CALCIO E PAROLE

By "Ladycalcio". Il blog più censurato e più temuto dagli addetti ai lavori

Archive for febbraio 2011

MARIO “OKOCHA” GOMEZ: L’ETO’O DI INTER-BAYERN

Posted by ladycalcio su giovedì, febbraio 24, 2011


Un goal d’opportunismo nel finale e via, si torna a casa con in tasca i 3 punti, lasciando gli avversari con tanto di naso. Merito – si era sempre detto in questi casi – di una squadra tenace, grintosa e mai rassegnata. Quante volte è accaduto all’Inter di risolvere una partita negli ultimissimi minuti grazie ai micidiali inserimenti di Milito o di Eto’o, portati su un palmo di mano come i campioni che fino all’ultimo secondo fanno la differenza?  Ieri sera, la situazione si è capovolta, e a fare la differenza è stato Mario Gomez. E allora si impreca contro la sfortuna, si parla di ingiustizia. Perbacco, il risultato giusto sarebbe stato un pareggio!

Vi sarete chiesti il significato della strana esultanza della punta tedesca dopo il goal: un festeggiamento a base di stretching, portando il tallone destro al gluteo come per eseguire l’allungamento del quadricipite femorale e ondeggiando con il corpo. Null’altro che un omaggio a Jay Jay Okocha, centrocampista nigeriano dell’Eintracht Francoforte (parliamo degli anni ’90), suo grande idolo da ragazzo. Festeggiava così Okocha, del quale Gomez, da ragazzo, aveva tappezzato la stanza di poster. Quale occasione migliore per emularlo di una rete all’Inter al 90’? Una rete che gli consente di appaiare Eto’o e Anelka in vetta alla classifica cannonieri della Champions League!

Bayern tutto fuorché irresistibile: i 13 punti di distacco che accusa dalla capolista Dortmund nel suo campionato parlano da soli. Il gioco  è decisamente prevedibile, costruito quasi esclusivamente sulle fasce secondo pochi schemi preordinati. Sorprende la  grande difficoltà che i tedeschi dimostrano nelle penetrazioni dalle vie centrali.  E non soltanto per merito degli interdittori dell’Inter, senza nulla togliere a questi ultimi.

Si tratta di un deficit cronico che ho più volte riscontrato nel Bayern negli ultimi anni; peraltro, contro avversari dalle differenti caratteristiche di gioco. In avvio, Pranjic crea movimento sulla fascia sinistra, innescando uno schema fisso con Schweinsteiger: uno dei pochi fra i bavaresi che, per sua caratteristica peculiare, tende ad accentrarsi. Impossibilitato a  trovare varchi in direzione delle punte Müller e Gomez, il numero 31 del Bayern allarga sulla fascia opposta, dove la spinta è affidata al difensore laterale e Capitano Philipp Lahm, alla vana ricerca di Robben.

La difesa dell’Inter regge bene all’impatto, sebbene la biomeccanica di Lucio tradisca un’evidente sofferenza dopo l’infortunio all’adduttore.

Altra piaga del Bayern sono i continui retropassaggi, testimoni di una manovra macchinosa e della difficoltà di creare spazi per i rifornimenti alle punte. Con l’entrata di Breno,  i tedeschi intensificano le percussioni, sbloccano i raccordi fra i reparti e guadagnano via via metri.

L’Inter, che appare stanca, si allunga e perde lucidità, prestando il fianco alle incursioni avversarie. Strano che Leonardo, allievo di Mourinho, non tenti perlomeno un cambio che dia respiro ad uno fra Stankovic e Snejider, ripetutamente steso dai marcatori avversari. Il gioco, purtroppo, si fa sempre più pesante.

Il cambio forzato arriva dopo l’infortunio di Ranocchia. Entra Kharja e i nerazzurri tentano il pressing finale, ma propiziato da una mancata trattenuta di Julio Cesar, arriva il goal-beffa di Gomez. Si potrebbe disquisire sul rigore negato all’Inter per il fallo di Tymoshchuk  su Eto’o, così come della traversa di Ribéry. Sta di fatto che il risultato è 1-0 per il Bayern.

Gomez:Abbiamo cercato di lasciar venire avanti l’Inter e di giocare un po’ più chiusi. Ha funzionato”.

