CALCIO E PAROLE

By "Ladycalcio". Il blog più censurato e più temuto dagli addetti ai lavori

Archive for the ‘Calcio tedesco’ Category

MONDIALI QATAR: GERMANIA E BELGIO VITTIME DEI GIRONI

Posted by ladycalcio su sabato, dicembre 3, 2022

Germania e Belgio sono le grandi sconfitte di questo Mondiale.

Ridevano di noi, i tedeschi, quando per la seconda volta di fila avevamo mancato la qualificazione al torneo iridato. Ora che se ne sono tornati a casa con la coda fra le gambe, oltre che fra le polemiche, accusano la Spagna di aver volutamente perso contro il Giappone (2-1) per evitare di incontrare il Brasile agli ottavi.

Fra le mille proposte di novità e cambiamenti nel calcio, dico la mia: come nelle Coppe Europee, anche nelle competizioni per nazionali vedrei meglio i sorteggi che non il tabellone con gli incontri già designati. In occasione di Mondiali ed Europei, le accuse e i sospetti di “biscotto” sono infatti sempre più frequenti e rischiano di falsare l’esito dei tornei.

In un’intervista a “Die Welt”, il centrocampista tedesco Joshua Kimmich ha definito l’eliminazione della Germania a Qatar 2022 come “il giorno più difficile della mia vita”, non nascondendo la paura personale di “cadere in un buco nero”.

Su ZDF, l’attaccante del Bayern Thomas Müller parlato di un “disastro assoluto”, mentre l’ex Michael Ballack ha recriminato contro la validità del goal del Giappone, ribadita per contro dalle immagini e dalla Fifa.

https://gianlucadimarzio.com/it/fifa-secondo-gol-giappone-spagna-news-2-dicembre-2022

https://www.goal.com/it/notizie/giappone-spagna-per-il-var-la-palla-non-e-uscita-convalidato-il-2-1-di-tanaka/blt9860e15735f4c0fd

Ad ammettere l’amara verità è stato il CT Hans Flick ad ARD: già dopo il primo tempo il tecnico tedesco era contrariato dalle infinite occasioni sprecate dai suoi uomini, che se concretizzate, avrebbero potuto vedere la Germania in vantaggio di tre goal. Invece, quella che si è vista è stata davvero una brutta squadra: scadente negli schemi, sprecona e – se mi è consentito esprimere un parere scomodo nell’epoca della globalizzazione imperante-, snaturata nel classico ed esaltante gioco tedesco dai troppi oriundi.

L’uscita del Belgio (sconfitto per 2-0 dal Marocco) si è trasformata nel dramma personale di Romelu Lukaku, che al termine della partita ha lasciato il terreno di gioco coprendosi il volto con la maglia e sferrando un poderoso cazzotto alla panchina: un triste epilogo assurto a simbolo della disfatta dei Diavoli Rossi e della loro “bandiera”.  

https://www.tuttosport.com/news/calcio/mondiali-2022/2022/12/01-100653878/lukaku_fuori_controllo_sbaglia_tutto_belgio_eliminato_spacca_una_panchina_video

Il fallimento ha avuto come conseguenza le dimissioni del CT Roberto Martinez, che con tutta probabilità aveva convocato Lukaku più per il prestigio del suo nome che per la forma fisica, notoriamente precaria dopo i guai muscolari accusati all’Inter. Persa l’occasione di collezionare finalmente un trofeo internazionale, la Nazionale Belga, con 11 convocati Over 30, è ora chiamata a un rinnovamento totale.

https://sport.sky.it/calcio/mondiali/2022/12/01/belgio-ct-martinez-dimissioni-mondiali

Qatar 2022 entra nel vivo e prosegue con gli ottavi.

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IL BAYERN NE FA DUE AI “PARACARRI” DELL’INTER

Posted by ladycalcio su giovedì, settembre 8, 2022

Un divario imbarazzante sotto tutti i punti di vista, a cominciare – una volta di più – dalla corsa e dalla condizione atletica. Venivano avanti come missili i giocatori del Bayern, rimanevano FERMI sul campo come stoccafissi quelli dell’Inter. Non è un modo di dire: i nerazzurri non erano soltanto lenti, ma FERMI sui due piedi nel vero senso della parola. Se al posto dei suoi difensori e centrocampisti Simone Inzaghi avesse schierato dei paracarri, il risultato sarebbe stato lo stesso; forse, addirittura migliore in termini di solidità.

