Posted by ladycalcio su domenica, novembre 15, 2020
Il grande portiere del Liverpool di Bob Paisley se n’è andato oggi all’età di 72 anni, dopo una lunghissima lotta contro un cancro alla prostata. La notizia non può che addolorare profondamente tutti gli appassionati di calcio, più che mai quelli che, fra gli anni ’70 e gli anni ’80, hanno avuto modo di ammirare le sue parate e le sue gesta sul campo.
Con i “Reds” Clemence vinse 5 campionati inglesi, 3 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Uefa, una Supercoppa Europea, una Coppa di Lega, una Coppa d’Inghilterra e 5 Charity Shield.
Passato al Tottenham, vinse ancora una Coppa Uefa, una Coppa d’Inghilterra e un Charity Shield.
E poi dicono degli italiani: la vittoria in Premier League del Liverpool, ottenuta dai Reds di Jürgen Klopp dopo trent’anni di digiuno, ha fatto saltare tutti i tradizionali schemi della disciplina “very British”: per due sere consecutive, migliaia di tifosi si sono accalcati fuori dallo storico stadio di Anfield Road e al Pier Head, a dispetto del divieto di assembramento e delle norme per il distanziamento sociale imposti dall’epidemia di Covid-19.
La Società ha preso duramente posizione contro l’indisciplina dei suoi sostenitori, incontenibili dopo aver sconfitto non soltanto gli avversari, ma anche e soprattutto il rischio di stop al campionato per via del Coronavirus.
Per i Reds, si tratta del 19° titolo nella storia.
A questo link potete vedere una fotogallery e leggere la nota emessa dal Club congiuntamente al Consiglio Comunale della città:
Ha compiuto ieri 40 anni Steven Gerrard, leggenda del Liverpool, della Nazionale inglese e attuale allenatore dei Glasgow Rangers.
Per l’occasione, i suoi ex-compagni dei Reds gli hanno dedicato un coro di Happy Birthday cantato da tutta la squadra sul campo d’allenamento e postato sul profilo Twitter Ufficiale della Società.
Anche la Nazionale inglese ha pubblicato un video con le gesta del suo campione.
Nel suo palmarès, Gerrard vanta tra l’altro una Champions League, una Coppa Uefa, due Supercoppe Europee, tre Coppe di Lega inglesi, due Coppe d’Inghilterra e due Supercoppe nazionali. Nel 2009 è stato giocatore dell’anno d’Inghilterra.
Calcio e Parole vi ripropone entrambi i video ai link seguenti. Happy birthday, Steven!
Che presso i maggiori editori, giornali e canali televisivi i traduttori siano diventati un optional per mancanza di decoro e di fondi, si è ormai capito da infinito tempo. L’argomento è stato più volte ripreso da questo blog, che ha “bacchettato” parecchi improvvisati nel ruolo.
L’ultimo caso illustre della serie riguarda la Gazzetta dello Sport. Ecco un doppio fotogramma tratto da gazzetta.tv, dove il fantozziano traduttore di turno ha tradotto e sottotitolato come segue una frase del tecnico del Liverpool Jürgen Klopp in conferenza stampa: “Non penso che i tifosi del Liverpool CREDINO 🙂 a tutte le chiacchiere intorno al coronavirus”.
Ma mi facci il piacere, ragioniere, se ne vadi! 🙂 🙂 🙂
Il link a gazzetta.tv, da cliccare prima che venga corretto lo svarione:
Posted by ladycalcio su domenica, febbraio 9, 2020
Ricordate la storica rimonta del Liverpool contro il Milan nella finale di Champions League 2005 a Istanbul? Da un vantaggio di 3-0, nel giro di soli 6 minuti i rossoneri si fecero rimontare 3 reti dagli inglesi, finendo per perdere la coppa ai rigori.
Questa sera, dopo essere andati in vantaggio per 2-0 con goal di Rebic (40′) e Ibrahimovic (45′), nel giro di 10 minuti gli uomini di Pioli si sono visti ribaltare il risultato per 3-2 ad opera di Brozovic (50′), Vecino (52′) e De Vrij (60′), finendo per perdere il derby 4-2 ai minuti di recupero grazie alla strepitosa incornata di Lukaku (92′).
