CALCIO E PAROLE

By "Ladycalcio". Il blog più censurato e più temuto dagli addetti ai lavori

Archive for settembre 2011

Scandalo Polanco a Milan Channel: Suma faccia chiarezza!

Posted by ladycalcio su martedì, settembre 27, 2011

35 tecnici in cassa integrazione in deroga INPS a carico del contribuente italiano a fronte di lauti 2500 euro alla settimana – che fanno 100.000 euro in 9 mesi – elargiti  da chissà chi all’ “Arcore-girl” domenicana Marysthell Polanco, implicata nello scandalo Rubygate, per leggere i messaggi degli abbonati a Milan Channel.

Il “caso” che sta scuotendo il canale tematico rossonero, assurto da alcuni giorni alle cronache, ha suscitato l’intervento del Sindacato Uilcom di Milano e la reazione scandalizzata di milioni di persone.

Che fa il Direttore di Milan Channel Mauro Suma? La vittima,  trincerandosi dietro alla seguente permalosa dichiarazione su Facebook:

“Marysthell Garcia Polanco ha sostenuto un provino gratuito a Milan Channel, non riceve compensi da Milan Channel e non è nell’organico di Milan Channel (…). I 35 cassintegrati ci sono dal luglio 2009 quando avete deciso di punire Milan Channel per la cessione di Kakà. Sono offeso per loro che vengano strumentalizzati da qualche sito e da voi adesso, solo per gettare immondizia non tanto su Milan Channel ma sappiamo bene su chi. Mi spiace che molti di voi credano a queste cattiverie e falsità gratuite. Mi chiedo, se non vi fidate di me e se dubitate di me, perchè siete presenti come amici sulla mia pagina. Chi ha intenzione di continuare a tormentarmi con un caso inesistente, è pregato di lasciare questa pagina. Grazie. Mauro Suma”.

Se proprio vogliamo andare indietro nel tempo, che Suma sia solito svicolare dalle situazioni “calde” e “scomode” l’avevo sperimentato personalmente nel 2007, in occasione del noto articolo censuratomi dal Sito di Fulvio Collovati dopo la vittoria del Milan in Champions League. La censura scattò dopo che Milan Channel era stato bersagliato di messaggi di protesta per il fatto che la mia analisi, così sfavorevole al “grande Milan”, avesse trovato spazio sul Sito Ufficiale di un ex-Campione del Mondo che aveva vestito la maglia rossonera. Il “grande uomo” Collovati rimosse tutti i miei scritti dal proprio Sito e la sottoscritta ebbe sentore di essere stata oggetto di commenti poco edificanti nel corso di una trasmissione di Milan Channel. Mi rivolsi educatamente a Suma chiedendogli cortesemente di poter avere il DVD di quella trasmissione. Suma spergiurò che mai durante il programma era stato fatto il mio nome, ma non acconsentì a fornirmi le immagini. Non era tenuto a farlo, d’accordo, ma supportare le parole con la “prova video”  sarebbe stata una dimostrazione di correttezza e di limpidezza.

La dimostrazione di “limpidezza” del personaggio Mauro Suma si rinnova nel messaggio su Facebook appena citato.

Posto che l’affermazione secondo cui i tifosi rossoneri avrebbero disdetto gli abbonamenti al canale tematico come punizione per la cessione di Kakà è una sciocchezza che un Direttore potrebbe fare a meno di scrivere, Suma faccia chiarezza sul punto essenziale: chi retribuisce la signorina Polanco?

L’abbiamo capito tutti, non siamo nati ieri. Se Suma nella sua posizione non può o non vuole dircelo, piuttosto, si dimetta.  

Un conto è la gratuità del provino, ma seMarysthell Garcia Polanco non riceve compensi da Milan Channel”, chi sborsa 100.000 euro in cambio della sua avvenente presenza e delle sue prestazioni in italiano stentato sul canale rossonero?

Leggi anche:

https://calcioparole.wordpress.com/la-vergogna-della-censura/

Il post censurato:

https://calcioparole.wordpress.com/2007/07/01/15/

 

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GASP :-), ARRIVA RANIERI

Posted by ladycalcio su venerdì, settembre 23, 2011

Secondo Moratti, è stata “la scelta migliore”.

Claudio Ranieri arriva alla Pinetina come tutti i colleghi che l’hanno preceduto: carico, sorridente e ottimista, orgoglioso di far parte della famiglia nerazzurra. Il nuovo tecnico dell’Inter, alla pari di tutti i suoi predecessori, è fiducioso di risollevare le sorti della squadra puntando sull’orgoglio, sull’autostima, sulla coesione di un gruppo intenzionato a rialzarsi, a lottare e a non arrendersi mai.

Ricordiamo tante sfolgoranti presentazioni in nerazzurro e altrettanti visi di allenatori raggianti, copertisi man mano di rughe, occhiaie e borse sotto gli occhi. Ricordiamo il bel viso di Roberto Mancini allungarsi e farsi rugoso, l’abbronzatura sarda di Benitez trasformarsi in rossore imbarazzato,  il volto radioso di Leonardo divenire sempre più emaciato, l’entusiasmo sorpreso di Gasperini implodere in poche frasi spezzate pronunciate con gli occhi rossi. Sulla panchina della Beneamata, invecchiò precocemente persino José Mourinho, il che è tutto dire.

Un fantasma, quello del tecnico lusitano, subito evocato a Ranieri nel corso dell’odierna conferenza stampa. Un confronto, quello fra Mou e l’uomo-juve Ranieri, impari a tutti gli effetti, a cominciare dalla campagna acquisti: faraonica ad esaudire tutti i desideri del capriccioso José e sempre più povera per Benitez, Gasperini e Ranieri, con gli ultimi due a non poter più contare sui 25 goal stagionali di Eto’o – e scusate se è poco.

Ranieri rileva l’Inter a 1 punto in classifica dopo 3 partite. Peggio di così non si può proseguire, anche se nel calcio nulla è impossibile. Rileva un’Inter che, per i miei canoni, definisco senza preparazione atletica, oltre che invecchiata e senza  rimpiazzi per i troppi uomini logori che si alternano nell’affollare l’infermeria.

