“Madrid 2, la vendetta”: sarebbe stato questo il titolo perfetto se anziché una semifinale di Champions League, Real Madrid-Bayern Monaco di ieri sera fosse stata un thriller. Un thriller alla morte la partita lo è comunque stata e il titolo ben si adatta alla “rivincita della Finale 2010” scaturita dai retropensieri più o meno inconsci dei nostri giornalisti e commentatori, protesi a identificare il Real con l’Inter e Mourinho come il tecnico della squadra per cui tifare contro tutto e contro tutti, non importa se smaccatamente e davanti a milioni di telespettatori.
Sky Sport 1 si superava con una visione dell’incontro da prospettiva quasi esclusivamente madridista, manco in campo ci fosse stata ancora la squadra di Massimo Moratti: già nel prepartita tornava in voga la parola “Remuntada”, inflazionata, guarda caso, ai tempi della semifinale Barcellona-Inter dell’aprile 2010. Dal campo di gioco, Massimiliano Nebuloni sfoderava il “decalogo delle notti magiche”, ovvero, “tutto quello che facevano negli anni ‘80 i giocatori del Real per preparare adeguatamente una remuntada di coppa”. Decalogo riesumato per l’occasione da Marca: per intenderci, si andava dall’”intimidire gli avversari già nel tunnel “ al “compiere il primo fallo, se possibile con entrate dure sugli avversari”, fino a “creare il massimo della confusione in campo coinvolgendo il pubblico”. Nebuloni: “Sono tutte regole che coincidono alla perfezione con il decalogo personale di José Mourinho, uno che quando si tratta di alimentare la tensione è davvero il numero uno per distacco”. Un autentico modello di sportività!
Si replicava con l’inquadratura di uno striscione recitante una frase di Juanito, anch’essa risalente agli anni ’80: “90 minuti en el Bernabeu son molto longo”.
Pronostico di Paolo Rossi: 3-0 per il Real. Pronostico di Fabio Capello: 2-0 secco per il Real. Per la cronaca, in occasione della semifinale di andata disputata a Monaco la scorsa settimana, l’astro nascente 🙂 del commento tecnico televisivo Marcone Materazzi, chissà se in virtù dell’amicizia che lo lega a Mou, aveva pronosticato un 2-1 per il Real: l’esatto opposto dell’esito dell’incontro 😆 . Ci vedeva bene soltanto Gianluca Vialli – la classe non è acqua neppure ai microfoni- che pronosticava il passaggio dei tedeschi dopo i supplementari.
Durante la telecronaca, per Maurizio Compagnoni e Massimo Mauro, Ribéry si lasciava cadere, Robben simulava, anche quando l’avversario gli agganciava vistosamente un piede…
Per non parlare dell’avallo a priori del generoso penalty concesso al Real dopo soli 5’ per un pallone impattato sulla mano d’appoggio del povero Alaba in caduta e del raddoppio spagnolo in fuorigioco (seppur leggero) ad opera di Cristiano Ronaldo…
Nel corso del 2° tempo, la regia inquadrava la tribuna, dove sedevano il ct tedesco Joachim Löw e il suo vice Hans-Dieter Flick. Compagnoni e Mauro neppure se ne accorgevano. Viene da domandarsi: li avranno riconosciuti? 🙄
Il Bayern usciva vincitore dalla lotteria dei rigori, che vedeva l’allenatore dell’Inter, pardon, del Real Madrid José Mourinho, assistere impotente in ginocchio agli errori di Cristiano Ronaldo & Co.
Nel dopopartita Sky, Capello parlava di: “sorpresa Bayer”, neanche avesse assistito a una partita del Leverkusen. Per giustificare il crollo fisico degli spagnoli, si aggrappava al “Clasico” giocato nel weekend dal Real contro il Barça, mentre “il Bayern domenica non ha giocato il Clasico” e poi “mancavano 8 giocatori”. Ricordo che sabato 21 – e non domenica – il Bayern aveva pur sempre battuto il Werder Brema – scusate se è poco – in trasferta; forse, attuando un turnover più intelligente rispetto a quello di Mourinho in vista dell’impegno europeo..
Non pago, Fabio Caressa faceva notare che il Bayern giocherà la finale in casa, “anche se in casa quasi mai si vince la Champions League”.
Al termine della partita, lo stesso Mourinho si dimostrava più sportivo dei nostri giornalisti-tifosi e si recava negli spogliatoi del Bayern a congratularsi con gli avversari…
Dal canto suo, nel corso della cena del postpartita l’ex-nerazzurro Karl-Heinz Rummenigge parlava del match più intenso ed emozionante vissuto nei suoi quasi 38 anni di appartenenza al Bayern. Riguardo alla Finale del 19 maggio, Kalle affermava che “non sarà una partita facile”e che potrà succedere di tutto.
Di certo, non succederà di vedere i tifosi bavaresi mettersi in fila per i biglietti dormendo all’addiaccio per due notti consecutive sotto la pioggia, come accadde due anni or sono ai sostenitori dell’Inter. Per chi non lo sapesse, in casi del genere il Bayern applica criteri di prelazione in base all’anzianità di affiliazione al sodalizio, oltre a regole di assegnazione dei tagliandi più civili …
I complimenti di Rummenigge e l’applauso del popolo tedesco andavano al tecnico che, senza fare il fracasso dello Special One, aveva espugnato il Bernabeu: lo stesso allenatore che, per ironia della sorte, aveva vinto la Champions League 1997-’98 alla guida del Real Madrid..
Già, perché anche se in tanti non ci hanno fatto caso, ieri sera, sulla panchina opposta a quella di Mou sedeva un tale Josef Heynckes, per tutti Jupp. Che non è un pirla.
(Le foto sono tratte dall’odierna “Gazzetta dello Sport”)