Ci ho visto bene anche stavolta: terminato il mercato delle bufale, l’uomo smascherato è rimasto all’Inter. “Non ho mai avuto dubbi”, sostiene Materazzi sul suo blog. Se è per questo, nemmeno io.
Trascorso il tempo fisiologico di saldatura di una frattura allo zigomo, rieccolo in campo dopo 2 mesi d’assenza a incornare palloni e ad esibire il bel volto immacolato, senza neppure il segno della carezza della sonda operatoria. Per inciso, la cifra con tanti zeri ventilata da oltremanica è arrivata senza che “il nostro” dovesse neppure scomodarsi dalla panchina del Meazza, e cioè sotto forma di un lauto risarcimento da parte del Sun per le accuse infondate di razzismo legate al noto episodio di Zidane. Forse, il n° 23 nerazzurro ha un solo rimpianto: quello di non aver potuto scendere in campo con la mascherina da eroe. Anzi, due… ma del secondo parleremo dopo.
Chi scende in campo da 90 partite consecutive è l’inossidabile Capitan Zanetti, mentre Dejan Stankovic corona il traguardo dei 200 incontri mettendo a segno il 3° goal nerazzurro. In Lecce-Inter spiccano Figo, protagonista di una serata da campione, e Santon, autore del cross che il portoghese insacca con una pennellata di testa per il 2-0. 36 anni per lui, la metà per il giovane talento difensivo. “C’è tanto vento” si afferma durante la telecronaca su Sky. Purtroppo, c’è anche Tagliavento, che ammonisce per simulazione Ibra, falciato in area da Stendardo, anziché assegnare il rigore all’Inter. Se fosse toccato alla Roma, avremmo sentito il piagnisteo della Sig.ra Sensi da un capo all’altro della penisola. Tatticamente, spicca che la tripletta è opera di 3 punte: Ibrahimovic, Figo e Stankovic appunto. Ciò nonostante, dopo l’incontro terminato all’ora di cena, i tifosi interisti vanno a tavola già sazi: oltre che del risultato, degli altri goal mangiati dall’Inter.
Sul lato opposto del campo, la difesa nerazzurra balla più volte sulle incursioni di Tiribocchi, il Gattuso della situazione, e di Papa Waigo. Attenzione quindi a non illudersi del punteggio secco: il Lecce non vince in casa dal 28 settembre. La Juventus, reduce da un’imbarazzante vittoria sul Catania, si mantiene scandalosamente a – 7.
José Mourinho, inquadrato in panchina prima del fischio d’inizio, ride tantissimo. Troppo, per uno come lui. Quale preoccupazione ci nasconde? I torti arbitrali? Il derby? La sfida contro il Manchester? La gestione degli uomini?
I DIFENSORI DEL DIFENSORE
Torniamo al vertice sui senatori fra Mourinho e Moratti, ventilato durante il mercato di riparazione. La parola buona per Materazzi, fuori squadra da due mesi e in cima alla lista dei nomi da “sfoltire”, il Presidente deve averla “tuonata”. “Se non lo fanno giocare nemmeno a Lecce, dov’è nato ”, mi dicevo da almeno quindici giorni… “dove giocherà”? Eppure, le probabili formazioni prevedevano una coppia centrale con Chivu, Burdisso o Cordoba. Invece, riecco finalmente Matrix fra i convocati, con quello strano scherzo della grafica di Inter Channel che, solita proporre i convocati suddivisi per ruolo in ordine alfabetico, lo metteva invece all’ultimo posto in coda a Rivas e a Santon, quasi che il suo nome fosse stato aggiunto all’ultimo momento.
“Milano è lontana 1000 Km” dicono su Sky. Lo stesso si sperava di Ladycalcio, che aveva anche scommesso che Matrix, oltre alle solite interviste del post-partita, avrebbe “disertato” persino Wivi l’Inter (l’incontro con i club nerazzurri) nella sua regione d’origine. Come volevasi dimostrare, all’incontro di Tuturano (BR) sono intervenuti Toldo e Orlandoni, mentre il numero 23 nerazzurro, forse per un eccesso di prudenza, sembra guardar via persino dalle telecamere.