Punteggio a parte, l’episodio negativo della serata è l’uscita in barella di Ranocchia, già tintasi di giallo. “Risentimento” non è una diagnosi, ma una scappatoia infantile abusata in casa nerazzurra per eludere ripetutamente le diagnosi vere – davvero imbarazzante per un medico che si rispetti!

Al termine dell’incontro, piccoli drappelli di sostenitori tedeschi fanno rotta verso l’Hotel Melià, presso cui alloggia il Bayern, per attendere e festeggiare i loro beniamini. L’Inter, invece,  è attesa alla prova d’appello a Monaco il 15 marzo prossimo.  Solo allora si saprà se per Leo e i suoi uomini ci sarà da festeggiare.

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RIVINCITA INTER-BAYERN, PER NON DIMENTICARE

Posted by ladycalcio su martedì, febbraio 22, 2011

Era il 7 ottobre scorso. Strano che la provocatoria dichiarazione resa quella sera da Louis Van Gaal, tecnico del Bayern Monaco, non abbia trovato eco nei nostri media.  Come vedete, quando parlo di improvvisazione e di scarsa conoscenza del calcio tedesco da parte dei nostri esimi giornalisti, ho i miei buoni motivi…

Das Aktuelle Sportstudio” (ZDF),  la rassegna calcistica del sabato sera seguitissima dai tedeschi.  La scenografia si apre in penombra su Van Gaal seduto davanti a un caminetto, con gli occhiali calati sul naso, intento a leggere alcuni stralci della sua autobiografia in procinto di uscire nelle librerie.

In quel momento, dopo 7 partite nella Bundesliga, il Bayern è 12° in classifica, staccato di 13 punti dall’allora capolista Mainz: il peggior inizio di stagione nella storia societaria. 5 reti in 7 partite sono il magro bilancio di un attacco che non vuole saperne di metterla dentro. Ironia della sorte, nel celeberrimo gioco dei “tiri alla parete” che da decenni chiude la trasmissione (ultimamente, nel tentativo di centrare i due fori a forma di pallone l’ospite sfida un concorrente preso dal pubblico) non riesce a metterla dentro neppure lui, Van Gaal, che chiude con zero centri facendosi surclassare da un 15enne tifoso del Werder Brema.

Ma quale la provocazione del tecnico olandese in questo desolante contesto? L’Inter, sì, d’accordo, ha vinto la Champions League. MA NESSUNO SE NE RICORDERA’.  L’impresa, secondo il mister dei bavaresi, è destinata a cadere presto nel dimenticatoio, eclissata dalla vittoria dell’Ajax nel ’95. Guarda caso, con Van Gaal in campo.

Scandalizzati? Beh, non dimentichiamo che abbiamo a che fare con il maestro di Mourinho! Con piglio mourinhiano Van Gaal si racconta vita e miracoli: gioventù, calcio, famiglia… il piglio arrogante è rotto da un’incrinatura della voce soltanto al ricordo della prima moglie Fernanda, morta di cancro a soli 39 anni.

Questo il biglietto da visita del personaggio che oggi, nella conferenza stampa alla vigilia di Inter-Bayern, non ha mancato di prodursi in spunti polemici alimentati da una sconfitta non ancora digerita: l’Inter ha un modo di giocare che non gli piace, è troppo difensivista e finisce spesso in difficoltà, proprio come accaduto sabato scorso in Inter-Cagliàri, rigorosamente con l’accento sulla seconda “a”.

Il tedesco del mister lascia a desiderare, l’interprete ci mette del suo facendo quello che può.  I colleghi tedeschi hanno ormai fatto il callo sia alle sgrammaticature, sia al fare arrogante dell’olandese e non ci fanno più caso. Al limite, ammiccano appena.

Il Bayern, reduce da una vittoria per 3-1 a Magonza, è attualmente 3° nella Bundesliga dietro al Borussia Dortmund e al Bayer Leverkusen, ma con un distacco di 13 punti dalla capolista. Punta sulla motivazione e sulla voglia di riscatto.  Il Sito Ufficiale della Società, che in questi giorni propone eccezionalmente una sezione in lingua italiana a beneficio dei nostri connazionali, riferisce anche della presenza a San Siro della “spia” Marcel Bout in occasione di Inter-Cagliari, con l’incarico, da parte di Van Gaal, di redigere una dettagliata relazione tecnica sul gioco dei nerazzurri.