Al suo esordio a Bologna, Ranieri dovrà fare a meno di Sneijder, vittima dell’ennesimo “risentimento” muscolare, e di Ranocchia squalificato. Per Gasperini, i maligni avevano coniato l’espressione “Non mangia il Pan dei Morti”. A ragione. Il dolce successivo nel calendario gastronomico milanese è il Panettone.

Ma dato che il buon giorno si vede dal mattino, memori delle stagioni in cui i nerazzurri cambiarono 4-5 allenatori, i golosi di sensazioni attendono che la Premiata Pasticceria FC Internazionale (di Moratti, Branca & Co.) sforni anche il Pandoro, la Veneziana, la Colomba pasquale ….

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L’INTER È ALLA CANNA DEL GASP

Posted by ladycalcio su mercoledì, settembre 21, 2011

Chissà cosa commenterà Beppe Bergomi (Sky) a microfoni spenti, mi chiedevo ieri sera davanti al desolante spettacolo offerto dall’Inter che affondava sul campo del Novara.

Il microfono aperto – o microfono ambiente che dir si voglia – situato nei pressi della tribuna, ha invece raccolto e mandato in onda su Sky 1 gli improperi degli spettatori per buona parte dell’incontro.

A casa i tifosi dell’Inter!”, grida uno spettatore seduto un paio di file davanti al Presidente Moratti. Il nervosissimo Presidentissimo 🙂 arriva a rispondere adirato alle rimostranze di un  sostenitore novarese che, fuori dallo stadio, lo accusa di “scappare”.  Un episodio sintomatico di un momento ben riassunto dallo sfottò di uno striscione avversario: “Siete già alla canna del GASPerini”.

Persa la partita, perso l’aplomb, persi altri 3 punti in classifica, Moratti dichiara: “Lasciamo passare la notte”. Una notte insonne, la sua: chissà se trascorsa a rigirarsi nel letto in un bagno di sudore meditando sui fuorigioco di Milito, su Pazzini in panchina, sulla campagna acquisti, sulla paurosa condizione atletica dei suoi uomini e sul peggior inizio di stagione della sua Inter negli ultimi 28 anni… oppure, passata al telefono o in riunione con i suoi collaboratori.

L’alba del nuovo giorno ci annuncia un film già visto troppe volte, che potremmo titolare: “Benitez 2, la vendetta”. Per il nome del nuovo protagonista, dovremo ancora attendere una o più notti.  Augurandoci che portino davvero consiglio.

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MATERAZZI COME I SANTO CALIFORNIA: “TORNERO'”

Posted by ladycalcio su venerdì, settembre 16, 2011

Rivedo ancora il treno… Allontanarsi e tu

Che asciughi quella lacrima …tornerò…”.

“In maglia nerazzurra”, mi permetto di aggiungere al noto successo dei Santo California in riferimento a Marco Materazzi.

“Com’è possibile… Un anno senza te….”

Alt! Non solo di tifosi con il fazzoletto in mano per l’assenza di Matrix non ne vediamo, ma neppure dovremo attendere un anno per rivederlo in azione: Marco, per quanto mi risulta, non ha affatto rescisso il suo contratto con l’Inter e in teoria,  potrebbe tornare a giocare domani.

L’intervista pubblicata pochi giorni fa sul sito di GQ, cari lettori, quella in cui l’eroe di Berlino annuncia il suo prossimo ritorno in veste di dirigente nerazzurro, mi suona come la solita affannosa commedia in risposta al pressing di Ladycalcio, che da un paio di giorni stava reiterando ad Inter Channel (rubrica “Zona Mista”) la pressante richiesta, in atto da giugno, di una conferma ufficiale dell’avvenuta rescissione del contratto di Matrix con l’Inter, mai comparsa sul Sito inter.it.

L’imbarazzato silenzio che ne è seguito, non è che la conferma alla mia certezza: Materazzi non ha rescisso.

Nelle mie email all’emittente di Appiano Gentile (Co), ripetutamente censurate 😦 dalla messa in onda, avevo ipotizzato che questo periodo di lontananza di Marco dall’Inter fosse stato concordato sin dall’inizio con la Società e che le voci di una rescissione, mai tradottesi in un comunicato ufficiale da parte di FC Internazionale, altro non fossero che un paravento per giustificare un assenza prolungata – ma non definitiva – di Marco dalla vita di squadra. Ma andiamo con ordine.

Premetto che, come sempre, le considerazioni che trovate su questo blog sono personali e unicamente frutto della mia analisi ragionata delle contraddizioni mediatiche emerse in merito alla questione.

Su questo blog, avevo già segnalato le palesi incongruenze dell’estate di Materazzi rispetto alla versione unanime dei media.  La più macroscopica: vi sembra plausibile che un 38enne (in evidente calo fisico) che ambisca a giocare ancora un anno in una squadra inglese o americana, anziché allenarsi, resti inattivo per tre mesi e mezzo fra spiagge e piadine?

Riflettendoci, anche il lettore più sprovveduto si accorge che in tutta questa storia c’è qualcosa che non va: in altre parole, che si cerca goffamente di prendere tempo per nascondere un problema. Altrimenti: che problema ci sarebbe ad annunciare ufficialmente su inter.it, sul blog di Matrix o in un’intervista TV per voce del giocatore o di un portavoce della Società che il contratto con l’Inter è stato ufficialmente rescisso?

Anche la citata intervista a GQ, a firma Luca Perolo, è infarcita di contraddizioni e, se letta fra le righe, mi fa presagire il ritorno di Matrix sui campi 😉 dopo la sua strana assenza prolungata.

Secondo GQ, il “nostro”, udite udite, avrebbe giocato volentieri un’altra stagione, ma avrebbe cambiato idea dopo aver saputo che “probabilmente (prima potevi assicurartene, no?, ndr) non sarei stato incluso nella lista Champions”. Continua Matrix: “L’ho saputo il giorno dopo la finale di Coppa Italia, quando ormai non avevo neanche il tempo di salutare i tifosi”.

