
“L’Inter ha fatto sì che i giocatori SEGUINO 😆 Stramaccioni”.
“Indovinate chi l’ha detto”, domando a un gruppo di amici divertiti. “MATERAZZI!” è il coro unanime fra le risate generali. Soltanto uno ammette che “si poteva essere in dubbio con Cassano”.
La dotta citazione è il biglietto da visita del nuovo opinionista di Gazza Offside, la trasmissione di commento al campionato di gazzetta.it in onda il lunedì mattina alle 9.45. Risale alla conferenza stampa di presentazione di giovedì 13 settembre e proviene dalla bocca di un Matrix pseudointellettuale camuffato dietro un paio di occhiali da professorino. Quando si dice che l’abito non fa il monaco…
Smesso in extremis il costume da bagno, il turista balneare e riccionese d’adozione Marco Materazzi si tuffa precipitevolissimevolmente nell’attualità del campionato, per la gioia di chi, il lunedì mattina, non avesse niente di più importante da fare che deliziarsi con le sue … “perle” (accezione che richiama la sua simbiosi con la Perla Verde dell’Adriatico).
E dato che – parole sue – “l’adrenalina che ti trasmette il pubblico, quella non la RIVIVERAI 🙂 mai”, ecco qualche santo di stanza alla Gazzetta dello Sport tendergli la mano per sottrarlo al limbo dell’oblio e per medicarne l’ego ferito dal benservito dell’Inter. Orbene: un paio di righe alla settimana sul Foglio Rosa sono un ottimo viatico spirituale, al quale i motori di ricerca online conferiscono un potente effetto retard.
Mise da intellettuale, Materazzi sorride. “Sembro quasi vero, eh?” si autocompiace.
Quasi. Più precisamente, finché tiene la bocca chiusa.
Seduto dietro la scrivania fra l’editorialista della Gazzetta Alberto Cerruti e il conduttore Nino Morici, l’habitué del Mare Adriatico è un perfetto pesce fuor d’acqua. Appesantito forse più psicologicamente che non dalla piada romagnola – questa è l’impressione – l’insicurezza nel ruolo gliela leggi nel volto e nello sguardo.
Parlano da soli – nel senso più realistico e drammatico del termine – gli strafalcioni e i nonsense che elargisce agli aficionados.
Su Cassano: “Io penso che più VADA 😆 avanti e più può far bene”.
Su Hernanes: “Ha impressionato perché ha grandissime qualità, sembra che È 🙂 lento e non lo è”.
La sua tecnicissima analisi sul futuro di Allegri al Milan: “A oggi, i risultati sicuramente piangono un po’, quindi deve dare una sterzata veloce, perché poi la Società si adagia un attimino sull’ombrello ❓ che potrebbe essere lui e alla fine chi paga purtroppo è sempre l’allenatore”.
Qui, a far piangere sono Materazzi e la potente intercessione che ne ha trasformato gli errori da matita blu in un incarico alla Rosa. Vorremmo tanto sondare gli imperscrutabili misteri della scelta, veder schiudersi davanti ai nostri occhi volti e situazioni che paiono al di là della logica umana. Vorremmo comprendere l’arcano disegno dall’Alto delineatosi sin dall’agosto 2007 per mano di Andrea Elefante, epico cantore del mitico Materazzi in preda a una sindrome compartimentale acuta 😆 causa di un “ematoma di 600 cc che aveva compresso anche un’arteria”, di una “gamba che si gonfiava minuto per minuto”, di un “dolore sempre più insopportabile”, di “due collassi”, di “conati di vomito ad ogni tentativo di alzarmi”, di una “gamba dura come il legno e gonfia come un pallone, così gonfia che non si vedeva neanche più il ginocchio”, che batteva da dentro “come se ci fosse un tamburo” e via verso le sfere empiree di una “sindrome compartimentale acuta” 🙂 operata con una tecnica ultraterrena – di cui, non per nulla, NON SI TROVA TRACCIA SULLA FACCIA DEL PIANETA -, dalla quale il “Lazzaro” Materazzi risorse più velocemente dell’Araba Fenice.
Perché la verità su tutta questa storia, cari Signori, non è un’opinione.
Leggi i precedenti al seguente link:
https://calcioparole.wordpress.com/2008/11/24/perche-non-credo-piu-alla-sindrome-compartimentale-di-materazzi/
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