E per alimentare la speranza e la voglia di rivincita, il Sito ricorda i momenti più gloriosi vissuti dal Bayern nel “mitico” stadio di San Siro: la conquista della Champions League 2001 (ai rigori contro il Valencia) e il “Miracolo di Milano” del dicembre ’88, allorché i bavaresi, reduci da una sconfitta casalinga di 0-2 contro l’Inter all’andata degli ottavi di Coppa Uefa, ribaltarono il risultato vincendo 3-1 sul campo della Beneamata, qualificandosi per le semifinali.

Domani sera, esaurito lo scontro a parole, la sfida si rinnova sul campo. Per non essere dimenticata.

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DOPO CHIVU, GATTUSO: CINQUE GIORNATE E AVANTI IL PROSSIMO

Posted by ladycalcio su lunedì, febbraio 21, 2011

Avevo appena scritto delle quattro giornate di squalifica inflitte a Chivu dopo il pugno al volto a Marco Rossi in Bari-Inter. Avevo parlato di “raptus” sempre più frequenti da parte dei giocatori, pressoché uno per giornata.

La cronologia-tipo del fattaccio è ormai fissa: il raptus stesso, con il giocatore che “sclera”;  la costernazione del protagonista del gesto, la contrizione e le scuse – spesso di comodo.

È ciò che è avvenuto anche per la testata rifilata da Rino Gattuso a Joe Jordan, vice allenatore del Tottenham, nella gara europea del Milan contro gli Spurs.

Pentito e contrito, “Ringhio” è stato squalificato dall’Uefa per 5 turni. Il Milan, per decoro, non farà ricorso.

Ma probabilmente, questi provvedimenti disciplinari apparentemente severi non bastano più ad arginare un vizio che sembra ormai entrato nel DNA dei nostri eroi della pedata. E allora? La mia proposta per estirpare il bacillo del rifilare pugni, sputi e testate: fuori per un anno, chiunque si renda protagonista di simili gesti. Alla faccia dei contratti, degli interessi e degli sponsor. Che ne dite?

Intanto: chi sarà il prossimo a sclerare?

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MATERAZZI A “PRIMA SERATA”: LA SAGRA DEL FARLOCCO

Posted by ladycalcio su domenica, febbraio 13, 2011

Nell’arte, esistono i falsi d’autore e le “patacche”.

Lo stesso dicasi, più che mai, del giornalismo televisivo. Non smette di dimostrarcelo Marco “Matrix” Materazzi, autore di una patacca storica in “Prima Serata” (Inter Channel) di giovedì 10 febbraio.

Marcone, redivivo dal letargo mediatico, ufficialmente risponde alle email degli abbonati.

Ladycalcio si spaparanza sul divano con accanto cioccolatini, bibite e il fedele bloc notes Bufala Bill, pronta a cogliere ogni perla che esce dalla bocca dell’eroe di Berlino e, come si dice nel gergo legale,  ad usarla contro di lui – con tanto di prova TV. Da questo punto di vista, la trasmissione è una pacchia 🙂 .

Non me ne vogliano i bravi Roberto Scarpini ed Edoardo Caldara, autori di un eccellente restyling del canale tematico e di contenuti decisamente all’avanguardia, che illustrerò in dettaglio non appena l’emittente nerazzurra avrà completato la presentazione del nuovo palinsesto, divenuto ancor più ricco e interessante. Non per nulla, l’immediata sensazione è che il “copione”della serata  non sia opera loro, bensì di qualcuno dall’alto. Qualcuno i cui desideri sono un ordine.

Diversamente da quanto accaduto per le apparizioni di tutti gli altri tecnici e giocatori, le domande rivolte a Matrix puzzano di farlocco – farlocco di pedana, per giunta –  lontano un miglio. Al punto che sembrerebbero essere state maldestramente messe in fila su una “scaletta” preordinata. Marcone, l’”uomo vero” che non appariva più nei format di Inter Channel dallo sbarco dei Mille 😀 , esordisce con una bugia grossa come una casa: non sapeva di essere stato a lungo richiesto. Scarpini e Caldara, a cui per giunta tocca indorarlo e riverirlo,  glielo fanno notare: “Ti è cresciuto il naso”, esclama il buon Roby”.

