Il Vincitore morale di Inter-Palermo (5-3) è Walter Zenga, accolto trionfalmente dalla “sua” Curva Nord e da tutto il pubblico dello Stadio Meazza. Walterone è nel contempo l’idolo della tifoseria nerazzurra, il vecchio amico e il futuro destinatario della panchina dell’Inter, a cui dà appuntamento a dopo l’esperienza palermitana in una sorta di scaltra autopromozione. Anche se non da vincitore, Zenga esce vincente da San Siro per lo spirito combattivo e la grinta inculcata nel suo Palermo, in grado di reagire al poker di goal subito nel primo tempo e di segnare 3 reti in 19 minuti in casa dei Campioni d’Italia. Spigliato in conferenza stampa, grintoso e carismatico, l’indimenticabile Walterone ha un posto di diritto nel cuore di ogni interista.
La vincitrice sul campo è l’Inter, che dopo prorompenti sprazzi di gioco alternati ad altrettanti di pazzia (“Credo che abbiamo fatto ricordare la canzone Pazza Inter”, dichiarerà Javier Zanetti), ne esce con tre punti all’attivo e si stacca dalle inseguitrici. Purtroppo, i nerazzurri sono anche quelli del blackout del 2° tempo perso per 3-1, quelli “a corrente alternata” che oggi dilagano in campionato e un paio di giorni dopo si bloccano in Europa. Dove mercoledì li attende la Dinamo Kiev…
Vince anche il pubblico. Chi ha deciso di spendere i soldi per il biglietto e di recarsi allo stadio in una serata infrasettimanale, viene ripagato da 8 goal.
Perdenti sportivi sono il nostro campionato e, più in generale il calcio italiano, non più in grado di offrire alcuna alternativa allo strapotere dell’Inter. Alla Beneamata, la mancanza di avversarie all’altezza costa carissima in Europa, data l’assenza di validi parametri tecnici e fisico-atletici con cui confrontarsi.
Perdente un po’ meno sportivo è il Presidente del Palermo Zamparini, che non perde l’occasione per polemizzare e recriminare.
Il perdente la faccia è lo staff medico dell’Inter, che spedisce in campo febbricitante il 19enne Balotelli , previa somministrazione di un farmaco a base di paracetamolo (un principio attivo con effetto antipiretico ed analgesico). All’inizio del 2° tempo, Supermario si accascia, accusando i sintomi di una crisi allergica. A fine gara, ai microfoni di Sky, Mourinho parla di “temperatura altissima”.
Il fatto mi sembra doppiamente grave. Stando alle parole del mister, mi meraviglio innanzitutto che il ragazzo sia stato fatto giocare in presenza di uno stato febbrile significativo, con tutti i rischi del caso, primi fra tutti quelli legati al ritmo cardiaco e al meccanismo di termoregolazione.
Teniamo presente che la temperatura interna dell’organismo sale già fisiologicamente durante l’attività fisica. Questo, per favorire le reazioni biochimiche che facilitano il lavoro muscolare, la vasodilatazione (volta a migliorare l’apporto d’ossigeno ai muscoli) ed altri importanti parametri muscolari e cardiovascolari. Correre con la febbre significa indurre nell’organismo un “doppio rialzo termico”, che rischia di mandare in tilt il meccanismo di termoregolazione e – nei casi più gravi – di sfasare il ritmo cardiaco. Il cuore, già stressato dall’accelerazione dei battiti indotta dalla febbre, viene sottoposto allo sforzo della corsa, che induce a sua volta un forte aumento della frequenza cardiaca. Doppiamente stressato, il muscolo cardiaco è altresì costretto al grosso sforzo di dover pompare quantità maggiorate di sangue dai muscoli alla pelle, per favorire l’eliminazione del calore attraverso essa e scongiurare il surriscaldamento dell’organismo. L’eccessivo aumento della temperatura corporea implica ovviamente dei rischi, soprattutto a livello cardiaco e del sistema nervoso. Senza contare il rischio di infortunio a cui viene esposto l’atleta, altamente maggiorato in dette condizioni.
In secondo luogo, mi domando se il farmaco somministrato a Balotelli immediatamente prima della gara non fosse mai stato sperimentato in precedenza sull’atleta (omissione imperdonabile, nella gestione di un professionista!) o se perlomeno non fossero state accertate eventuali allergie del giocatore nei confronti di quel principio attivo. Il povero Supermario, visibilmente allarmato, aveva già mostrato le mani alla panchina. Nessuno aveva intuito uno dei sintomi più significativi della reazione allergica?
Intervistato da Sky, il medico dell’Inter, Prof. Franco Combi, parla di “reazione pruriginosa al farmaco”, impiegato per abbassare uno “stato febbrile leggero” (!?). Per Mourinho, la temperatura era “altissima”.
Giunge l’infortunio al piede per Eto’o. Il Prof. Combi a fine gara su Sky: “Eto’o ha avuto un risveglio di dolore al piede (meno male, non un risentimento 🙂 !), però sta bene, non c’è problema”. “Nessun problema in vista Champions?” gli viene domandato. Combi fa il brillante: “No, neanche adesso non ce l’ha”.
Eto’o poco dopo ai microfoni di Sky alla domanda “come stai?”: “Con mucho dolor”. Ma il pompiere-capo…, pardon, il responsabile dell’area medica nerazzurra, è sicuro di recuperarlo per domenica contro il Livorno. Del resto, da un luminare che risolve una sindrome compartimentale acuta 🙂 con un’incisione di soli 2 cm 🙂, ci si può aspettare qualsiasi miracolo.