CALCIO E PAROLE

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Archive for marzo 2020

LE SANTE MESSE NEGATE, PAOLO BROSIO E L’INGUARDABILE BARBARA D’URSO

Posted by ladycalcio su sabato, marzo 28, 2020

 

Nel mio precedente post ho già ampiamente illustrato per quali motivi ritengo che:

A) Il Coronavirus sia un flagello provocato deliberatamente da qualcuno che sta svolgendo sporche manovre (si veda anche l’arrivo dei bombardieri termonucleari USA in Europa)

B) Il Governo Conte sia colpevole di errori e omissioni che non possono essere fatte pagare ai cittadini.

C) Il blocco dell’Italia sia inefficace, dannoso e incostituzionale

https://calcioparole.wordpress.com/2020/03/17/coronavirus-nonlasciamocifermare/

Ammessa, al punto in cui siamo, la necessità di evitare assembramenti e manifestazioni di massa, ritengo che gli attuali “provvedimenti restrittivi” imposti dal Governo Conte contro il diffondersi del Coronavirus costituiscano un totalitarismo inaccettabile e gravemente lesivo della libertà individuale e che, in un Paese non totalitario, i cittadini non dovrebbero lasciarsi imporre misure “sotto la cintura” come decreti casalinghi pubblicati a mezzanotte su Facebook, la segregazione in casa sine die, il controllo con i droni (ma va là Professore, chi crede di far fesso?) e meno che mai, l’abolizione delle Sante Messe. (Si veda ancora il mio post precedente)

Su quest’ultimo gravissimo provvedimento, giunto per di più in tempo di Quaresima, la prima a chinare il capo in ossequiosa obbedienza alle istituzioni civili è stata, guarda caso, la Chiesa bergogliana. E dire che l’Art. 7 della nostra Costituzione (se di Costituzione possiamo ancora parlare nell’Italia di Giuseppe Conte) sancisce che la Chiesa Cattolica è un ordinamento “indipendente e sovrano” rispetto allo Stato italiano, su quale quest’ultimo non può far valere la sua giurisdizione. Né la religione cattolica è più religione di stato, in virtù della revisione del Concordato Stato-Chiesa sottoscritto da Bettino Craxi nel 1984.

Ma al peggio non c’è limite. In nessuna delle disposizioni emanate dal Vaticano e dalle varie Curie è contenuta la minima indicazione su come potersi comunicare in assenza delle funzioni religiose, laddove l’Eucarestia, come sancito dal Concilio Lateranense IV (1215), è presenza viva di Cristo nell’Ostia consacrata, imprescindibile nutrimento spirituale per i fedeli cattolici. Il fatto che sulla Comunione si sia completamente glissato, ci conferma in che mani siamo. SU COME FARE LA COMUNIONE SENZA LA S. MESSA, SI VEDA IN FONDO A QUESTO ARTICOLO)

Qualcuno fortunatamente non è stato a guardare e facendo appello ai veri valori, ha correttamente interpretato la disobbedienza al volere di Conte come obbedienza al volere di Dio. Si tratta di Don Nicolò Casoni, parroco di Cuasso al Monte (Varese), che incurante del divieto, ha continuato a celebrare le Sante Messe con pochi fedeli ben distanziati fra loro. Come lui altri parroci eroici, contrapposti alla moltitudine di “don” e alti prelati adagiatisi nel sempre più strumentalizzato voto di obbedienza (che sarebbe ora di riformare una volta per tutte).

https://bit.ly/33Tter4

https://bit.ly/2QMX8rs

Ebbene: come nel peggior regime totalitario, i preti e i fedeli “disobbedienti” (a Conte) sono stati denunciati e rischiano forti sanzioni, se non addirittura la galera. Se vivessimo sotto un regime comunista che perseguita i cristiani, ci sarebbe poca differenza.

Il caso è finito, nei paraggi dell’una di notte di domenica 22 marzo, alla trasmissione “Live – Non è la D’Urso” (Canale 5), condotta dall’omonima showwoman, autrice, insieme ai suoi ospiti, di un pappagallesco lavaggio del cervello che esortava a restare a casa – anche da Messa.

