“Italia, a questo punto vinci gli Europei”, scrivevo dopo l’incontro con la Spagna che aveva portato gli Azzurri in Finale. I segnali premonitori di una vittoria europea dei nostri c’erano tutti, per quello strano gioco di coincidenze, fortuna e zampate vincenti che un osservatore esperto può fiutare nei tornei che si giocano sul filo del rasoio.
Ieri sera tuttavia, gli Azzurri si sono superati, giocando la partita più entusiasmante degli Europei. Sul filo del rasoio appunto, dopo aver subito un goal a freddo al 2′ ad opera di Shaw che li ha a lungo paralizzati e lasciati in balia degli attacchi degli inglesi.
Una compagine, la nostra, non certo eccezionale sul piano delle individualità, ma ben amalgamata da Mancini nel gioco e nello spirito di squadra. L’Italia è stata soprattutto un gruppo, nel quale si sono distinti Spinazzola (presente alla premiazione con le stampelle dopo la ricostruzione del tendine d’Achille) e Chiesa, volonteroso e caparbio nelle sue solitarie incursioni in avanti.
Avrebbe potuto vincere l’Inghilterra e dato il gioco incisivo mostrato dagli inglesi, non avremmo potuto recriminare, così come ora non possono recriminare gli uomini di Southgate.
Continuo a sostenere che non siamo uno squadrone e che tutti gli arzigogoli tecnici prodotti da commentatori e opninionsti possono rissumersi così: abbiamo vinto alla lotteria, intesa come i tiri dagli undici metri al termine dei tempi regolamentari e supplementari che avevano visto un sostanziale equilibrio fra le due contendenti.
A onor del vero, ai rigori contano anche la freddezza dei singoli tiratori, la loro giusta selezione da parte del tecnico e l’abilità dei portieri nel parare. E in questo, siamo stati superiori, vedi i rovinosi errori dal dischetto di Rashford (palo), Sancho (parata di Donnarumma) e Saka.
Sorteggi favorevoli, tante occasione sprecate dagli avversari, un’Inghilterra troppo giovane in Finale, un gruppo affiatato e ben costruito e tanto tanto cuore: questo il cocktail che ha portato gli Azzurri a salire sul tetto d’Europa.
Agli annali e nella memoria collettiva rimarranno “la macchina da guerra” di Mancini e “l’imbattibile squadrone del 2021”, cosa che non siamo.
Di certo è un successo speciale che suona come un ritorno alla gioia e alla vita dopo i lunghi mesi bui del Covid: è il risveglio del calcio e della nostra Nazione, è una notte di festa. è l’alba – tutti lo speriamo – di una rinascita.
https://calcioparole.wordpress.com/2021/07/07/italia-a-questo-punto-vinci-gli-europei/
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