Materazzi, che dai silenzi mediatici di mesi è di colpo passato alla giostra delle emittenti TV, deve aver avuto il suo bel tornaconto per ritrovare la favella. “Ti stai preparando a diventare un dirigente dell’Inter?” gli viene domandato scherzosamente.

Come non sospettare lo zampino del “Grande Burattinaio”? Il sito inter.it non solo annuncia l’ospite il giorno precedente, ma reitera l’invito a seguirlo un’ora prima della trasmissione (!). Il giorno dopo, per chi si fosse perso la recita, vengono inserite nel palinsesto delle repliche supplementari.  E per chi non fosse abbonato a Inter Channel? Sulla Gazzetta dello Sport del giorno seguente, ci pensa Luca Taidelli a fare il riassuntivo delle esternazioni di Matrix.

I “contenuti” di Marco sono tediosi, finti e prevedibili all’inverosimile. Oltretutto, quasi tutti  proiettati al passato. Il filone è identico a quello dei soliti teatrini, dove  il panegirico dell’ex-atleta è monocorde: grazie per quello che hai dato all’Inter, “ci hai fatto vincere un Mondiale”, sei l’eroe di Berlino, ecc…

L’occhio del supertifoso ingigantisce Materazzi fino a vederlo “monumentale” 😀 contro il Bari. E poi,  “complimenti per quello che hai fatto e per quello che stai facendo” (panchina e apparizioni mediatiche da “ex”, ndr). Inevitabile che il panchinaro Materazzi, ormai fuori dai giochi, venga fatto figurare come team leader e giocatore richiestissimo, con tanto di improbabili sirene USA. Da tempo scalzato dalla rosa dei titolari, a Matrix non resta che gongolarsi “per come mi impegno in allenamento” 😀  e per i goal segnati nelle partitelle.

Argomento d’obbligo, il tema dell’amore eterno: devi stare all’Inter, sei il cuore dell’Inter… l’Inter che per Materazzi, milanista mancato in extremis, è diventata una scelta di cuore: per l’Inter, ora, è “pronto a tutto”. Rovistando in soffitta, udite udite, si rispolvera un concorso di Inter Channel vinto da una ragazza grazie un video dedicato a lui.

Il presunto contratto in tasca con il Milan si inserisce in un altro imprescindibile filone: quello  delle polemiche trite e ritrite, che vanno a rivangare “materazzate” che una gestione appena più accorta dell’immagine del giocatore sconsiglierebbe di rinfocolare ad ogni apparizione: Materazzi “picchiatore”, il pugno a Bruno Cirillo, le scaramucce con Ibra, il rigore sbagliato in Inter-Siena dopo aver sottratto il pallone al rigorista designato Cruz, le volgarità dette a Zidane, il KO inflittogli da Lello Scevola dopo Rosarnese -Marsala della stagione 1993/94 😯 , Calciopoli, l’antipatia per Billy Costacurta, la maschera di Berlusconi al derby. La maschera, Matrix, sembra  piuttosto averla in trasmissione.

Già: come indorare l’immagine di un Materazzi, se non con le solite smancerie? E allora: com’è gentile Marco fuori dal campo! E che qualità umane possiede! Che incontro speciale avrebbe avuto con lui quel tifoso che gli scrive, che infinita disponibilità da parte del giocatore, che gli avrebbe addirittura regalato una maglietta! E come supporto video, ecco le immagini di una camera da letto modello ultrà tappezzata di foto del difensore nerazzurro, con tanto di striscione “il 23 è un mito per me”.

Veniamo a un altro classico: la cantilena sul “grande uomo” 😀 , smaccata e sempre uguale come in fotocopia. Al punto da farmi temere che gli autori, che rimproverano i tifosi interisti di criticare Matrixcon tutto quello che hai fatto per l’Inter”, siano gli stessi caserecci amici che lo difendono su questo blog con nickname diversi  ma con gli stessi identici non concetti e gli stessi identici errori di ortografia 😯 . Idem per le smancerie sul regalare il sorriso ai bambini di Inter Campus.