Il giornalista Paolo Brosio, in collegamento da casa sua, non c’è stato e come si conviene in un Paese democratico, dopo aver atteso fino a tarda ora che la D’Urso si degnasse finalmente di affrontare un argomento serio dopo temi “intellettuali” tipo le torte in faccia fra Valeria Marini e Antonella Elia e Cristina d’Avena esibitasi nel “Valzer del moscerino”, con educazione ha espresso un parere contrario a quello della conduttrice e degli ospiti: dato che fino a poco prima erano rimasti aperti bar e ristoranti, perché non mantenere anche le celebrazioni liturgiche adottando misure eccezionali, ad esempio celebrando più funzioni con pochi fedeli per volta posizionati a distanza, con l’Eucarestia distribuita dal sacerdote con guanti e mascherina, e via dicendo?

Apriti cielo. Spiazzata da un parere diverso dal suo, la d’Urso, che per sua affermazione aveva sperato da Brosio un “segnale” diverso (leggi: in difesa del jingle beota”restiamo a casa”ripetuto per tutta la trasmissione come un disco rotto), si produceva in alcune “perle” da tv spazzatura:

1) Affermava, giuliva e leggiadra, che “per 15 giorni si può fare a meno dell’Eucarestia” (complimenti vivissimi!) e che “in chiesa potremo andare fra 15 giorni”. Se la matematica non è un’opinione, dato che il provvedimento di SOPPRESSIONE delle Sante Messe è entrato in vigore domenica 23 febbraio, domenica prossima, 29 marzo, sarà la sesta domenica consecutiva in cui i fedeli saranno costretti a seguire la Messa in televisione.

2) Insisteva, a proposito dell’Eucarestia definita da Brosio “il Pane di Cristo”, che “se non facciamo la spesa non abbiamo di che cibarci”, mentre “il Pane di Cristo possiamo averlo anche a casa pregando”. (Non ci sono parole, né chi fa questi svarioni concettuali dovrebbe essere autorizzato a trattare i temi religiosi in TV).

3) Concludeva che Brosio stava dando “un messaggio sbagliato”. Quello giusto, evidentemente, era l’esortazione a obbedire ciecamente alle regole del Governucolo Conte, non importa se idiote e dittatoriali.

Brosio veniva sopraffatto e zittito dagli altri ospiti, anch’essi di bassissimo profilo sulle questioni religiose. Giudizio personale: trasmissione inguardabile.

Perdeva la pazienza anche il Padreterno, dato che, all’improvviso, il microfono della D’Urso si rifiutava di funzionare, lasciando ai telespettatori il buffo teatrino di Barbarella gesticolante e afona.

Quando si dice “un segno dall’Alto”…

A quel punto, la D’Urso lanciava la pubblicità, dopo la quale riprendeva la trasmissione passando allegramente a un altro argomento, in stile “chi si è visto si è visto”: un bell’esempio di come i media nutrono  il popolino delle le imposizioni del nostro ridicolo governucolo totalitario.

Rilancio la proposta a Barbara:

– dato che vogliamo vivere in una democrazia e non in un regime totalitario, rispettando le “voci fuori dal coro” che la tua trasmissione ha cercato di soffocare;

– e dato che ti sei dimostrata incapace di trattare un argomento serio e delicato come quello della fede:

 

PERCHÉ, PER DARE IL BUON ESEMPIO CHE PRETENDI DAGLI ALTRI, NON COMINCI A STARTENE A CASA TU?

 

PS Si può ricevere la S. Comunione anche fuori dalla Messa, contattando il proprio parroco e recandosi nella chiesa vuota. Lo stesso Bergoglio ha esortato i sacerdoti a portare l’Eucarestia ai malati. Ma in tempi di apostasia, la Chiesa se n’è guardata bene dal dare indicazioni ai fedeli su come ricevere “il Pane di Cristo”

Di seguito, due proposte di cattolici che fanno sentire la loro voce:

https://bit.ly/3bvJDVc

https://bit.ly/3ar2vUY

 

Vedi anche questi articoli di Antonio Socci https://bit.ly/2UHqadc

https://bit.ly/2x01pk8

 

#dirittodiusciredicasa #iohoildirittodiandareamessa #Contedimettiti #noaltotalitarismo #tvspazzatura #barbaradursoacasa #chiudetebarbaradurso #siallesantemesse #popolobue #apostasia

 

 

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CORONAVIRUS, #NONLASCIAMOCIFERMARE

Posted by ladycalcio su martedì, marzo 17, 2020

 

Vi dico la mia e ne sono pienamente convinta: il Coronavirus è stato creato in laboratorio e messo in giro per gli sporchi interessi di qualche “potere forte mondiale”.