Ricorsi storici 🙂 . Intanto, grazie alla sconfitta della Juve ieri a Verona (2-1), l’Inter si porta in vetta alla classifica di Serie A a 54 punti, a pari merito con i bianconeri.
Sul Milan e sulla finale di Istanbul 2007 leggi anche il pezzo profetico di Ladycalcio:
Posted by ladycalcio su martedì, dicembre 31, 2019
Cari lettori,
Anche il 2019 sta per lasciarci, dopo averci regalato un carico di emozioni calcistiche che, come sempre, questo blog ha cercato di riproporre e di commentare.
SORPASSO AI BIANCONERI!
A fare da contraltare ai tanti “ricorsi storici”, la novità di questo Natale da tanti anni a questa parte è il secondo posto della Juventus nella classifica di Serie A, seppur ex-aequo con la capolista Inter. Beninteso, si tratta di un traguardo fittizio, dato che al termine del girone d’andata (e al platonico titolo di “campione d’inverno) mancano ancora 180 minuti.
Come abbiamo avuto modo di constatare anche quest’anno, non cambia invece lo “stile Juve”:
Chi si ricorda più di Maurito Icardi? A quanto pare nessuno, tanto più che la coppia Lautaro-Lukaku ha fatto breccia nei cuori dei tifosi interisti a suon di goal (11 ciascuno), catapultando la Beneamata al vertice della Serie A.
Ma occhio ad un allarmante ricorso storico: la “sindrome del Natale”, che negli ultimi campionati ha fatto registrare dei repentini crolli dei nerazzurri dopo la pausa natalizia.
Per scongiurare il ripetersi del guaio, Conte chiede disperatamente rinforzi…
CHAMPIONS LEAGUE, NOT FOR EVERYONE
L’ho ripetuto molte volte: i proclami roboanti non portano bene all’Inter. Lo scorso anno, anziché le stelle la squadra rivide le “stalle” di una brutta eliminazione dalla competizione europea, e anche quest’anno, il motto “Not For Everyone” le si è ritorto contro traducendosi in un doloroso out contro il Dortmund.
L’ex-corazzata berlusconiana “più forte dell’invidia, più forte dell’ingiustizia, più forte della sfortuna”, è naufragata all’undicesimo posto in classifica dopo un cammino costellato di magre figure, culminato con le 5 pappine incassate dall’Atalanta.
Dulcis in fundo, con l’ennesima operazione commerciale, i rossoneri si sono aggiudicati un Ibra di decima mano che ritorna a Milano “per cambiare il corso” della stagione rossonera. Auguri! 🙂
Fra i numerosi “casi” andati in scena nel 2019, ne ricorderò uno solo: l’addio della bandiera giallorossa Francesco Totti alla sua Roma, motivato in una toccante conferenza stampa:
Il 2019 ha visto un’importante affermazione del calcio femminile non soltanto a livello sportivo, ma anche a livello mediatico. I Mondiali di France 2019 hanno messo in luce la superiorità delle americane guidate da Jillian Ellis e la buona prova delle Azzurre di Milena Bertolini, eliminate ai quarti di finale dalle olandesi.
Ha fatto notizia anche Stéphanie Frappart, primo arbitro donna ad arbitrare una finale internazionale maschile, quella di Supercoppa Europea fra Liverpool e Chelsea dello scorso agosto:
I fatti hanno dato ragione a Ladycalcio, tanto più che il blasonato Campione del Mondo 1982, ora stimato opinionista Rai 🙂 , non smette di deliziarci con le sue chicche, l’ultima delle quali gli è valsa una sospensione dalla trasmissione “Quelli che il calcio” (Rai2).
La sua esternazione: “Quando sento una donna parlare di tattica, mi si rivolta lo stomaco”. 😯
Il consiglio è di cambiare canale e di ascoltare, su Sky, le telecronache e il commento tecnico di Gaia Brunelli e Martina Angelini, che come scritto lo scorso luglio, “per stile, competenza e qualità del commento tecnico non hanno nulla da invidiare alla storica coppia Caressa-Bergomi”.