Per attribuire a Materazzi “il  coraggio e la lealtà di essere sempre te stesso” bisogna proprio essere una ragazza di 18 anni – e non leggere “Calcio e Parole”.

Il successivo “must” in scaletta (poteva mancare?) è la famiglia di Marco: rieccoci alla sua “telefonista” di Perugia, ai tre figli e all’esibizione della fatidica maglietta con la scritta “Auguri Davide” dopo un goal al Milan, perfetta per lasciare la squadra in dieci in un derby.

Poteva mancare un abbonato che ha perso da poco la mamma e che fa di Materazzi il suo supporto psicologico? Certamente no!

Chiudono il cerchio i piagnistei, per la serie” Materazzi non le ha solo date, ma le ha anche prese”: rieccoci al cattivone Ibra nel derby,entrato per fargli male, rieccoci all’insulto “figlio di”…. Per dirla con Sandra Mondaini:che noia che barba, che barba che noia!”

Per  la verità, nell’Olimpo del preparato un’unica, improbabile, spassosa, esilarante new entry c’è: “Complimenti per il tuo inglese”! 😀  😀  😀  Marco ne diede sfoggio televisivo per due anni consecutivi in occasione della presentazione delle maglie nerazzurre in USA. Nel 2009 si fece fare da interprete da quel genio di Ibra, che lo prese in giro con queste parole: “My friend here didn’t go to school”… 😀 ( il mio amico non è andato a scuola), mentre nel 2010 rispose a una domanda rivoltagli in inglese supplicando: “Italiano…” 😀

Ahimé: anche nella sua lingua madre, Marco litiga con la grammatica e con i congiuntivi per tutta la trasmissione: “Non lo dico più se no sembra che è un alibi” …  “mi sento uno importante alla quale 😀 piacerebbe giocare, perché altrimenti uno è meglio che smette” 😀 . Sui suoi figli: “a me basta che diventano uomini”.

Il Materazzi mediaticamente risorto scomoda Dante e l’Antinferno, ma scivola nell’Acheronte 😀 : “ Non ti curar di LORO ma guarda e passa” – ripete, laddove la frase di Virgilio nel 3° Canto dell’Inferno dantesco è “non ragioniam di lor, ma guarda e passa“. “Singolare che lo stesso errore sia stato commesso da un suo accanito difensore d’ufficio su questo blog…

Lor”, per la cronaca, sono gli ignavi, anime vili, vigliacche, indegne persino dell’Inferno, che in vita non fecero né il bene né il male, non osarono iniziative proprie e si lasciarono condurre da altri…

Sentite infine come Materazzi definisce Liverpool:Napoli come ambiente senza i napoletani, che sono simpatici, e senza il sole … e non c’era il mare per fare il bagno

IMBARAZZANTE

Materazzi non se ne rende conto, ma l’apparizione è quantomeno imbarazzante. Almeno, qualcun altro dovrebbe rendersene conto per lui e non per niente, a tratti credo di cogliere un po’ d’imbarazzo persino nei navigati Scarpini e Caldara. Matrix va a ruota libera, pieno di sé e più finto che mai, con il tono spavaldo di chi si sente le spalle coperte.  A dire il vero, un po’ d’inquietudine  la tradisce, rigirando nervosamente un foglietto fra le mani.

Per chi capitasse per la prima volta su questo blog, il “grande uomo”, il marziano operato di sindrome compartimentale 😀 con un’incisione di soli 2 cm 😀  e all’arco zigomatico sfondato senza neppure la rasatura del basettone 😯 , ha avuto paura di incontrare una lady. Non ha saputo dirmi un grazie per un lungo lavoro sul suo conto che gli avevo regalato. Lui, quello venuto dalla gavetta che regalerebbe i sorrisi, se n’è strafregato che ciò abbia peggiorato la salute di una persona a me vicina, in difficoltà, che tanto teneva a lui e a quel lavoro. Marco tutto questo non l’ha fatto da solo. Non sarebbe neppure in grado. Ma il coraggio di prendere un’iniziativa e di guardarmi negli occhi gli è mancato.

Lo show di “Prima Serata” è preordinato male ed eseguito peggio, al punto che non capisco fino in fondo se a parlare sia Materazzi di sua volontà o se “il nostro” sia stato malamente “istruito” da terzi. Sta di fatto che solo inter.it può definirlo “genuino e sincero”.