Per non parlare dell’inferiorità tecnico-tattica. Schiacciata nella sua metà campo, l’Inter si è distinta per lentezza, mancanza di grinta e di schemi, continui retropassaggi e marchiani errori nelle pochissime occasioni sotto la porta del Bayern: notte fonda rispetto alla velocità e alla classe di Sané e Mané.

Da salvare l’esordio fra i pali di Onana (errore sul palo a parte), chiamato a un battesimo di fuoco contro una delle squadre più forti del mondo, mentre l’assenza di Lukaku non può in alcun modo giustificare la penosa prestazione dei nerazzurri, fortunatamente contenuta in una sconfitta per 0-2.

Ai buoni osservatori non sarà sfuggito che dal sorteggio di Champions League in poi l’Inter è apparsa spenta e insicura, regalando preziosi punti nella lotta Scudetto contro la Lazio e il Milan. Non certo un segnale di salute sotto il profilo psicologico. Ciliegina sulla torta in una serata tutta storta, l’autogoal di D’Ambrosio.

Nella disamina del post-partita, il tecnico tedesco Julian Nagelsmann ha lamentato l’eccessivo allargamento degli spazi da parte dei suoi uomini in qualche occasione della prima parte della partita, che hanno permesso all’Inter qualche raro affondo verso la porta di Manuel Neuer. Come vorrebbe Simone Inzaghi avere di queste preoccupazioni!

Il mister nerazzurro deve invece fare i conti con la deficitaria condizione atletica dei suoi giocatori e con il non gioco della squadra, non certo risolvibile con le ormai canoniche 4-5 sostituzioni estemporanee a partita. Nel girone di Champions League, a zero punti dopo la prima partita, l’Inter è attesa, fra l’altro, da due scontri contro il Barcellona e dal ritorno a Monaco in casa del Bayern.

Inzaghi sente traballare la panchina?

https://video.gazzetta.it/video-inter-bayern-0-2-punto-san-siro-davide-stoppini/33c1dbf0-2ef8-11ed-a87f-2b71e7e6b47c

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Inter/07-09-2022/inzaghi-inter-bayern-monaco-parole-allenatore-45077340195.shtml

https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/2022/09/07/champions-league-inter-bayern-0-2-napoli-liverpool-4-1-_cec2a519-630d-482f-8b1f-4f5b8a59f611.html

https://www.fcinter1908.it/copertina/inter-bayern-pagelle-inzaghi-preparazione/

https://www.inter.it/it/notizie/i-campioni-del-basket-a-san-siro-per-inter-bayern

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IL SOTTOMARINO GIALLO SILURA LA CORAZZATA BAYERN

Posted by ladycalcio su mercoledì, aprile 13, 2022

Pareggio all’88’ con Chukwueze, quando già si pensava ai tempi supplemantari, con il Bayern forte della rete di Lewandowski al 52’ che pareggiava la sconfitta per 1-0 dell’andata.

Invece, con un guizzo repentino che ha spiazzato la difesa bavarese, il Villareal ha fatto il colpaccio, eliminando i tedeschi e qualificandosi per le semifinali di Champions League.

L’avventura in Champions di Nagelsmann & Co. finisce ai quarti, per la costernazione dei tifosi assiepati all’Allianz Arena, dei pluricampioni di Germania e dello stesso tecnico, apparso nella conferenza stampa del post-partita come un cane bastonato: con il capo costantemente abbassato, nel suo tedesco stretto e serrato, Julian Nagelsmann non ha cercato scuse, meno che mai in direzione delle voci destabilizzanti sempre più insistenti che vorrebbero Lewandowski in partenza a fine stagione.

