Ennesima vergogna per il calcio: la partita Hoffenheim-Bayer Leverkusen (1-2) della 9^ giornata di Bundesliga, decisa da un pallone finito a lato della porta e rimbalzato in goal attraverso un buco della rete, non verrà ripetuta. Lo ha deciso oggi il Tribunale Sportivo della Federcalcio tedesca in ottemperanza ai regolamenti FIFA.
Ma ecco l’accaduto in dettaglio.
Hoffenheim- Leverkusen si gioca sotto gli occhi del CT tedesco Löw. Al 70’, su corner, Stefan Kießling (Leverkusen) incorna un pallone di testa che finisce sull’esterno della porta e vi rientra … da un buco nella rete! L’autore del goal-fantasma a ZDF: “Sono rimasto sorpreso anch’io, ho visto il pallone in volo , poi (credendo di aver sbagliato, ndr), mi sono voltato, mi sono messo le mani sul viso e così non ho visto (…) . Ho detto brevemente all’arbitro che ero sorpreso e in retrospettiva mi meraviglio che, al momento, i giocatori dell’Hoffenheim non abbiano neppure protestato molto. Ora, non trovo corretto dare tutta a colpa a me”.
L’arbitro Felix Brych, dunque, convalida la marcatura-fantasma. Passa un minuto e dopo che l’allenatore dell’Hoffenheim Markus Gisdol si è consultato con il quarto uomo, esplodono le proteste dei padroni di casa. Ma ormai, è troppo tardi. La partita è già ripresa al fischio dell’arbitro e a quel punto, come da regolamento, la decisione è divenuta irrevocabile.
Il Direttore di Gara a ZDF: “Era una di quelle situazioni dubbie. Ho scambiato qualche parola con Stefan Kießling, ma nessuno mi ha detto che non era goal, nemmeno lui. E poi, nessuno ha protestato”.
Sotto inchiesta la terna arbitrale, bersaglio di fischi e di accese proteste anche per non aver convalidato una rete regolare di Roberto Firmino (Hoffenheim) per un fuorigioco inesistente.
Di male in peggio, sul finale della partita l’arbitro concede un rigore a favore dei padroni di casa per un fallo di Hilbert commesso fuori area, situazione che a fine incontro si rifiuterà di commentare. Nel rocambolesco finale, Firmino si fa parare il tiro dagli 11 metri da Leno e centra il palo sulla ribattuta, sulla quale il Leverkusen rischia l’autogoal con Toprak.
Ma nell’occhio del ciclone c’è soprattutto l’assistente Stefan Lupp, che pur avendo controllato la rete nell’intervallo, non si è accorto che avesse delle maglie rotte (un bel non accorgersi: la rottura si vedeva anche dalle immagini TV!) 😦
Punteggio finale: 2-1 per il Leverkusen, in un incontro grottesco.
I mass media tedeschi rispolverano i precedenti illustri della Bundesliga, primo fra tutti Bayern-Norimberga del’94 con la celeberrima rete fantasma di Thomas Helmer (il tiro, anche quella volta su corner, finì platealmente a lato, ma l’arbitro assegno la rete ai bavaresi. Dopo mille polemiche, l’incontro venne ripetuto).
Meno famoso è un precedente ancor più indietro nel tempo, quello di Borussia Neunkirchen–Stuttgarter Kickers (2^ divisione) del 1978, rigiocata dopo che un tiro a lato di Dieter Kobel era stato convalidato come goal.
Perché i giocatori dell’Hoffenheim non hanno protestato di più con l’arbitro? E perché Kießling non ha fatto il bel gesto di dire al Direttore di Gara che il tiro era fuori? – si discute da oltre una settimana in Germania.
Chi non ha sicuramente fatto una bella figura è Simon Rolfes, Capitano del Leverkusen, che ancora ne avanza: “Gli errori arbitrali fanno parte del calcio, ne siamo tutti coinvolti, a volte sono a favore, a volte a sfavore. Anche ieri il rigore contro di noi non c’era, il fallo era fuori area. E allora? Se avessimo perso per quel goal,avremmo fatto un processo? Di questo passo, tutte le settimane dovremmo valutare un ricorso”.
Ospite di “Das Aktuelle Sportstudio” (ZDF), l’allenatore dell’Hoffenheim Markus Gisdol si esprime così: “Dalla panchina vedi il pallone andare sull’esterno della,rete e poi lo vedi dentro. A quel punto, pensi di avere qualche problema alla vista” (…). Le immagini parlano da sole: nulla di intenzionale da parte di Kießling, ma dalla traiettoria si capiva benissimo che il pallone sarebbe finito a lato. Lo stesso Kießling non ha esultato dopo il goal…”.
E dopo aver auspicato l’intervento della tecnologia per evitare altri goal fantasma in futuro (“nessuno vuole rivedere dei goal così”), Gisdol batte e ribatte sul concetto di Fair Play: “Parliamo tanto di Fair Play. Ora c’è un’occasione enorme per andare al di là dei manifesti (cita alcuni slogan noti in Germania, ndr), e per metterlo davvero in pratica per correggere cose che nessuno vuol più vedere”.
Conclude: “Se allora venne ripetuta la partita del Bayern, dev’essere ripetuta anche questa”.
Ma qui viene il bello. La sentenza di oggi si rifà, come la precedente, al Punto 5 del Regolamento di Gioco della Federazione Mondiale, secondo cui le decisioni dell’arbitro in merito al risultato della partita e alla convalida o meno di un goal sono definitive.
Ma allora, perché Bayern-Normiberga fu ripetuta e Hoffenheim-Leverkusen non lo sarà? Perché – udite udite – il Regolamento contempla la ripetizione della partita solamente se l’arbitro va contro il Regolamento stesso– e non se commette un errore in proprio, per marchiano che sia. Questo è quanto dichiarato sabato a ZDF da Rainer Koch, ex-fischietto di belle speranze e attuale Vicepresidente della Federazione Tedesca per le Questioni Legali e Statutarie. Dichiarazioni che, nel contenuto e nel tono, avevano lasciando chiaramente presagire l’odierna decisione-farsa del Giudice Sportivo Hans Eberhard Lorenz. La barzelletta è che, secondo Koch e Lorenz, un tiro finito a lato e convalidato come rete (come avvenne nel ’94) costituisce un’infrazione al Regolamento, mentre convalidare come goal un pallone finito dietro la linea di porta da una rete bucata, non è considerato tale. 😳
“Non vedo la differenza” aveva scosso più volte il capo Gisdol. E sinceramente, vederla è dura.
“Dobbiamo pensare al nostro sport, a togliere di mezzo cose che nessuno vuol vedere”, aveva reiterato facendo appello al buon senso. “ I paragrafi della Fifa, non interessano a nessuno”.
Ora, il Manager dell’Hoffenheim Alexander Rosen medita un ricorso destinato a infrangersi contro l’ipocrisia e la cattiva volontà già abbondantemente dimostrate dai vertici federali tedeschi.
Dulcis in fundo, quando si dice l’ironia della vita: al termine della trasmissione di sabato 19 ottobre, come avviene da decenni per tutti gli ospiti, anche Gisdol si cimenta nel “Torwandschießen”, un gioco che consiste nel tirare contro la sagoma di una rete cercando di infilare il pallone in uno dei due fori. Ebbene: al tiro di Gisdol, il pallone entra ma subito rimbalza fuori. Il tecnico dell’Hoffenheim quasi non ci crede; “ Qui c’è la prova TV!” sorride.
Purtroppo, in questo calcio c’è poco da sorridere.