Il disastro non vi basta e ridete ancora della “teoria del complotto”?

Questa analisi del critico e scrittore Roberto Quaglia fa al caso vostro:

https://bit.ly/38P8G3u

Non vi sembra che le “sbalorditive coincidenze” messe in luce da Quaglia siano troppe?

In casi come questo, per non farsi abbindolare dall’informazione istituzionale e dalle chiacchiere dei politici, il must è la controinformazione qualificata, concorde nell’affermare che il Coronavirus sarebbe “sfuggito” da qualche laboratorio.

È tempo di aprire gli occhi. Se in questo momento state piangendo la morte di una persona cara che il Coronavirus vi ha portato via, in qualche altra parte del mondo qualcuno se la sta ridendo. Se siete esercenti strozzati dalle tasse costretti a chiudere l’attività, qualcuno sta brindando alle vostre disgrazie. Se vedere le borse che crollano, le città deserte, i supermercati saccheggiati, gli stadi vuoti e le maggiori manifestazioni sportive annullate a una a una vi provoca angoscia e sgomento, sappiate che qualcuno sta gongolando, poiché ha ottenuto la rovina collettiva che desiderava.

Nascondersi dietro un dito e farsi inciuchire dai discorsi sull’”emergenza” e sulla necessità di bloccare tutto e tutti è quanto di più deleterio si possa fare, poiché non farà che alimentare analoghe “emergenze” e blocchi futuri. Vediamo come.

Siamo il Paese delle “situazioni eccezionali” e “mai verificatesi prima”, “che esigono misure eccezionali”. Siamo il Paese delle “emergenze” e dei “blocchi” cronici. Gli esperimenti iniziarono negli anni ’90, quando “ci si accorse” dell’esistenza del PM10: una certa domenica, per l’ennesima “situazione eccezionale mai verificatasi in precedenza”, nelle grandi città del Nord Italia la qualità dell’aria venne decretata talmente nociva da giustificare il blocco totale del traffico veicolare, con buona pace della libertà dei cittadini. Nessuno o quasi si indignò o protestò, cosicché l’”eccezione” si ripeté infinite altre volte, e con essa, i provvedimenti di targhe alterne, pari e dispari, blocchi totali e gravissime limitazioni alla libertà personale dei cittadini fatti passare per fessi, se è vero che, solo per fare un esempio, a Milano vi erano caldaie funzionanti a nafta e mezzi pubblici che emettevano nuvole di fumo nero come il carbone. Le auto blu di lorsignori, ovviamente, continuavano a circolare e i riscaldamenti condominiali (i veri responsabili dell’aria nociva) ad inquinare. A rimbambire il popolino ci pensava la tv (Rai3 in primis): prima dei blocchi paventando controlli a tappeto (in realtà molto rari e confinati al centro città) da parte delle Forze dell’Ordine, e successivamente, sciorinando improbabili dati sulle contravvenzioni inflitte e sulla migliorata qualità dell’aria conseguente allo stop delle auto. In sostanza, da allora a oggi è cambiato ben poco, e in assenza di provvedimenti strutturali seri, dagli anni ’90 agli anni ’20 il problema dell’inquinamento non è ancora stato risolto.

 

“NON E IL MOMENTO DELLE POLEMICHE: TUTTI UNITI PER USCIRNE”

 

Questo slogan da curva, perfetto per abbindolare il popolo bue, ci priva di un’occasione d’oro: liberarci degli incapaci che ci hanno condotto sull’orlo del baratro e farli sparire per sempre dalla faccia del Governo. Al contrario, ci ritroviamo con un Premier che dopo aver sbagliato tutte le decisioni possibili e immaginabili – dalle rassicurazioni sugli zero contagi nel nostro Paese alla sciagurata chiusura dei voli diretti dalla Cina, che ha reso incontrollabili i passeggeri provenienti dagli altri scali – si improvvisa il novello Churchill che impone a tutt’Italia una parossistica escalation di divieti scimmiottanti il churchilliano “blood, sweat and tears” (sangue, sudore e lacrime). Fra impeti di autoesaltazione, gravissime lesioni della libertà personale dei cittadini, misure e contromisure, il “re della comunicazione” Giuseppe Conte ha finora imposto 7 decreti in 9 giorni (più quello del 15 marzo), spesso a tarda ora, con il risultato di disorientare sempre più gli italiani.