Le incongruenze sono almeno 4: 1) Nelle farraginose dichiarazioni per interposta persona apparse in estate, Materazzi ha dato versioni dell’accaduto in contraddizione fra loro, oltre che discordanti per tempi e logica: prima la colpa a Leonardo, poi la (poco credibile) decisione di ritirarsi quando Leo se n’era ormai andato… (vedi link).  2) Una mano sulla coscienza: davvero Marco si crede ancora un giocatore da Champions League? 3) Chiaro che sarebbe stato – e che starà – ugualmente un altro anno all’Inter: con quello che prende per scaldare la panca! 4) Salutare i tifosi? Che ridere, l’osservazione che gli hanno fatto tutti, Ladycalcio in primis, nel momento dell’estate in cui  era sparito nel nulla. Marco, rispondi a queste domande: 1) Se davvero ci tenevi, perché non hai fatto loro un saluto dal tuo blog, anziché lasciarlo andare alle ortiche per oltre 2 mesi (dal 6 luglio al 12 settembre)? 2) Perché, al di là della pagina della Gazzetta dello Sport in cui con malcelata nostalgia di protagonismo ti dipingi in cima al mondo, te ne sei ben guardato dall’annunciare su di esso la tua rescissione ufficiale dall’Inter???

Prosegue Materazzi su GQ: “Sono reduce da una maxivacanza con la famiglia: in camper a spasso per gli Stati Uniti. E tra qualche giorno, parto per Formentera: viaggio in moto con mio cognato”.

Obiezione: se, come ho ragione di pensare, il contratto non è stato rescisso, mi risulta – correggetemi se sbaglio – che esso vieti a Marco di guidare la moto 😉 . Per toglierci ogni dubbio, lancio un invito: perché Marcone non pubblica sul suo blog una bella foto a Formentera in sella alla replica di Valentino Rossi 😀 , per la gioia di papà Moratti e dei suoi fan? E dato che il blog è un diario (nel suo caso di vacanziero), perché non completa l’album delle vacanze 2011 con una sua bella immagine a torso nudo – come quella scattata all’Aquafan di Riccione -, esibendo i tatuaggi aggiornatissimi nella cornice di uno scenario USA (anziché – come 2 anni fa – mostrarsi con un cappellino di paglia e un cartone di mele Delicious in spalla nel parcheggio di un anonimo supermercato che potrebbe trovarsi anche a Roccacannuccia…) ?

Lancio la proposta anche a GQ: a beneficio dei miscredenti, un bel servizio fotografico esclusivo dell’estate di Marco negli USA e a Formentera!

Matrix, comunque sia, dovrà fare ritorno in Italia a pieni giri, se è vero che domenica 18 dovrà essere a Pordenone, a fianco di Gianfelice Facchetti, a presenziare alla presentazione del libro “Se no che gente saremmo. Giocare, resistere e altre cose imparate da mio padre” (Longanesi). Scusate se ritengo Materazzi la persona meno all’altezza per farlo, lui che da Facchetti non ha imparato proprio nulla.

A COMPLICARE LO SCENARIO…

A complicare  ulteriormente lo scenario, interviene un’affermazione di TuttomercatoWeb.com che mi limito a riportare con ampio beneficio di inventario: la “perdita di Materazzi” avrebbe fruttato all’Inter una riduzione del monte ingaggi di oltre 4 milioni di Euro, permettendole di portare quasi in pareggio il bilancio della campagna acquisti (!!!) (vedi link in calce). Se così fosse, per quale motivo non ufficializzare la rescissione?

Ho sempre qui davanti a me, sulla scrivania, la  Gazzetta dello Sport di martedì 21 giugno, con quell’articolo a firma Luca Taidelli intitolato “Inter vado, ma spero di tornare”, che dà Materazzi serio candidato per l’America. Chissà se negli USA Marco c’è stato almeno come turista…

Secondo il foglio rosa e altri media, Matrix avrebbe “rescisso ufficialmente” (viene ripresa la stessa espressione reiterata su questo blog) con l’Inter in data 14.7.11 presso lo studio del Dott. Rinaldo Ghelfi, Vicepresidente dell’Inter. Peccato che il Sito ufficiale di FC Internazionale debba ancora farcelo sapere.

NON È IL PRIMO TIMEOUT

Materazzi non è nuovo ai timeout enigmatici dall’ambiente nerazzurro. Basti ricordare quello strano stage a Pontremoli dell’autunno 2007 dopo quella “sindrome compartimentale acuta” 😆  operata con una tecnica marziana di cui, a 4 anni di distanza, non ho ancora trovato riscontro e sulla quale il Prof. Francesco Benazzo e il Policlinico di Pavia tacciono imbarazzati.

Seguirono, nel marzo 2009 (epoca di un infortunio e di grande crisi per Matrix) quei 10 giorni a Perugia che Marco, sul suo blog, definì, guarda caso, “una decisione presa di comune accordo con l’Inter”, per non vivere “il sottile disagio psicologico di chi vorrebbe ma non può allenarsi come i compagni”. Il mio post “Materazzi, vacanza a Perugia?” (linkato in calce), scomodissima analisi dei fatti, creò soprattutto grande scompiglio per la mia critica al concetto di ”disagio psicologico” riferito a un privilegiato del calcio e per  la seguente osservazione: nell’epoca del tam tam mediatico su Internet, nella Rete non avevo trovato la minima traccia di una news o di una foto relative all’effettiva presenza di Marco nel capoluogo umbro, di una sua visita al vecchio campo o al Club che lo lanciò… meno che mai sul Sito del Perugia stesso. Mi parve stranissimo e sulle ali del “caso” sindrome compartimentale, ipotizzai che anche dietro queste contraddizioni mediatiche si celasse un problema.

La reazione assatanata di numerosi sedicenti sostenitori umbri di Materazzi, senza precedenti quanto a contenuti offensivi e volgarità, mi fece ritenere di aver colto nel segno.