UN VERO AMICO
Se dovessi incontrarlo, gli stringerei la mano e gli chiederei scusa per averlo coinvolto così spesso nelle mie disquisizioni caustiche. Non ho nulla contro di lui; anzi, umanamente lo ammiro, non fosse altro che per la dedizione con cui non smette di perorare la causa di un amico. Sto parlando di Andrea Elefante, che ha per amico quell’ “elefante in una cristalleria” che si fa chiamare Matrix. Mi domando invece quanti, fra coloro che sono costretti a lavorare sotto la mia lente (Ufficio Stampa nerazzurro, staff medico, canale tematico, ecc.) non siano sul punto di invitare il centrale difensivo a cercarsi un parente più prossimo. Sta di fatto che, fallite le difese d’ufficio da parte dei parenti più o meno stretti, ora si punta sulla stampa e sull’etere.
Il coraggioso Andrea Elefante fa da apripista su Inter Channel . Si precisa che, per come è strutturato lo stadio “Via del Mare”, per raggiungere la postazione il giornalista-amico “ha dovuto inerpicarsi, fare un viaggio”, quando sarebbe bastato “ attraversare un vetro”. Non potendo attraversare il vetro, Elefante ci si arrampica.
Per giustificare i due mesi d’assenza di Materazzi dal campo, si parla di “scelta tattica”, di “responsabilizzazione del gruppo”, di un “giocatore prestigioso” che avrebbe accettato le scelte del mister “e oggi viene premiato, è la sua città”… ma è una gita-premio?
Così l’amico-tesoro commenta la stagione di Marco: “È stata una stagione sfortunata, nel senso che lui si è fatto male 2 volte (i 2 presunti stiramenti – nel pre-campionato e contro il Brema – e la presunta frattura allo zigomo farebbero 3, ndr), ha avuto problemi fisici 2 volte proprio nel momento in cui c’erano più problemi in difesa, per cui Mourinho poteva aver più bisogno di lui. Il fatto che comunque una volta che l’ecografia e la risonanza hanno dato esito positivo (negativo, ndr) gli sia stato chiesto di accelerare per il recupero mi fa pensare che appunto da un po’ Mourinho mediti di rimetterlo in campo (…). Mourinho, comunque, “ gli ha sempre fatto capire che aspettava di averlo nelle condizioni migliori per riproporlo”.
COME SI RIGIRA LA FRITTATA
Non me ne voglia il buon Andrea, ma non sarebbe stato proprio Mourinho, fino a pochi giorni fa, a voler cedere Matrix?Inoltre: lo stesso Elefante non aveva forse parlato di un “risentimento” e di uno stop precauzionale (che il caso ha voluto coincidesse con gli allenamenti in maschera di Matrix)? Ora si parlerebbe di un recupero accelerato? Se anche l’infortunio si fosse rivelato più serio, essendo Materazzi e Samuel tornati in gruppo da pochi giorni, non si potrebbe pensare che Mou abbia preferito “rischiare” Matrix e risparmiare Samuel (neppure convocato), in vista del derby e di Inter–ManU? Aspettiamoci di tutto, anche di veder imputare la scelta all’ennesimo “risentimento” di Matrix, rialzatosi macilento dopo una caduta sulla schiena …
Con il senno del prima (a meno che non intervengano infortuni o situazioni d’emergenza), credo che rivedremo Materazzi tutt’al più a Bologna. Quanto sopra mi fa infatti ritenere che nel derby (per arginare le incursioni fulminee di Pato e le cannonate di Beckham) e contro il Manchester, Mourinho punti sulla collaudata coppia titolare Cordoba-Samuel. Il senno del poi, dunque, ci rivelerà se schierare Materazzi a Lecce sia stato veramente un gesto di fiducia da parte del mister – o piuttosto, un “contentino”.
METTETECI UNA PAROLA BUONA
Questa, forse, la parola d’ordine espressa dal patron nerazzurro in soccorso della sua bandiera? Fatto sta che Sky è insolitamente “complimentoso” verso Matrix: per 5-6 volte ne sottolinea la prestazione positiva. Troppe.
Certo, su Sky si ammette che Materazzi “deve prendere le misure, si vede che non gioca da 2 mesi”. Poi, Matrix entra in partita. Personalmente, lo preferivo nel ruolo assegnatogli da Mancini. Con Mourinho ha un po’ snaturato il suo gioco, non va più sull’uomo. Contro il Lecce, peraltro, l’arbitro gli abbuona l’entrataccia su Caserta.