La mia impressione a fior di pelle è che la regia sia di “papà Moratti“… reduce dalla lettura di questo blog. Materazzi mi conferma che: “Sia quando ho fatto le cavolate che quando ho fatto le cose belle, lui (Moratti, ndr) è sempre stato dalla mia parte – lui e la sua famiglia”. Era la conferma che cercavo.

Anche Ladycalcio, adeguandosi all’ondata di apparizioni di Matrix, ha deciso di dedicare loro una serie a puntate 😀 , della quale il presente post costituisce la prima. E anche se ciò potesse spegnere a Marco il sorriso appena sbocciato, credo sia ora di tornare a parlare di sindrome compartimentale 😀 e di quel suo strano infortunio del 2007….

LA MIA DOMANDA FUORI ONDA

“Mi stai dando dell’ipocrita?”  Ho ancora nelle orecchie questa domanda che Materazzi, messo di fronte alle sue incongruenze, mi rivolse  al telefono.

Ciascuno legga il post al link in calce con tutta la storia, confronti il dire di Materazzi e il suo fare con la sottoscritta e si faccia liberamente la sua idea.

Materazzi a Prima Serata: “Sono uno che anche negli errori ha sempre ammesso”. E ancora: “Siamo veri e diciamo quello che pensiamo, non ce ne frega niente di nessuno”.  Torniamo alla frase sui figli:  “A me basta che diventano uomini”. Marco con me non lo è stato.

Caro Marco, la domanda  che non ho inviato in trasmissione te La porgo online – e non credere che la leggano in pochi: qual è il tuo concetto di ipocrisia?

Leggi cos’è accaduto al seguente link:

https://calcioparole.wordpress.com/2008/11/24/perche-non-credo-piu-alla-sindrome-compartimentale-di-materazzi/

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MILITO, RIDOLINI E IL “RISENTIMENTO DI PRIMO GRADO”

Posted by ladycalcio su martedì, febbraio 8, 2011

“Terapie e fisioterapia specifica per Diego Milito che, nella prima mattinata, è stato sottoposto da parte dello staff medico, diretto dal professor Franco Combi, ad accertamenti strumentali per il problema muscolare alla gamba sinistra accusato nel primo tempo di Inter-Cesena. Gli esami hanno evidenziato un risentimento (1° grado) 😀 al bicipite femorale”.

Questo esilarante comunicato stampa appariva il 20 gennaio scorso sul Sito Ufficiale di FC Internazionale. Chi l’avrà mai scritto o dettato? Forse Charlie Chaplin? O Mister Bean? 😀 Spero non il Prof. Combi

Come già scritto, il “risentimento di primo grado” non esiste, se non nelle barzellette  (vedi link sotto)

In data 7 febbraio, inter.it comunica che “Diego Milito, al termine di Inter-Roma, è rientrato negli spogliatoi accusando un problema muscolare alla coscia della gamba sinistra, evidenziato proprio nell’ultimo minuto di gioco 😦 . Oggi pomeriggio Franco Combi 🙂 ,  direttore dell’area medica, ha sottoposto l’attaccante ai necessari accertamenti strumentali, che hanno evidenziato uno stiramento di 2° grado 😯 al bicipite femorale della coscia”.

Meno male che non si tratta di un “risentimento di 3° grado”!  😀

Leggi cos’è uno stiramento al seguente link:

https://calcioparole.wordpress.com/2010/10/10/materazzi-stira-e-ammira/

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PUGNO CHIVU: QUATTRO GIORNATE PER RIFLETTERE

Posted by ladycalcio su venerdì, febbraio 4, 2011

L’espressione attonita, lo sguardo perso. Cristian Chivu, opportunamente allontanato da Julio Cesar,  guarda allibito da lontano il capannello di giocatori attorno all’arbitro Romeo . Chivu , reo di un pugno al volto a Marco Rossi in Bari-Inter, capisce di averla fatta grossa e pur scampando il meritatissimo rosso secco, già si sente “inchiodato”  dalla prova Tv.  Su Sky, quasi alle lacrime, dice di sentirsi “un uomo di ‘emme’”. Chissà se il suo pentimento è sincero o se le scuse estemporanee in diretta tv sono un disperato (e inutile) tentativo di commuovere il Giudice Sportivo e di ridimensionare, per quanto possibile, l’entità della sanzione che pende sul suo capo.