Anche ora, Marcone sta per ripresentarsi in nerazzurro – ufficialmente, come aspirante dirigente – corroborato da un lungo  stacco rigenerante lontano dallo stress del calcio (più volte, se ben ricorderete, ne avevo messo in evidenza l’aria sofferente, l’appannamento psicofisico, quell’essere fermo come uno stoccafisso. Ultimamente, Marco non vedeva più un pallone e non andava neppure più incontro all’avversario;  aveva addirittura perso il tempo negli stacchi di testa, che gli erano costati più di una “craniata”).

RINNOVO QUELLA VECCHIA PRECISAZIONE

Avrei fatto a meno di scavare nei meandri dei momenti più delicati di Materazzi, dirigente o giocatore che dir si voglia, se soltanto Marco e il suo entourage non mi avessero riservato quel trattamento vergognoso, sui cui motivi sono determinata a far luce. La salute atletica di Marcone ne avrebbe sicuramente guadagnato. Ora, invece, alla luce degli eventi, chiediamo nuovamente conto al Prof. Benazzo e al San Matteo di Pavia  della tecnica marziana con cui avrebbero risolto al giocatore una “sindrome compartimentale acuta” 😆 in atto da oltre mezza giornata per via endoscopica e con un’incisione di soli 2 cm.

Altrimenti… per dirla con Bud Spencer e Terence Hill, altrimenti  ci arrabbiamo!

 

IN AUSILIO AD AUSILIO? 😆

Materazzi dirigente? No, grazie”, titolava Intermania dopo l’intervista a GQ, precisando che Materazziha parlato proprio di quello che temevamo, cioè della possibilità di diventare presto, molto presto, troppo presto, un dirigente dell’Inter”.

Matrix su GQ: “Ho parlato con il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, che mi vorrebbe come suo aiutante. Tornato da Formentera, busserò alla sua porta”.

In quale ruolo si proporrebbe lo scoppiatissimo neo Direttore Sportivo ausiliario?, ci domandiamo. Come istruttore di stretching? 🙂

VI ANTICIPO IL COPIONE :mrgreen:

Inter, mi manchi già”, 😉  si legge su una miriade di siti e siterelli che hanno ripreso le ultime dichiarazioni di Matrix.

Il tempo dirà se ho ragione a ritenerlo il giro di boa dell’ennesima sceneggiata, il gran finale dell’ultima pièce teatrale prima che sulla carriera attiva di Materazzi cali veramente il sipario.

Mi manca lo spogliatoio e l’ambiente che si respira alla Pinetina”, recita Matrix su GQ in quello che ritengo il primo passo nell’inversione di rotta che avevo previsto da giugno.

Nostalgia canaglia”, direbbero Al Bano e Romina. La stessa che Marco percepisce nelle vene quando ode risuonare nello stadio la musica della Champions League, da cui si sente ormai tagliato fuori.

Rabbia verso l’Inter?” Ma per carità!

Tanto più che l’Inter, come se fosse la cosa più naturale del mondo, fa eco al suo giocatore rispondendogli sul Sito di GQ: “’Sapevamo tutto’, dice l’Inter” (ci crediamo, ndr!) e presto troveremo un modo per salutare Materazzi insieme ai tifosi”. Chissà che modo troveranno per dirci che ritornerà in campo. Magari, proprio nessuno, visto che la rescissione non è mai stata ufficializzata. Al limite, qualche logora ovvietà del tipo: “Inter, mi mancavi troppo…

Ma occhio alla goffaggine della marcia indietro. GQ: “Marco Materazzi aveva annunciato, sì, un suo ritorno come dirigente nella squadra nerazzurra: ma senza nascondere un velo di dispiacere per quell’annuncio, parso a molti un po’ affrettato”. Sempre che per “affrettato” si intenda meditato dal fischio conclusivo della finale di Coppa Italia del 29 maggio al 14 luglio….

Dunque, già si parla di nostalgia dell’Inter (e, sottinteso, di un pallone da prendere a calci).

Sei, sei la vita mia… Quanta nostalgia, senza te…Tornerò… Tornerò… ”  proseguono i Santo California: ironia della sorte, gli autori del successo “Monica”. 😀

Nel bunker della Pinetina, dove ufficialmente si recherà in ausilio ad Ausilio 😆 , lontano da occhi indiscreti, Matrix avrà subito agio di fare qualche corsetta attorno al campo per smaltire le piadine dall’uomo vitruviano sull’addome, di  tirare un paio di calci al pallone, di riprenderci gusto con una partitina con i compagni e … di non mettere limiti alla provvidenza di papà Moratti …

“Ricominciare insieme… Ti voglio tanto bene

Il tempo vola, aspettami… Tornerò”…

Con calma. La panchina può attendere

“Calcio e Parole” accompagna il ritorno di Matrix sulle note di quella vecchia canzone dei Santo California:  targata anni ’70 come lui, lacrimosa come lui. Buon ascolto (delle prossime bufale mediatiche).

Link:

Tornero’ – Santo California

http://www.youtube.com/watch?v=7rhtCYgecN0

La strana estate di Materazzi (Calcio e Parole)

https://calcioparole.wordpress.com/2011/08/04/la-strana-estate-di-materazzi

10 buoni motivi per cui Materazzi resterà all’Inter (Calcio e Parole)

https://calcioparole.wordpress.com/2011/06/10/40-buoni-motivi-1-per-cui-materazzi-restera-allinter/

Materazzi: giallo rescissione o pausa rigenerante? (Calcio e Parole)

https://calcioparole.wordpress.com/2011/07/04/materazzi-giallo-rescissione-o-pausa-rigenerante/

Materazzi lascia o raddoppia? (Calcio e Parole)

https://calcioparole.wordpress.com/2011/06/23/materazzi-lascia-o-raddoppia/

Materazzi, vacanza a Perugia? (Calcio e Parole)

https://calcioparole.wordpress.com/2009/03/22/materazzi-vacanza-a-perugia/

Un risparmio di oltre 4 milioni? (TuttoMercatoWeb.com)

http://wm9.infinito.it/wm_infinito/redir.php?http://www.tuttomercatoweb.com/inter/?action=read&idnet=ZmNpbnRlcm5ld3MuaXQtNTcwMDg

Materazzi dirigente? No, grazie (Intermania)

http://intermania.blogosfere.it/2011/09/inter-news-materazzi-dirigente-no-grazie.html

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Campionato 2011-12: primi verdetti

Posted by ladycalcio su lunedì, settembre 12, 2011

Parte finalmente il campionato 2011-12, spazzando via, con due settimane di ritardo, l’interminabile estate del calcio parlato, e con essa, il bla bla sul fantamercato e le polemiche sul contratto dei calciatori.

