Posted by ladycalcio su venerdì, dicembre 30, 2022
Il mondo del calcio chiude il 2022 con un lutto gravissimo, perdendo quello che viene considerato, quasi all’unanimità, il più grande giocatore di tutti i tempi.
Ieri, all’età di 82 anni e dopo lunga malattia, ci ha lasciati Edson Arantes do Nascimiento, per tutti Pelé.
Vincitore di tre Mondiali con la Nazionale brasiliana (Svezia 1958, Cile 1962 e Messico 1970), O Rey lascia un vuoto incolmabile fra gli appassionati del pallone.
No, non stava andando a fuoco una piattaforma petrolifera. Quella che vedete è soltanto l’ultima tovata dei tifosi dello Starcza, squadra dilettantistica polacca, che dagli spalti hanno acceso una tale quantità di fumogeni neri da sommergere campo e giocatori, costringendo l’arbitro a sospendere il gioco.
Cosa non si farebbe, al giorno d’oggi, per attirare l’attenzione con un’immagine virale.
Al link seguente, ecco le inconsuete immagini riproposte da CorriereTV.
Una bandiera biancorossa del Monza sventola da un balcone di Milano
Non solo bandiere nerazzurre per la vittoria in Coppa Italia e bandiere rossonere per la festa-Scudetto: a Milano c’è anche chi tifa Monza e festeggia la promozione in Serie A.
Quindici volte Campione del Mondo, è il pilota più blasonato del Motomondiale. Nato a Brescia il 16 giugno 1942, il leggendario Giacomo Agostini compie oggi 80 anni.
Auguri Ago, resta sempre in forma come sei!
Di seguito, riviviamo alcuni emozionanti spunti della sua carriera:
Un compleanno nel bel mezzo degli Europei, che Calcio e Parole sta commentando per i suoi lettori. Dal primo post – e dal “caso Collovati” – sono ormai passati 14 anni, anche se sembra ieri.
Per chi non conoscesse la storia o desiderasse fare un tuffo nel passato, ecco una breve divagazione da Euro 2020.
Si presentava così, questa mattina, il tabellone della Stazione Nord di Milano, a causa di uno sciagurato sciopero che per 4 ore e mezzo ha bloccato la circolazione ferroviaria di Trenord e ha tenuto completamente fermo il metrò, riducendo drasticamente le corse dei tram e degli autobus di ATM (Azienda Tranviaria Milanese).
Posto che della vertenza sindacale di questi “signori” non potrebbe fregarne di meno a nessuno, resta il gesto vergognoso di aver creato ulteriori disagi a una città già duramente provata dal Covid e dalle demenziali limitazioni imposte dal governucolo Conte.
In un momento in cui troppe persone hanno perso il lavoro, chi ha un lavoro ha il dovere di svolgerlo con la massima coscienza, soprattutto se si tratta di un servizio ai cittadini. Vergognatevi. Siete gli stessi che, quando il lavoro non c’è più, manifestate a suon di fischietti e striscioni dicendo che avete mogli e figli da mantenere.
Ma non è tutto, purtroppo. I pochi autobus circolanti sono stati presi d’assalto, affollandosi e mandando a farsi benedire le distanze di sicurezza. Grazie, ATM!
Ora potete fare a meno, ad ogni corsa, di farci sentire il “disco rotto” in cui vi vantate di aver inserito 1200 corse giornaliere per favorire i viaggi in sicurezza.
Posted by ladycalcio su giovedì, dicembre 31, 2020
È stato un anno da dimenticare. Funesto per il mondo intero, decimato dal Coronavirus, ha visto annullamenti e stravolgimenti a raffica anche nello sport. Giochi Olimpici rinviati, campionati sospesi, finale di Champions League disputata in agosto, manifestazioni amatoriali bloccate, e l’elenco sarebbe infinito.
Riepilogare gli avvenimenti calcistici, svoltisi peraltro in “modalità Covid”, avrebbe poco senso. Mi limito a pochi significativi link a quanto scritto negli ultimi mesi:
Anziché sul calcio, molti dei miei scritti 2020 sono stati incentrati sulla libertà calpestata dalle assurde misure anti-Covid e sul rischio di dittatura. Troppo grande è l’importanza di tutto ciò per il mondo, e in momenti come questo, commentare gli avvenimenti sportivi ha davvero poco senso. Come sempre, Calcio e Parole ha scritto “quello che gli altri non dicono”.
Chi ancora non fosse convinto che la diffusione del virus sia dolosa, farebbe bene a rileggere i post linkati al termine di questo paragrafo con il senno del poi.
Lasciatemi dire che la delusione che ho avuto dall’Italia e dagli italiani (e non solo) è stata enorme. Ci si è lasciati imporre tutto e poi ancora tutto: dalla negazione dei funerali alla libertà di spostamento, dal divieto delle Sante Messe a quello della corsetta solitaria, dalla chiusura delle attività commerciali e lavorative alla farsa dei giorni gialli, rossi e arancioni, con tanto di Pasqua e Natale in lockdown. Per non parlare degli anziani pesantemente multati per aver acquistato un giornale o per essersi seduti su una panchina. Scadentissimi alcuni rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine, prestatisi a far valere leggi dittatoriali improponibili e, in gran parte, quasi certamente incostituzionali.
Con una Costituzione considerata ormai carta straccia e un Presidente della Repubblica neppure in grado di invalidare le decisioni prese da Conte senza il Parlamento, le uniche strade per uscirne sarebbero state la rivoluzione di piazza – che non c’è stata -, il rifiuto collettivo di pagare le assurde contravvenzioni – che non c’è stato – e il sollevamento del popolo, mancato in pieno.
Gli italiani si sono dimostrati un gregge di agnellini ligi alle “regole” (=soprusi) partorite dall’aspirante novello Churchill nelle sue elucubrazioni notturne, si sono nutriti della falsa informazione di regime, si sono fatti privare delle più elementari libertà personali e hanno preferito ritrovarsi in mutande piuttosto che alzare la testa. Forse, è vero che un popolo si merita i governanti che ha.
Per comprendere quanto poco siano serviti i sacrifici del popolino credulone nelle fonti istituzionali, vi rimando a questo significativo articolo di Antonio Socci su “Libero”:
Non può essere che lui, Nicola Naomi Lodi, “luminoso” esempio delle nostre Istituzioni, distintosi per il pubblico linciaggio di un runner ferrarese paziente psichiatrico.
Come se il Covid non fosse bastato, quest’anno funesto si è portato via una schiera di importanti personaggi dello sport: Gigi Simoni, Mariolino Corso, Roberto Rosato, Ray Clemence, Diego Maradona, il cestista Kobe Bryant, Paolo Rossi, e da ultimo, a metà dicembre, lo storico allenatore francese del Liverpool Gérard Houllier.
Per chiudere in positivo, Calcio e Parole ha festeggiato il suo 13°compleanno, e si augura di potervi tenere compagnia ancora per molto. Si spera, tornando a commentare il calcio e lo sport.