Secondo la sua disamina, condivisa dal portiere Manuel Neuer e dall’ex-estremo difensore del Bayern Oliver Kahn, fra gli opinionisti più quotati di Germania, la squadra si è giocata la qualificazione non ieri sera, bensì nell’incontro d’andata, perso appunto per 1-0.

Sulla prestazione di ieri, Nagelsmann ha ben poco da rimproverare ai suoi uomini, al di fuori della solita vulnerabilità della linea difensiva alta sulle ripartenze avversarie: un rischio inevitabile, ha sottolineato, quando si deve rimontare un risultato sfavorevole. Abbacchiatissimo, in contrasto con i toni di superiorità ostentati prima dell’incontro, il coach del Bayern, dopo aver ammesso che l’eliminazione ai quarti rappresenta un chiaro fallimento per le ambizioni della Società in Europa, ha persino espresso il timore che il contraccolpo psicologico di questa eliminazione possa influire negativamente sul rendimento dei suoi uomini in Bundesliga.  

Raggiante Unai Emery, tecnico del “Sottomarino Giallo”, riuscito nell’intento di neutralizzare il gioco, a lungo studiato, con il quale il Bayern si era distinto in questo torneo per una serie di vittorie schiaccianti (7-1 sul Salisburgo e 5 reti rifilate alla Dinamo Kiev e al Benfica). Emery ha dichiarato di credere nel suo percorso, che come si conviene a uno “Yellow Submarine”, lo porterà nella terra dei Beatles ad affrontare il Liverpool, che questa sera ha eliminato il Benfica.

Ecco gli highlight di Bayern-Villareal e la festa degli spagnoli negli spogliatoi:

https://sport.sky.it/calcio/champions-league/partite/2021/quarti/bayern-monaco-villareal/video-highlights

https://sport.sky.it/calcio/champions-league/2022/04/13/villarreal-semifinale-champions-festa-video

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GERMANIA FUORI AGLI OTTAVI

Posted by ladycalcio su mercoledì, giugno 30, 2021

Una squadra snaturata, senza personalità, lontana mille miglia dagli squadroni tedeschi del passato di Helmut Schön, Franz Beckenbauer & C.

La Germania di Joachim Löw esce dall’Europeo conro l’Inghilterra agli ottavi, silurata da due goal di Sterling (75’) e Kane (86’).

“I primi dieci anni di Löw sono stati fantastici. 5 tornei, e 5 volte almeno in semifinale. Nel 2014 il titolo mondiale con il 7-1 sul Brasile”, scrive oggi la Bild-Zeitung, che rincara la dose: “Gli ultimi tre anni di Löw sono stati una delusione. Eliminazione ai gironi ai Mondiali 2014 (dopo la sconfitta per 2-0 contro la Corea del Sud, ndr), eliminazione agli ottavi agli Europei e solo due vittorie in sette incontri dei rispettivi tornei”.

L’era Löw, alla guida della Germania dal 2006, termina così, con il ct che poco prima dell’una di notte, all’aeroporto di Norimberga, è il primo a lasciare l’aereo – un volo charter – che aveva riportato in patria la squadra.

Già dal pullman, il difensore del Borussia Dortmund Mats Hummels aveva postato su Instagram queste laconiche parole: “Il nostro Europeo è finito, siedo qui sul pullman e non riesco a rendermene conto (…). Alla fine, abbiamo vinto solo una partita su 4 e meritiamo di tornarcene a casa”.

Il più tormentato è Thomas Müller, protagonista, all’81’, di un clamoroso errore solo davanti al portiere per quello che avrebbe potuto essere il goal dell’1-1. Scrive l’attaccante del Bayern Monaco: “È il momento che alla fine ti resta nella memoria, che di notte ti toglie il sonno. Quello per il quale come calciatore lavori, ti alleni e vivi. Il momento in cui tu, da solo, hai in mano l’opportunità di riportare in gioco la tua squadra in un serrato incontro ad eliminazione diretta e di mandare in estasi un’intera nazione calcistica. Avere questa possibilità e non sfruttarla, fa maledettamente male.“

Per Müller, peraltro, prosegue la “maledizione degli Europei”, torneo nel quale non è mai riuscito a segnare.