Abbiamo archiviato la prima delle 38 giornate del nuovo torneo, già propensa a delineare le tendenze della nuova stagione.

C’è chi punta al nuovo: è il caso della Juventus, reduce dall’inaugurazione in grande spolvero del nuovo stadio, con la vittoria sul campo a suggellare il trend del rilancio.

C’è chi tenta di uscire dal vecchio, – perlomeno dai vecchi problemi – come il Presidente del Napoli de Laurentiis, che in una vivace conferenza stampa annuncia severe sanzioni all’indirizzo dei suoi giocatori che, sfilandosi la maglia dopo il goal, dovessero gravare la squadra di inutili cartellini gialli.

C’è che rimane in standby, vedi il rocambolesco Milan di Allegri, capace di spunti spettacolari ma anche di repentini blackout. Soprattutto, non ancora affidabile come gioco, né proponibile come insieme di spicco.

C’è chi dai guai non riesce ad uscire, come la Roma, partita con il piede sbagliato, e soprattutto, come l’Inter delle polemiche sul “caso Forlan” e sulla discussa difesa a 3 di Gasperini, vittima predestinata degli infuocati dibattiti delle TV private.
Dopo il verdetto del posticipo di Palermo di ieri sera, il campo acuisce le polemiche in casa nerazzurra e contesta al mister le controverse decisioni di aver lasciato inizialmente in panca Sneijder e Pazzini e di non voler demordere dall’impiego della difesa a 3. Questo, quando l’Inter aveva sempre funzionato benissimo con i 4 difensori, e ampiamente dimostrato di difettare degli uomini adatti a praticare il discusso modulo di stampo genoano. Ed ecco un Lucio completamente fuori ruolo spingersi in avanti sulla fascia, Zarate costretto a rientrare e Forlan, oltre che a rientrare, a permanere nelle retrovie.

La neonata difesa a 3 nerazzurra, dopo aver creato vere e proprie voragini sui contropiedi dei rosanero, subisce 4 goal, che vanno ad aggiungersi ai 3 incassati 15 giorni fa nell’amichevole di Monza contro il Chievo. E se una polemica poteva mancare il casa Inter, questa è la “bocciatura” di Zarate, destinata a rinfocolare la discussione sulla discussa campagna acquisti della Società.

Non si imprechi contro la sfortuna e si ricordi che l’Inter avrebbe potuto (e dovuto) finire in dieci se l’arbitro Brighi non avesse inspiegabilmente graziato Walter Samuel dal secondo giallo. Mitigano la rudezza del calcio dei nostri giorni la contrizione di Julio Cesar, che su Sky chiede scusa della papera sul 4° goal, e il bel gesto del tecnico del Palermo Devis Mangia, che subito dopo la vittoria si ricorda della maglietta promessa in settimana a un giovane raccattapalle. Le note positive in casa Inter sono il ritorno goal di Milito, attuale capocannoniere della Serie A, e l’eccellente prestazione dell’eterno Capitan Zanetti.

L’esito del posticipo domenicale, dal passivo eccessivamente pesante per la Beneamata, è riassunto alla perfezione da Riccardo Trevisani (Sky): “I goal dell’Inter sono arrivati quando giocava meglio il Palermo; questo goal del Palermo è arrivato quando giocava meglio l’Inter. Il calcio è un mistero”.
E sempre per dirla con Sky: “Esordio da incubo per Gasperini”.

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Risponde Guglielmo Cannavale

Posted by ladycalcio su mercoledì, settembre 7, 2011

Buongiorno, sono Guglielmo Cannavale.

Rispondo con piacere alla vostra richiesta.

In merito alla fonte, come ha detto lei ci sono molti “siterelli”, che riprendono da FcInternews notizie senza citarci. Per questo in alcuni casi, come questo, per le notizie dall’estero siamo “costretti” a non mettere la fonte altrimenti ci copiano citando la fonte originale e non noi che abbiamo fatto il lavoro. L’intervista in questione l’ha rilasciata a FourFourTwo, che probabilmente é il magazine inglese più autorevole. Era un’intervista in cui rispondeva alle domande dei lettori. Se volete ho conservato la copia a casa, in copertina c’è Guardiola. Materazzi non ha peli sulla lingua e le sue dichiarazioni non mi hanno stupito, perchè le aveva giá dette in passato.
Spero di essere stato esaustivo e ripeto la mia disponibilitá a rendere visibile la copia di FourFourTwo.
Grazie
Un saluto ai lettori

(Risposta pervenuta a questo blog alle ore 11.27 odierne)

La replica di Ladycalcio

Caro Guglielmo,

Innanzitutto, grazie della tua pronta risposta.

Comprendo che sia ingiusto essere copiati da altri siti che non citano la fonte, ma perdonami: la stessa recriminazione potrebbe farla anche la testata inglese da cui hai tradotto tu… o mi sbaglio?

D’altra parte, hai proposto quell’intervista come “anticipazione” e non come “esclusiva“, nel qual caso, se non erro, il Vostro Sito avrebbe avuto l’onere di corrispondere alla fonte originale i relativi diritti d’autore. Solo in quel caso, a quanto mi risulta, chi vi avesse copiati avrebbe avuto il dovere (perlomeno morale e professionale) di citare la Vostra fonte come originale…

Così, il lettore che “non è dentro alle segrete cose” di una redazione è portato a pensare, come dicevo, a un comportamento “politically incorrect”, stanti soprattutto le stranezze giornalistiche su Materazzi di cui pullulano siti e mass media in generale.