Si parla sempre più spesso di “raptus”. Momenti di straordinaria follia che gli stessi protagonisti, a mente fredda, non sanno neppure più spiegarsi. Sta di fatto che, nel calcio, tali “raptus” stanno divenendo sempre più frequenti.  Non passa quasi giornata senza che la moviola (o se preferite, la  prova TV) evidenzi “scambi di cortesie” fra giocatori  che vanno da eloquenti labiali all’indirizzo di avversari, tecnici e direttori di gara, a calci e pugni veri e propri. L’episodio di ieri sera eclissa l’ultimo eclatante “caso” di prepotenza e maleducazione:  i plateali insulti di Ibra all’indirizzo dell’arbitro Damato in Milan-Lazio. Ricordiamo che lo stesso Chivu, così contrito in volto nel postpartita, non è nuovo ad atteggiamenti sopra le righe. Ricordate le sue grida supponenti a Benitez in Inter-Sampdoria?

Il Presidente Moratti esprime il suo dispiacere per l’accaduto e unisce le scuse della Società a quelle del giocatore. Ma ancora una volta, non fa parola di provvedimenti interni a carico del giocatore, come del resto accaduto  quando più nerazzurri avevano mandato a quel paese  il tecnico spagnolo e quando  Materazzi , nella Finale del Mondiale per Club, si era recato anzitempo negli spogliatoi  poiché deluso di non aver trovato posto in campo nei minuti finali.

Ma che volete? I protagonisti di questi gesti da Galateo del calcio sono tutti bravi, dolci e teneri ragazzi. Con l’unico neo di qualche blackout dettato dall’eccesso d’agonismo.

Il Giudice  Sportivo non si fa commuovere e infligge al rumeno quattro giornate di squalifica. Con l’Inter in piena emergenza difesa.

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TESSERA DEL TIFOSO “Siamo Noi” E PRELAZIONE BIGLIETTI: TUTTI BUGGERATI!

Posted by ladycalcio su mercoledì, febbraio 2, 2011

Ricordate, soltanto pochi mesi fa, le belle promesse per invogliare i tifosi a sottoscrivere la Tessera del Tifoso “Siamo noi“? La scorsa stagione, ad esempio, ai titolari della tessera erano stati riservati due giorni di prelazione per l’acquisto dei tagliandi per le partite, prima della vendita libera.

Promesse da marinaio. La prelazione per i biglietti di Inter-Bayern, in vendita dall’altro ieri ai soli abbonati, riporta d’attualità il tema. Come volevasi dimostrare, terminata l'”offerta promozionale” a mo’ di specchietto per le allodole, i possessori della tessera sono stati “elegantemente” gabbati.

E non venitemi a parlare di sconti e agevolazioni sul merchandising. Il primo sconto che il tifoso desidera in questi tempi di crisi, semmai, è quello sul biglietto, che gli consenta di recarsi allo stadio con la famiglia senza giocarsi una settimana di busta paga. Tale sconto, tuttavia, è riservato ai soli abbonati – e non ai possessori della ridicola tessera. Che bluff!

All’inizio della stagione in corso,  la premura di FC Internazionale è stata piuttosto quella di incamerare abbonamenti per tre campionati a venire (!), da “caricare”  appunto sulla tessera Siamo Noi, con i relativi introiti.

Con il risultato che il biglietto per la singola partita non è più cedibile e che se l’abbonato è impossibilitato a recarsi allo stadio,  non può più , previa cessione, regalarlo a un familiare o a un amico.  Questi ultimi devono acquistarlo. Sapeste le proteste che raccolgo dai tifosi…

Possibilità di usufruire della tessera come carta di credito? Credo che ormai la carta di credito ce l’abbiano già tutti…

Ma se proprio vogliamo restare in tema di banche, reiterando il mio consiglio a NON sottoscrivere la tessera, vi invito alla lettura del seguente interessante post.

http://freedomforfans.wordpress.com/2010/05/21/tessera-del-tifoso-chi-ci-guadagna/

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