I voti più alti in pagella arrivano dalla Gazzetta dello Sport (6,5)e dal Corriere della Sera (7) (guarda caso, dove lavorano gli autori della sua autobiografia). Elefante per questa giornata ha dato, e passa il testimone ad Alberto Cerruti: “Materazzi – Torna titolare due mesi dopo l’ultima partita a Brema, ma sembra che abbia sempre giocato. Ennesimo esempio di professionalità”, si legge sul foglio rosa.
Al di là delle esagerazioni, non smetto di sottolineare l’importanza di Matrix in campo, né di riconoscerne la prestanza atletica: supremazia nel gioco aereo, senso della posizione e, soprattutto, l’azione potente delle lunghe leve in corsa e in elevazione, davvero superlativa.
Il tiramisù mediatico affida il vecchio girarrosto sulla famiglia e sui bambini a Deki Stankovic, che vi coinvolge l’amico Marco grazie a una domanda preparata sul canale tematico. Dopo Lecce, per inciso, i milionari della pedata non convocati per le rispettive Nazionali godranno dell’ennesima due giorni di pacchia in pantofole, in cui sollazzarsi a tempo pieno con mogli e pargoli: e poi si lamentino, loro e certe consorti arricchite e fuori dal mondo, che manco sanno cosa voglia dire lavorare e fare sacrifici…
NOTE TECNICHE
Materazzi non dev’essere un cultore dello stretching, che pur preserva da stiramenti e risentimenti. Questa settimana, mi è parso un po’ svogliato, complice qualche leggera distrazione di Mou e dei preparatori atletici dell’Inter. Per l’allungamento del quadricipite femorale (muscolo anteriore della coscia), si regge alla spalla di un compagno, con il baricentro del corpo simile a quello della Torre di Pisa e il piede a mezzo metro dal gluteo; l’allungamento del soleo (muscolo posteriore della gamba, a livello del polpaccio) è appena accennato; nelle flessioni in avanti del busto, le ginocchia si piegano e la mano a toccare il piede opposto arriva a una ventina di cm da quest’ultimo; infine, l’allungamento in accosciata vede i glutei sollevati 1 km da terra. Colpa di qualche risentimento? Ora, qualche compagno sorriderà divertito. Ma statene certi: con una prodigiosa reazione d’orgoglio, sin da martedì Matrix tornerà impeccabile nell’esecuzione degli esercizi.
ROMANZO PSICOLOGICO
Il nostro “giallo”, insomma, si fa sempre più avvincente, arricchendosi via via di nuovi personaggi e di contorni degni di un romanzo psicologico di sicuro successo. Esiste una “Sindrome Ladycalcio”? Se sì, quanti individui ha già colpito, oltre a generare quel brivido freddo che percorre il metro e 93 di Matrix ogniqualvolta clicca su “Calcio e Parole”?
Ed eccoci al probabile 2° rimpianto dell’uomo smascherato: non poter tornare indietro. Sono convinta che se esistesse la macchina del tempo che gli consentisse di farlo, Matrix si presenterebbe a Ladycalcio sfoderandole la parte più sensibile e cavalleresca del suo cuore di guerriero. Al diavolo quei maldestri consiglieri tracotanti e forieri di tanta sventura: il ragazzone con il berretto n° 23 farebbe appello a tutta la sua dolcezza, già ostentata davanti alle telecamere verso i bambini bisognosi o alla presentazione dei World Summer Games per disabili intellettivi. Sciorinerebbe la profonda sensibilità di cui sono pervase certe lacrimevoli pagine della sua autobiografia. Ritroverebbe – non fosse altro che a comando – il bel sorriso di quando scalpitava felice al rientro dal dopo-Budapest.
Per come la vedo, meglio una presa di coscienza amara che un’illusione. Tuttavia, se almeno Matrix mi avesse risparmiato quel modo di fare e quelle parole brutali, il destino lo avrebbe probabilmente ricambiato risparmiandogli, a sua volta, la necessità di allenarsi con la mascherina, la relativa lunga assenza e chissà quante altre tegole. Ladycalcio conserverebbe di lui uno splendido ricordo e oltre alle prestazioni, continuerebbe ad elogiarne i brillanti recuperi dai malanni e le doti umane “nascoste”….
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