Comunque sia, al di là dell’idea che ciascuno di noi può essersi fatto di Materazzi e delle sue ripetitive esternazioni (ammetti tu stesso che Matrix aveva già fatto quelle dichiarazioni in passato),  per completezza d’informazione verso i lettori accolgo volentieri la tua proposta di rendere visibile il testo originale di FourFourTwo.

Nell’attesa, ti ringrazio del chiarimento e della tua disponibilità.

A presto,

Ladycalcio

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Lettera aperta a Guglielmo Cannavale, della testata giornalistica FcInterNews.it

Posted by ladycalcio su mercoledì, settembre 7, 2011

In vista dell’inizio del campionato, “Calcio e Parole” torna ad occuparsi del “Caso Materazzi”, riprendendo dalle numerose stranezze che hanno caratterizzato l’estate di Matrix.

Torniamo a quell’intervista proposta nel luglio scorso da FcInterNews.it, “tradotta” da un non meglio precisato “magazine inglese” al quale Matrix avrebbe “raccontato le sue verità” un po’ distorte. Quale fosse il “magazine inglese” depositario del lungo sfogo del “nostro”, non ci era stato dato di saperlo. Lo chiediamo ora all’autore del post, Guglielmo Cannavale.

Caro Guglielmo,

Come anticipato alcuni giorni fa ai miei lettori (vedi post linkato in calce), ti chiedo cortesemente un chiarimento in merito alla lunga intervista a Marco Materazzi da te pubblicata “in anteprima” su FcInterNews.it lo scorso 5 luglio, dal titolo “Matrix a 360°: “Benitez via non per colpa mia. Sul Mancio e sul futuro…”.

L’intervista in oggetto, in cui l’ex numero 23 nerazzurro le spara davvero grosse contro Rafa Benitez e Roberto Mancini, rei di averlo relegato in panca, viene da te ripresa e indicata come “traduzione di FcInterNews.it” da un non meglio precisato “magazine inglese” …  senza citare la fonte (!).

Scusa se mi sono permessa di definirlo “politically incorrect”. Dato che fai del giornalismo (il Vostro Sito si autodefinisce “testata giornalistica”, saprai che è correttezza citare sempre la fonte originale da cui si riprendono notizie, interviste, foto o quant’altro.

Al contrario, nel caso in oggetto la fonte inglese non viene indicata né nel tuo post (letto oltre 14.000 volte), né tantomeno dalla miriade di siti e siterelli che hanno successivamente ripreso quanto da te pubblicato.

Come avrai occasione di constatare, “Calcio e Parole” si sta occupando a fondo di Materazzi e dell’infinita serie di incongruenze che caratterizzano i suoi comportamenti e le notizie a lui inerenti.

Non essendo riuscita a reperire le parole originali di Matrix sulla stampa britannica, ti chiedo pertanto: da quale magazine inglese avreste tradotto quell’intervista, in cui il Campione del Mondo in disarmo dispensa “perle di saggezza” tipo quella secondo cui la vittoria nel Mondiale per Club sarebbe stata più merito suo, neppure sceso in campo, che di Benitez?

In attesa della tua “risposta aperta”, da far conoscere ai miei lettori su questo blog, ti ringrazio anticipatamente dell’attenzione e della cortesia e ti invio un saluto sportivo.

“Ladycalcio” Monica Morandi

Link:

il post in questione:

http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=51605

il precedentesu “Calcio e Parole”:

https://calcioparole.wordpress.com/2011/08/04/la-strana-estate-di-materazzi/

N.B. Il link a questa lettera stato inviato a Guglielmo Cannavale alla sua email sul Sito FcInterNews.it

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GIACINTO, CI MANCHI

Posted by ladycalcio su domenica, settembre 4, 2011

“LEI ERA AL FUNERALE DI FACCHETTI“! Quel signore di mezza età che mi si avvicina sorridente e mi stringe la mano è un perfetto sconosciuto. Sono fisionomista, ma non ricordo di averlo mai visto prima. Lui, invece, ricorda perfettamente di avermi scorta cinque anni fa nella Basilica di Sant’Ambrogio, a Milano, mentre assistevo alle esequie di Giacinto Facchetti. Ricorda persino dov’ero seduta.

È vero che ci troviamo a una manifestazione sportiva, ma  è anche vero che questa non ha nulla a che fare con il calcio e soprattutto, che da quel giorno sono trascorsi cinque anni. Si presenta. È un grande tifoso dell’Inter e di Facchetti. Quello che non so spiegarmi è in cosa io possa averlo colpito al punto da imprimermi indelebilmente nella sua memoria in mezzo alla folla che gremiva Sant’Ambrogio nel pomeriggio di quel 6 settembre 2006, giorno dell’addio a Giacinto.

Ci ero andata con il cuore pieno di tristezza, per tributare l’ultimo applauso al grande campione scomparso troppo presto. Ricordo il battimani di tutti i presenti e i canti della Curva Nord all’uscita del feretro dalla chiesa dopo il rito funebre. Un applauso al campione ma soprattutto all’uomo, la sensazione di sentirlo vivo e presente, l’arrivederci.

Cinque anni sono volati, sembra ieri. L’Inter nel frattempo è “campione di tutto” meno che della signorilità che il grande Cipe possedeva. Caro Giacinto, ci manchi. Sempre di più con il passare del tempo e con lo scivolare del calcio giù per la china.