Chiudo l’anno con le stupende immagini di un avvenimento sportivo extracalcistico che ha coinvolto tutti gli italiani al di là dei campanilismi del pallone: la splendida vittoria di Charles Leclerc sulla “Rossa” di Maranello al GP di Formula 1 di Monza dello scorso settembre:
Sabato sera, battendo 2-0 il Tottenham a Madrid, hanno conquistato la loro sesta Champions League: sono gli inglesi del Liverpool, guidati dal tecnico tedesco Jürgen Klopp.
Non si è visto un calcio ai massimi livelli, ma comunque sia, portando due club in finale gli inglesi hanno nuovamente dimostrato di essere di un altro pianeta rispetto alle squadre del nostro campionato, meritatamente eliminate dalla competizione.
L’Inter, anziché le stelle è tornata a riveder le stalle https://bit.ly/2FecC2q ; sulla Juve si sprecano le barzellette sulla puntuale eliminazione a Pasqua (e nulla ha potuto Cristiano Ronaldo) https://bit.ly/2QMKdEC , per non parlare del “grande Milan”, neppure qualificatosi per la prossima edizione del torneo.
Intanto, in tema di Liverpool e Milan la storia del calcio continua a dar ragione a questo blog e al “pezzo profetico” scritto ancor prima della finale di Atene 2007. https://bit.ly/1vEgjQk
Di seguito, Ladycalcio vi propone qualche bella immagine tratta dalla lunghissima diretta streaming di LFC TV, canale ufficiale del Liverpool, che domenica pomeriggio, per l’occasione, ha trasmesso in chiaro i festeggiameneti dei Reds.
Quattro splendide reti per una storica rimonta sul Barcellona “già in finale”. E ogni volta Sky inquadra… Lionel Messi. Sarà un vizio, sarà una fissazione, chissà.
Sta di fatto che, ancora una volta, l’argentino è stato nullo, come gli capita troppe volte a dispetto della collezione di Palloni d’Oro e dei toni trionfalistici al suo indirizzo.
La serata di ieri, oltre a una grande lezione di calcio agli spagnoli, ha offerto una lezione agli opinionisti a senso unico infatuati dell’incostante numero 10 blaugrana: le doppiette di Origi e Wijnaldum dovrebbero aver dimostrato anche alle cervici più ostinate che al di là di Messi e Cristiano Ronaldo esistono altri giocatori: tatticamente migliori, fisicamente più costanti e mentalmente più forti, in grado di emergere – non di soccombere – quando la barca sta per affondare.
L’applauso scrosciante di tutto lo stadio: così è stato accolto ieri sera ad Anfield Loris Karius, il portiere tedesco del Liverpool che lo scorso 26 maggio, nella finale di Champions League disputata a Kiev, aveva affossato i Reds con due storiche papere.
L’ingresso in campo è avvenuto gli ultimi 18 minuti dell’amichevole contro il Torino, vinta dagli inglesi per 3-1, in sostituzione dell’estremo difensore titolare Alisson, neoaquisto brasiliano pagato 65 milioni di sterline.
Quasi una standing ovation, dunque, a ridare coraggio al 25enne tedesco, che dopo la finale regalata al Real Madrid aveva lasciato il terreno di gioco in lacrime.
Ancora una volta, da oltre Manica ci giunge una lezione di sportività, prontamente ricambiata da Karius con un pubblico ringraziamento sui social.
„Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono il pallone per 90 minuti, e alla fine vincono sempre i tedeschi.“
Questa la celeberrima frase che Gary Lineker, attaccante della Nazionale inglese degli anni ’80 e ’90, pronunciò dopo l’eliminazione ai rigori dell’Inghilterra ad opera della Germania nelle semifinali dei Mondiali ’90. Una frase che i tedeschi, da allora, non hanno mai smesso di citare.
Ieri sera, 28 anni dopo, in occasione della fortunosa vittoria della Germania sulla Svezia (2-1 ad opera di Toni Kroos su calcio piazzato al 95′), il 57enne Lineker ne ha twittato una riedizione riveduta e corretta:
“Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono il pallone per 82 minuti, i tedeschi subiscono un’espulsione, dopo di che 21 uomini rincorrono il pallone per 13 minuti, e alla fine, in qualche modo, i tedeschi rimediano una fottuta vittoria”.
Un’analisi colorita che sintetizza al meglio l’immeritato 2-1 della Germania sulla Svezia, tutt’altro che da Campioni del Mondo.