Il goal di Balotelli allo scadere di Inter-Juve scongiura il rischio di crollo della Beneamata dopo il derby, fa saltare la panchina di Ciro Ferrara, sovrasta l’ennesima ingiustizia arbitrale ai danni dei nerazzurri e li qualifica alle semifinali di Tim Cup, risparmiando agli spettatori presenti al Meazza i tempi supplementari e la relativa ibernazione.
Vince meritatamente l’Inter e perde con onore la Juve, mentre meno onorevole mi è parsa la prestazione del Sig. Damato, reo di aver negato all’Inter un rigore netto per un fallo di mano in area di Felipe Melo. Fischietti, ci risiamo con la vecchia musica?
Ma secondo chi scrive, il vero grande perdente della serata è il Prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, che nella giornata di lunedì 25 gennaio, come un fulmine a ciel sereno, si era alzato dal letto con l’idea di proibire l’ingresso allo stadio agli onesti cittadini non in possesso di abbonamento all’Inter e non “schedati” tramite tessera del tifoso. Riporto il comunicato ufficiale apparso sul Sito nerazzurro:
“In occasione della sfida di Tim Cup tra Inter e Juventus, in programma giovedì 28 gennaio 2010 allo stadio “Giuseppe Meazza” in San Siro a Milano, considerando le note emesse a proposito dal Questore, dalla Società nerazzurra e dal Ministero dell’Interno, il prefetto di Milano, nella persona di Gian Valerio Lombardi, ha stabilito che:
– non sarà previsto il settore riservato alla tifoseria ospite; l’accesso all’impianto sarà consentito esclusivamente agli abbonati alla stagione sportiva 2009-2010 all’F.C. Internazionale; la vendita dei tagliandi avverrà unicamente a favore dei possessori della tessera del tifoso interista “Siamo Noi”, nonché ai singoli iscritti agli Inter Club formalmente riconosciuti dalla Società sportiva; non sarà possibile la cessione degli abbonamenti o dei singoli biglietti”.
(inter.it)
Ricordo che Lombardi si era già distinto per la recente brillante dichiarazione secondo cui, in Lombardia, non esisterebbe la mafia. Dichiarazione resa nientemeno che davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia.
Evidentemente non sazio di impopolarità, chissà se intimidito da quattro cori beceri contro Balotelli o da quali non meglio specificate “note emesse”, ha voluto bissare l’exploit. Ciliegina sulla torta, ha proibito le cessioni dei biglietti, invalidando a posteriori quelle già effettuate.
Ergo: tantissimi cittadini onesti, incensurati, che pagano le tasse e che avrebbero desiderato assistere alla partita, sono stati interdetti ad accedere al Meazza. Quale manifestazione vi si disputava? I quarti di finale di Coppa Italia, con biglietti venduti a prezzi stracciati per attirare quattro gatti allo stadio e ridare spolvero alla competizione.
Lo ritengo un provvedimento scandaloso, che ridicolizza le nostre istituzioni.
Dott Lombardi, se non è nemmeno in grado di gestire un incontro di Coppa Italia che si disputa in un impianto semivuoto, ci faccia il favore di cedere l’incarico.
A nome delle numerosissime proteste di tifosi imbestialiti pervenutemi: chi di dovere, per cortesia, destituisca il Prefetto di Milano con cortese sollecitudine. È una questione di decoro e di rispetto verso i cittadini.
Temo infatti che con questa dimostrazione di incapacità si sia arrivati al grottesco. E dato che de gustibus non est disputandum, mi permetto di dire che, personalmente, auspicherei finalmente alla guida di Milano un lombardo di fatto anziché di nome, che avesse la necessaria conoscenza del territorio e la competenza e la determinazione per affrontare la criminalità – e non l’atteggiamento di chi cala le armi di fronte ad essa.
L’omicidio Raciti ha trasformato l’accesso agli stadi in una guerra: tornelli, atmosfera da conflitto mondiale, inibizione delle trasferte, limitazioni nelle vendite dei biglietti … il tutto, regolamentato da quell’infelice organismo denominato Osservatorio per le Manifestazioni Sportive. L’ennesima disgraziata istituzione targata Italietta, l’ennesimo inutile carrozzone subentrato a complicare la vita degli onesti senza venire a capo dei disonesti.
Dato che siamo un Paese “serio”, davanti all’escalation della violenza togliamo la Polizia dall’interno degli stadi e affidiamo la sicurezza agli steward, figure “ibride” equiparabili alle maschere di teatro: ti aiutano a trovare il posto, ti danno informazioni, ti rompono le scatole se ti affacci alla balconata a fare una foto… se la tirano perché indossano una divisa, salvo battere in ritirata quando il gioco si fa duro (situazione che, effettivamente, non compete loro).
Siamo il Paese dei palliativi, delle non soluzioni e della limitazione della libertà personale degli onesti. Un ultrà espone uno striscione offensivo? Chiudiamo una Curva di 5.000 persone. L’inquinamento sale alle stelle perché per anni non si è fatto nulla per combatterlo? Fermiamo le auto di chi va al lavoro o desidera concedersi mezza domenica fuori porta, pazienza se a Milano vi sono ancora caldaie che vanno a nafta! In un aeroporto si scopre un terrorista imbottito di esplosivo? Legittimiamo che i body scanner spiino nelle mutande di ogni passeggero.
Mi domando: cosa ci sta a fare l’altro grottesco organismo denominato Corte Costituzionale?
Tornando al calcio, le istituzioni hanno storpiato il concetto del loro stesso ruolo, venendo meno al loro primo dovere: garantire, negli stadi, la sicurezza ai cittadini. Al contrario, nell’insicurezza, si allontanano i cittadini dagli stadi e si alza bandiera bianca dinanzi ai teppisti.
Come per l’inquinamento atmosferico, non si va al di là dei palliativi. Palliativi tanto assurdi quanto inutili, che vengono introdotti sull’onda emotiva di una pretestuosa “situazione eccezionale” che altro non è che il risultato di anni di errori e di inefficienze.
Palliativi che, mascherati sotto il pretesto dell’ordine pubblico, prendono piede giorno dopo giorno fino a diventare la regola, sempre peggio gestita e sempre più restrittiva, beceramente accettata dal popolino.
Fermiamoci un attimo a riflettere e ci renderemo conto di essere giunti all’assurdo: il divieto ad un cittadino onesto di entrare allo stadio per l’incapacità delle forze dell’ordine di garantire la sicurezza a Milano, capitale europea 🙂 e sede dell’Expo 2015, la sera dei quarti di finale di Coppa Italia, con San Siro mezzo vuoto.
Dottor Lombardi, sapesse quante persone in questi giorni l’hanno invitata a cambiare mestiere! Mi associo convinta alla richiesta.
Soluzioni vere? Zero assoluto. Il trend più caldeggiato è la tessera del tifoso, l’ultima “schedatura” della serie che porta qualche soldo nelle casse delle società senza risolvere il problema del tifoso juventino che desidera recarsi a Milano a vedere Inter-Juve, né dell’interista in trasferta a Torino.
La mia proposta: se oltre agli allenatori cominciassimo a sollevare dall’incarico anche qualche questore e prefetto?
Tornando ad Inter-Juve e al calcio giocato…
Guarda chi si rivede… Materazzi perfetto, spettacolare, migliore in campo per oltre 90’ a un mese (???) da un’operazione al menisco :-)… Uno strano plebiscito… Ladycalcio ha in serbo un’analisi in controtendenza, ma se la riserva per il prossimo post. E tiene Matrix sulle spine… 😉