Nel calcio del business, in cui i giocatori baciano la maglia ma i contratti sono solo carta straccia, CI MANCHI;

Nel calcio italiano che disputa la Finale di Supercoppa Italiana a Pechino, CI MANCHI;

Nell’epoca dello scandalo-scommesse e dello sciopero dei calciatori, CI MANCHI;

Nell’epoca dei difensori spaccagambe dalla stazza bionica e dai muscoli artificiali, CI MANCHI;

Quando i ceffi del servizio d’ordine “difendono” i giocatori dall’affetto dei tifosi, CI MANCHI;

Quando inter.it “oscura” le foto di Benitez dopo la conquista della Coppa del Mondo per club, CI MANCHI;

Quando l’agenda allenamenti dell’Inter prevede 4 giorni di riposo su 7, CI MANCHI;

Quando la maglia indossata da Capitan Zanetti a Madrid, “pezzo unico” battuto per circa 8.000 Euro su eBay a favore della Fondazione PUPI , “si sdoppia” e viene inviata dallo stesso Capitano sulla bara di un ragazzo di vent’anniCI MANCHI;

Quando anche la maglia indossata da Eto’o a Madrid acquista il dono dell’ubiquità e ricompare al Visionnaire di Milano per l’asta della Fundaciun Privada Samuel Eto’o, CI MANCHI;

Quando all’arrogante Mourinho viene permesso qualsiasi comportamento, “l’importante è che ci faccia vincere”, CI MANCHI;

Quando si inculcano nei giovanissimi falsi modelli di personalità vincenti basati sui valori distorti dell’arroganza, della maleducazione, della mancanza di rispetto per il prossimo e del “vince chi grida di più”, CI MANCHI;

Nel calcio dei giocatori tutti casa, famiglia e … veline, CI MANCHI;

Quando le mogli mantenute degli eroi della pedata pascolano se stesse i viziati rampolli sui campi di calcio, CI MANCHI;

Quando il pullman del Biscione passa con i finestrini oscurati, CI MANCHI;

Quando leggiamo di Materazzi operato di “sindrome compartimentale acuta” per via endoscopica e con un’incisione di soli 2 cm, CI MANCHI;

Quando apriamo la cartella del “caso” Ladycalcio-Materazzi, CI MANCHI;

Nell’Inter dei Materazzi, Balotelli, Ibrahimovic, Mourinho e del mercenario Eto’o, CI MANCHI;

Nell’Inter delle pluriespulsioni dei dirigenti e allenatori dalla panchina, CI MANCHI;

Nell’Inter dello “stile” Moratti”, CI MANCHI;

Quando un giocatore in maglia Azzurra sputa addosso all’avversario, CI MANCHI;

Quando l’allenatore del triplete nerazzurro infila un dito nell’occhio al “vice” avversario, CI MANCHI;

Quando un campione rifiuta la maglia Azzurra perché non porta soldi, CI MANCHI;

Quando un coro di voci vigliacche e infamanti ti accusa senza che possiamo più ascoltare la tua voce, CI MANCHI;

Nel calcio dei presidenti politicanti, dei giornalisti intellettualmente prostituiti, dei tornelli, delle tessere-schedatura, degli insulti, delle bestemmie dei privilegiati a Dio per un tiro sbagliato, dei pugni, delle testate, degli sputi, CI MANCHI;

E non osiamo immaginare quant’altro scorgerai, dall’alto, in questo calcio-pattumiera. Possiamo solo augurarti  di vederlo con distacco, sempre che tu non preferisca guardare altrove.

Un paio di link interessanti:

https://calcioparole.wordpress.com/2011/03/07/la-maglia-di-zanetti-sulla-bara-di-daniel-calcio-e-parole-chiede-un-chiarimento/

https://calcioparole.wordpress.com/2008/11/24/perche-non-credo-piu-alla-sindrome-compartimentale-di-materazzi/

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SCIOPERO DEI CALCIATORI: LA “CURA” SCHALKE

Posted by ladycalcio su giovedì, settembre 1, 2011

Da settimane si dibatte sul contributo di solidarietà, sui fuori rosa, su computi di denaro al netto o al lordo da applicare ai redditi dei nababbi della pedata. Si cavilla sull’art, 4, sull’art. 7, su un raccapricciante ordinamento sindacale che inquadra liberi professionisti d’altissimo bordo alla stregua di salariati, rivendicando, per i pallonari milionari, gli stessi diritti dei metalmeccanici.

Ad uso e consumo della categoria, si arriva persino a sovvertire le leggi dello sciopero, trasformando l’astensione dal lavoro in un rinvio delle prestazioni senza penalizzazioni in denaro e, addirittura, sbeffeggiando lo sciopero stesso con la disputa delle amichevoli.

Nel contesto della crisi economica mondiale, la “vertenza” con cui i fuori dal Mondo  si rifiutano di versare il discusso contributo di solidarietà benché retribuiti a suon di milioni per prendere a calci un pallone, non può non far gridare allo scandalo il disoccupato, il precario o l’operaio in cassa integrazione, che guardano attoniti a contratti quali quelli di Eto’o all’Anzhi (35 milioni di Euro, con la pretesa di intascarne 20 subito).

 Da qui, la rabbiosa imprecazione: “mandateli a lavorare”. Quante volte l’abbiamo sentita? Magari, nelle varianti  “mandateli a zappare la terra” o “mandateli in miniera”

No, non sto facendo la solita “demagogia”. C’è chi i giocatori in miniera li spedisce eccome: precisamente, lo Schalke 04, 7 volte Campione di Germania e vincitore di 5 Coppe di Germania, 1 Coppa di Lega Tedesca, 1 Supercoppa di Lega Tedesca, 1 Coppa Uefa e 2 Coppe Intertoto.

Mi è rimasta impressa, in particolare, la discesa della squadra di Andreas Möller e compagni nella miniera di carbon fossile Auguste Victoria di Marl (nei dintorni di Recklingshausen), nel novembre 2000.

A quell’epoca, l’inaspettata vittoria di Coppa Uefa sull’Inter, ottenuta sul campo del Meazza nel 1997, aveva dato alla testa ad alcuni giocatori della compagine tedesca. Abbagliati dal successo, alcuni fra gli uomini di Huub Stevens si erano per così dire montati la testa, rendendosi protagonisti di atteggiamenti e comportamenti decisamente fuori dalle righe. Tanto per fare un esempio, il giovane attaccante belga Emile Mpenza si era preso il lusso di sfasciare, in meno di un anno, una Porsche e una Ferrari.