Ma per gli osservatori competenti, questa eliminazione non è certo un fulmine a ciel sereno. Da tempo la Nazionale tedesca è una squadra snaturata nella sua essenza e nel suo gioco. Storicamente, negli anni di maggior successo era sempre stata costruita sui “blocchi” delle grandi squadre della Bundesliga (chi non ricorda quelli del Bayern Monaco e del Borussia Mönchengladbach negli anni ’70?).

Ora, fra le polemiche, Löw aveva “pescato” qui e là i possibili uomini che passava il convento, peraltro non sempre fra i giocatori più creativi e di carattere. Il gioco della Germania ha inoltre perso il tipico carattere del calcio tedesco per via dei molti oriundi inseriti in Nazionale, oltre che dei giocatori tedeschi che, giocando all’estero, finiscono per interpretare un altro calcio e per essere meno affiatati con i compagni.

Il commento più spietato viene da Mehmet Scholl, ex-calciatore del Bayern (ora opinionista televisivo), che dopo la sconfitta di ieri ha mazziato i giocatori tedeschi paragonandoli a bambini: “Quando il gioco di fa duro, non sono all’altezza e chiamano la mamma”.

Salverei senz’altro l’atalantino Robin Gosens – a mio avviso il migliore di questo Europeo – incisivo e propositivo con il suo bel gioco.

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BAYERN DA RECORD: SESTA CHAMPIONS E TRIPLETE

Posted by ladycalcio su lunedì, agosto 24, 2020

Undici vittorie di fila, l’ultima delle quali nella Finale contro il Paris Saint-Germain (1-0 con rete di Comans, che mette a segno il 500° goal del Bayern dall’introduzione della Champions League).

Dopo la Bundesliga e la Coppa di Germania, il Bayern Monaco si aggiudica anche la sesta Champions League della sua storia, coronando una stagione eccezionale sotto la guida di Hans Flick.

Imbattuto da 30 incontri ufficiali, lo squadrone bavarese ha riportato 21 vittorie consecutive, primato nel calcio professionistico tedesco, avvalorato dal filotto di undici vittorie di seguito che costituisce il record della competizione.

Forse, quello di ieri sera è stato l’unico verdetto non stravolto dal Covid.

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COPPE EUROPEE: UNA BARÇA DI GOAL

Posted by ladycalcio su mercoledì, agosto 19, 2020

Proseguono i fuochi d’artificio delle Coppe Europee, con risultati insolitamente tondi e roboanti. E soprattutto, esagerati rispetto al reale divario fra le squadre. L’8-2 del Bayern Monaco sul Barcellona in Champions League, seguito dal 5-0 dell’Inter sullo Shakhtar Donetz in Europa League, sembrano più sogni di una notte di mezza estate che non verdetti veritieri dei campi nelle fasi finali delle competizioni europee.

Inutile dire che a prescindere dai nomi delle vincitrici, gli esiti di questi tornei sono stati pesantemente condizionati (se non addirittura falsati) dal Coronavirus (lockdown, blocco dei campionati, stravolgimento della preparazione, confronti secchi e serrati in agosto, e via dicendo).

Come se non bastasse, sulla roboante vittoria del Bayern aleggia l’ombra della resa dei Blaugrana, compattatisi sì, ma contro il loro tecnico e la loro Società. O che altro dire di un allenatore sportivo (Abidal) che non può più entrare nello spogliatoio? O di un Presidente (Bartomeu) che tutti attendono di cacciare alle prossime elezioni?

Domenica, nella Finale del massimo torneo, il PSG incontrerà la vincente di Bayern-Lione, mentre già domani sera, l’Inter se la vedrà con il Siviglia nella Finale di Europa League.

Comunque andrà, temo che l’esito di entrambe le competizioni europee risulterà distorto.

Ma in compenso, dopo mesi di lutto e privazioni, il calcio internazionale tornerà ad offrire delle vittorie di coppa, delle premiazioni con i coriandoli e due notti di festa.

Che vincano le migliori. E soprattutto, che torni a vincere lo sport, sconfiggendo la malattia.