Ma al calare dei contagi, statene certi, si atteggerà a salvatore della Patria.

 

PROVVEDIMENTI DA REGIME TOTALITARIO

 

Fino all’altro giorno erano vietate le Sante Messe ma si andava tranquillamente al bar, al ristorante e… dal parrucchiere, che lavora a stretto contatto con il cliente.

Alle “sbalorditive coincidenze” messe in luce dall’analista Roberto Quaglia nel link sopra, si aggiunge, a cavallo dell’ottavo anniversario della sciagurata ascesa al Soglio di Pietro del “Vescovo di Roma” José Mario Bergoglio (quello dell’idolo Pachamama in San Pietro), un altro aspetto inquietante: il Coronavirus cade come la ciliegina sulla torta in tempo di Quaresima e in virtù dei decreti governativi, impedisce ai cattolici praticanti di andare a Messa e di seguire i riti quaresimali in un periodo cruciale dell’anno liturgico. Sebbene l’Art. 7 della nostra Costituzione sancisca che la Chiesa Cattolica è un ordinamento “indipendente e sovrano” rispetto allo Stato italiano, su cui quest’ultimo non può far valere la sua giurisdizione, le istituzioni ecclesiastiche non hanno mosso un dito per far sì che venissero assicurati almeno il Sacramento del matrimonio e il funerale religioso ai defunti. Siamo allo schifo totale. https://bit.ly/2x01pk8

Al presente, un onesto cittadino italiano che esce a piedi per fare la spesa è costretto a esibire un’autocertificazione al “controllore” di turno, mentre le migliaia di migranti che hanno invaso l’Italia sono sempre stati immuni dai controlli sanitari.

Questi ed altri macroscopici controsensi sono da imputare al Governo Conte che, lo ribadisco, arriva addirittura a togliere la libertà di sposarsi e di fare il funerale a un familiare defunto (non fosse che alla presenza di pochi intimi opportunamente distanziati) .

Davanti a questi abomini è lecito temere che, in futuro, le “emergenze” cosiddette possano essere utilizzate da qualche élite mondiale per imporre leggi marziali e totalitarismi incostituzionali che tengano in scacco il “gregge”.

 

L’ESEMPIO DELLA COREA DEL SUD

 

Era il secondo Paese del Mondo per numero di contagiati dopo la Cina; eppure, la Corea del Sud è riuscita a superare l’emergenza Coronavirus senza blocchi, interruzioni lavorative e limitazioni alla libertà dei cittadini. Come? Non certo con lo slogan “Andrà tutto bene” o con l’Italietta che canta Fratelli d’Italia dalle finestre suonando il mandolino, ma con telecamere tecniche installate nei luoghi aperti al pubblico che rilevano la temperatura corporea delle persone, mascherine consegnate e pagate dal Governo, cartelli esplicativi ovunque, persone infette tracciate con il GPS per ricostruirne i contatti, e così via. Così, come scrive Serenella Bettin al link seguente, “In Corea, il giorno 11 marzo 2020, si sono registrati 242 casi in più. In Italia invece l’aumento è stato terribile: 2313 casi”.

https://bit.ly/3aWhQwS

 

Nel nostro Paese il Governo prima sbaglia tutto, poi la fa pagare ai cittadini, togliendo loro il lavoro e la libertà e costringendoli agli “arresti domiciliari”.

 

20.000 SOLDATI AMERICANI ALLA FRONTIERA RUSSA

 

Mentre i media ci ubriacano con le interpretazioni dei sibillini decreti governativi, le immagini delle città deserte e lo scontro a distanza fra Gismondi e Burioni sull’effettiva pericolosità del Coronavirus, 20.000 soldati USA giunti in Europa senza mascherine e senza timore di contrarre il contagio (!!!) stanno compiendo strane manovre: prima massicce esercitazioni militari ai confini con la Russia, poi comparse in alcune città italiane a bordo di carri armati. Cosa stanno combinando? I nostri mezzi di (dis)informazione, pilotati e istituzionalizzati, se ne guardano bene dal raccontarcelo, ma trovo queste strane circostanze ancor più inquietanti del Coronavirus.

https://bit.ly/2vVUWH9

https://bit.ly/2wRbArx

 

 

VACCINO IN VISTA

 

L’azienda statunitense biotech americana Moderna ha già messo a punto la prima fiala di un vaccino sperimentale contro il Coronavirus, che verrà testato a Seattle su 45 volontari.

https://bit.ly/2WfhIV0

https://bit.ly/38M85jm

Per il momento preferisco non commentare.