Guidato dal tecnico olandese Huub Stevens e dallo storico manager Rudi Assauer, lo Schalke delle superstar venne fatto scendere nelle profondità della terra, per toccare con mano la durezza della vita dei minatori e comprendere cosa significasse la fatica di guadagnarsi il pane quotidiano con il sudore della fronte. Le immagini degli “Helden von Mailand” (gli “eroi di Milano”) con l’elmetto e il volto annerito dal carbone fecero il giro della Germania. Non avremmo mai immaginato”… balbettarono choccati i ricchi pallonari ai microfoni dei cronisti tedeschi.

Non fu né la prima né l’ultima volta. Il binomio Schalke-miniera nasce da una lunga tradizione ed è parte integrante della filosofia societaria. Nel contesto del territorio della Ruhr, caratterizzato dalla dura attività estrattiva e siderurgica e da un elevato tasso di disoccupazione, i lavoratori-tifosi delle miniere che da generazioni sostengono con entusiasmo la squadra si aspettano che quest’ultima, a sua volta, si renda partecipe delle loro fatiche.

Da qui, le numerose discese dello Schalke in miniera, generalmente programmate all’ inizio o alla fine della stagione. Spesso e volentieri nella “Zeche Hugo”, la miniera di Gelsenkirchen che in supporto dei suoi beniamini ha organizzato un proprio fan club con tanto di sito.

Tale senso d’appartenenza si deve al fatto che due dei suoi minatori di inizio ‘900, Ernst Kuzorra (1905-1990) e Fritz Szepan (1907-1974) vestirono la maglia dello Schalke 04 nel periodo fra gli anni ’30 e gli anni ’40 e pur recandosi agli allenamenti dopo una giornata di fatiche nel sottosuolo, furono protagonisti di ben 6 dei 7 campionati vinti dalla compagine renana nella sua storia.

Chi ancora può raccontare di quei tempi pionieristici è l’ex-attaccante Willi Koslowski, classe 1937, altro celebre minatore-calciatore di Gelsenkirchen.

Dunque, i minatori tengono a ricordare all’attuale Schalke dei ricchi milionari del pallone come sul campo si debba dare l’anima: i compagni di squadra non professionisti di un tempo, dopotutto, sommavano la fatica degli allenamenti a quella di una dura giornata in miniera!

Una mentalità che viene subito inculcata nei neoacquisti, ai quali una gentile signora della Sede provvede tempestivamente a telefonare per sincerarsi della loro taglia corporea, in modo da poter fornire loro un abbigliamento tecnico da minatore e un elmetto delle giuste dimensioni.

Cliccando sul link del sito della “Zeche Hugo” (in calce) vi appariranno le inconsuete immagini di famosi calciatori dello Schalke nelle vesti di minatori. Sotto gli elmetti, potrete riconoscere tanti volti noti: quelli dell’ex-juventino Andy Möller, dell’ex-portiere del Milan Jens Lehmann, di Emil Mpenza, di tanti protagonisti della Finale di Uefa 96-97 (Olaf Thon, Mike Büskens, Yves Eigenrauch, Ingo Anderbrügge, Martin Max, Marc Wilmots, Andreas Müller, ecc.), di allenatori (Helmut Schulte, Huub Stevens, Frank Neubarth), di famosi dirigenti e di tanti altri giocatori che hanno vestito la maglia della compagine della Renania-Vestfalia.

“Glückauf”, si legge sulle cartoline autografate dai campioni. È il tipico saluto dei minatori in risalita, il saluto degli “Knappen”, come vengono chiamati nel gergo della Ruhr i minatori che hanno terminato l’apprendistato triennale. Un soprannome che, per rendere l’idea di quanto stretto sia il connubio, è stato allargato agli stessi giocatori dello Schalke.

Tornando alle diatribe della nostra Serie A, la medicina di “Calcio e Parole” a questo punto appare scontata: estendere la “gita” in miniera agli eroi della pedata nostrani: quelli dei contratti milionari, dei voli charter appositamente organizzati , dei ceffi del servizio d’ordine che ti proteggono dall’affetto dei tifosi risparmiandoti la firma degli autografi,  delle settimane “lavorative” composte di 4 giorni di riposo e tre mezze giornate di “lavoro” da 1h 30’ circa.  Farei aggregare alla comitiva Danilo Tommasi, Presidente dell’Assocalciatori, i procuratori semianalfabeti di certi nostri pseudocampioni, le mogli mantenute di ferro di certi strapagati nullafacenti del pallone, e dato che prevenire non fa mai male, anche i loro straviziati pargoli.

Chi definisce tutto questo demagogia, cerchi, se gli riesce, di immedesimarsi in chi non ha un lavoro o non riesce ad arrivare alla fine del mese. E naturalmente,  dia un’occhiata al link in calce.

Prima, però, alla luce di quanto illustrato, consentitemi un appello a Mister Gasperini, che dopo l’evanescente prestazione dell’Inter nell’amichevole persa sabato scorso contro il Chievo, ha concesso ai suoi stanchi milionari 3 giorni di immeritato riposo. Scusi se mi permetto, Mister, ma lo trovo uno schiaffo alla miseria (o peggio, alla disoccupazione) di tanti veri lavoratori.

Per una semplice questione di decoro, a prescindere dagli impegni delle Nazionali, faccia venire al campo i Suoi milionari, non fosse altro che per una corsetta defaticante sull’erba, due palleggi, mezz’oretta di pedalata sulla cyclette o qualche esercizio di stretching.  Dopo Inter-Chievo i Suoi uomini sono troppo stanchi e stressati anche per far questo?

In quel caso, salvi almeno la facciata: convochi quegli strapagati fra le quattro mura della Pinetina e proietti loro un film sui minatori…  Al limite, racconti loro Cappuccetto Rosso. Ma per favore, non li lasci per 3 giorni a zonzo. Nel contesto di una crisi economica che attanaglia il mondo intero, lo trovo immorale (e non sono la sola). Grazie.

Ecco il link a cui potete vedere le foto dei giocatori dello Schalke in miniera:

http://www.zeche-hugo.com/1128/index.html

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