 

FUMO NEGLI OCCHI: LA DECANTATA SANITÀ LOMBARDA

 

L’”eccellenza della Sanità lombarda” era il “fiore all’occhiello” dell’ex-Governatore di Regione Lombardia Roberto Formigoni, poi caduto in disgrazia.

https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Formigoni

L’”eccellenza” è tale che a Milano e dintorni, per avere un appuntamento dall’oculista con il Servizio Sanitario Nazionale si può aspettare fino a un anno, mentre a pagamento lo si ottiene il giorno dopo. E come se non bastasse, quando ci si reca alla visita da solventi ci si accorge che l’ambulatorio è praticamente vuoto, senza quasi nessun paziente in attesa. Come la mettiamo? Quanto al livello dei medici, chi scrive possiede un archivio da paura di esposti, segnalazioni e lettere di fuoco a direttori sanitari, Ordine dei Medici e compagnia, che denunciano il nulla assoluto di certi blasonati professionisti delle strutture lombarde.

L’impegno dei medici e degli infermieri che in questi giorni si stanno prodigando per salvare vite umane sotto organico e in strutture inadeguate è encomiabile, ma gli elogi al sistema sanitario italiano, prossimo al collasso, sono barzellette, a cominciare dal fatto che mai il Governo italiano aveva considerato e predisposto un piano d’emergenza in caso di pandemia.

Anzi, negli ultimi 8 anni, in ossequio alla Ue, il nostro Governo ha tagliato la bellezza di 130 miliardi di fondi alla Sanità: sono stati chiusi ospedali, mentre di altri è stata interrotta la costruzione lasciando in piedi scheletri di falansteri che vanno in rovina. Il 15 febbraio scorso il nostro Governo ha spedito in Cina 2 tonnellate di materiale sanitario, fra cui mascherine a volontà, lasciando a corto il nostro personale ospedaliero e i cittadini italiani.

(vedi il seguente articolo di Antonio Socci su Libero https://bit.ly/2UcjROO )

Dulcis in fundo, alle facoltà di Medicina si è sbagliato il calcolo del numero chiuso e ora mancano i medici. Il risultato è che ci ritroviamo con i medici e gli infermieri senza mascherine, i dottorandi in corsia, i pazienti nelle caserme, il blocco degli interventi chirurgici e DISUMANE DICHIARAZIONI del tipo “dobbiamo scegliere chi salvare”, “chi non ha chances viene lasciato morire”.

https://bit.ly/39PIaIF

 

LA STANZA DEI BOTTONI

 

Come detto, per evitare la pandemia di rincoglionimento ad opera dell’informazione istituzionale il must è appellarsi alla controinformazione qualificata, che fra le ipotesi più terribili disegna un “Nuovo Ordine Mondiale” con l’intento di realizzare un governo e un pensiero unico nel nome della globalizzazione totale. Secondo questa interpretazione (che ciascuno è libero di condividere o meno), l’”emergenza” Coronavirus potrebbe essere stata indotta da un’élite mondiale per effettuare delle “prove tecniche” di totalitarismo internazionale. Se ad esempio, come avvenuto in Italia, l’epidemia dovesse dilagare anche in altri Paesi europei, gli altri Governi sarebbero portati ad adottare leggi identiche alle nostre e altrettanto limitanti. Ne conseguirebbe che in futuro, provocando appositamente un’emergenza nera su vasta scala, qualche “potere forte mondiale” avrebbe facile gioco a bloccare, controllare e tenere in scacco i cittadini di tutt’Europa, estendendo via via il controllo ad aree sempre di più vaste. Per approfondire questo tema e farsi la propria idea, basta digitare e abbinare le keywords “Nuovo Ordine Mondiale”, “Coronavirus”, “Pensiero Unico”, ecc. su YouTube.

Di stortura in stortura: con il Decreto del 15 marzo 2020, il nostro Governo autorizza le Prefetture a requisire “strutture alberghiere, oppure altri immobili con analoghe caratteristiche di idoneità, per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare“. In Inghilterra, il Governo Johnson sta valutando una quarantena obbligatoria di 4 mesi (!!!) per gli ultrasettantenni. Siamo ancora in democrazia?

Emergono altri interrogativi drammatici: davvero i luminari della virologia che cercano il loro momento di gloria in tv – capendoci per primi poco o nulla – non sospettano che questo virus abbia caratteristiche anomale che potrebbero far pensare alla sua fabbricazione in laboratorio? O più probabilmente, non hanno il coraggio di dircelo?

Il video seguente contiene un’ipotesi ancor più agghiacciante: sarebbero allo studio armi biologiche in forma di virus letali mirate a colpire determinati gruppi etnici in virtù del loro DNA, in grado di sterminare un preciso target della popolazione mondiale.

https://www.youtube.com/watch?v=Ao7_KmmEKlQ

Anche una fonte autorevolissima come il Centro Studi sui Rischi Esistenziali dell’Università di Cambridge ha messo in guardia da questo pericolo:

https://bit.ly/38P8eCk

Se ciò dovesse accadere, va da sé che vaccinarsi contro il Coronavirus diventerebbe superfluo, in quanto a minacciare l’umanità sarebbero di volta in volta ceppi diversi.

 

L’ITALIA DEI PECORONI

 

Creduloni, arrendevoli e ligi all’imposizione delle regole più assurde, oltre che rinunciatari a pensare con la propria testa: così ci vorrebbe il “Sistema”.

Se come sono certa qualcuno sta brindando alla rovina dell’Italia e dell’Europa (così come qualcun altro brindò al crollo delle torri gemelle e ai 3000 morti dell’11 settembre 2001), pregustando di tenere i scacco il mondo intero e strofinandosi le mani per i lauti affari che il disastro Coronavirus gli procurerà, vi invito a riconsiderare tutte le imposizioni di questi giorni sotto un’ottica diversa e a non fare la parte dei pecoroni giulivi.

Non vorrei mai che, fra alcuni anni, come accadde con il mio pezzo profetico sulla crisi del Milan Campione d’Europa 2007, mi ritrovassi a linkare queste righe dicendo “Ve l’avevo detto e avevo ragione”

https://bit.ly/2TOkrTP

Non pubblico le foto di Milano vuota che ho scattato, che farebbero la gioia degli autori del disastro, bensì un emblematico particolare di una raffigurazione dell’Inferno, a cui questi “signori” sono seri candidati, dipinta dal pittore polacco Zdzisław Beksiński. Valga a ricordare la fine che attende chi ora se la ride, con in più un salutare link a come molti santi hanno visto il luogo eterno di pena:

https://it.aleteia.org/2013/10/24/tre-visioni-dellinferno-assolutamente-terrificanti/

Quanto a noi, l’inferno sulla Terra potremo evitarlo soltanto con la consapevolezza, la giusta informazione e la ribellione alle imposizioni da regime totalitario.

 

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IL RAGIONIER FANTOZZI TRADUTTORE ALLA GAZZETTA

Posted by ladycalcio su martedì, marzo 3, 2020

 

Che presso i maggiori editori, giornali e canali televisivi i traduttori siano diventati un optional per mancanza di decoro e di fondi, si è ormai capito da infinito tempo. L’argomento è stato più volte ripreso da questo blog, che ha “bacchettato” parecchi improvvisati nel ruolo.

L’ultimo caso illustre della serie riguarda la Gazzetta dello Sport. Ecco un doppio fotogramma tratto da gazzetta.tv, dove il fantozziano traduttore di turno ha tradotto e sottotitolato come segue una frase del tecnico del Liverpool Jürgen Klopp in conferenza stampa: “Non penso che i tifosi del Liverpool CREDINO 🙂 a tutte le chiacchiere intorno al coronavirus”.

Ma mi facci il piacere, ragioniere, se ne vadi! 🙂 🙂 🙂

 

Il link a gazzetta.tv, da cliccare prima che venga corretto lo svarione:

https://video.gazzetta.it/klopp-coronavirus-tifosi-liverpool-non-sono-stupidi/bca09d28-5c8f-11ea-9e5a-5fd4ebaf3b88

Posted in Calcio inglese, Media | 5 Comments »

 
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