 

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È RIPRESA LA BUNDESLIGA

Posted by ladycalcio su martedì, Maggio 19, 2020

 

Nove settimane e mezzo: non è soltanto il celebre film di Adrian Lyne, ma anche il periodo in cui la Bundesliga è rimasta ferma a causa del Coronavirus.

Il campionato tedesco è ripreso sabato 26 maggio, proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto concludersi.

È ripreso con il big match Dortmund-Schalke, il derby della Ruhr che, come c’era da aspettarsi dopo la lunga pausa, ha visto inizialmente entrambe le squadre ferme sulle gambe. Se nel corso della partita il Dortmund è riuscito un po’ a carburare, lo Schalke è rimasto fermo, rimediando, con un sonante 4-0, la peggior sconfitta nel Revierderby negli ultimi 50 anni.

Domenica è stata la volta di Union Berlin-Bayern Monaco, vinta 2-0 dai bavaresi con reti di Robert Lewandowski (su rigore) e del difensore francese Benjamin Pavard.

Ieri, a completamento della giornata, il Werder Brema ha perso in casa 4-1 con il Bayer Leverkusen.

Ma più che i risultati sul campo, a far notizia è stata l’atmosfera surreale del calcio ai tempi del Coronavirus: stadi deserti, interviste del post-partita da remoto, tifosi che con il volto nascosto dietro alle mascherine con i loghi delle rispettive squadre si rammaricavano di essere esclusi dallo spettacolo.

Per permettere l’opportuno distanziamento fra giocatori e membri dello staff tecnico, le squadre si sono recate allo stadio con due pullman.

Fra le “trovate” tecnologiche, su ZDF il DS dell’Eintracht Francoforte Fredi Bobic ha presentato un dispositivo rivelatore della distanza di sicurezza di Kinexon, partner dell’Eintracht, che fissato alla giacca lampeggia emettendo un segnale acustico se una persona si avvicina oltre “le regole”. La Società, in particolare i dirigenti e collaboratori presenti allo stadio durante gli incontri di Bundesliga, sta attualmente sperimentando l’apparecchietto per mantenere il distanziamento sociale. Un’impresa ardua, dato che, come ha confessato Bobic, in occasione della prima partita “si udiva ovunque il segnale acustico”.

Ma l’immagine più emblematica del weekend, ripresa da tutte le emittenti, è stata l’esultanza dei giocatori del Borussia Dortmund davanti alla Tribuna Sud vuota del Signal Iduna Park; una ola virtuale ai propri tifosi, con l’auspicio di sconfiggere il Covid-19 e di rivedere presto gli spalti gremiti.

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GNABRY, RE DI LONDRA

Posted by ladycalcio su mercoledì, febbraio 26, 2020

“Il re del goal di Londra”: così titola oggi la Bild-Zeitung all’indirizzo di Serge Gnabry, l’attaccante del Bayern autore di una doppietta contro il Chelsea ieri sera a Stamford Bridge.

Classe ’95, Gnabry è nato a Stoccarda, figlio di madre tedesca e padre ivoriano.

Graze a lui (e alla terza rete messa a segno da Lewandowski), il Bayern ha battuto 3-0 gli inglesi agli ottavi d’andata di Champions League, ipotecando il passaggio ai quarti.

In questa stagione europea Gnabry ha messo a segno la bellezza di 6 reti nella capitale inglese: 4 contro il Tottenham e 2 contro il Chelsea.

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RICORDO DI ROBERT ENKE A 10 ANNI DAL SUICIDIO

Posted by ladycalcio su domenica, novembre 10, 2019

Un minuto di silenzio prima delle partite di Bundesliga di questo weekend per ricordare Robert Enke, il portiere dell’Hannover 69 e della Germania che il 10 novembre 2009, in preda a una grave forma di depressione, si tolse la vita gettandosi sotto un treno.

Nel decimo anniverario della tragedia, che all’epoca aveva fortemente scosso l’ambiente del calcio tedesco sollevando il velo su un problema che affligge molti professionisti del pallone, la moglie Teresa, oggi 43enne, ha voluto ribadire due concetti fondamentali:  il primo è che la depressione non è una forma di debolezza caratteriale, bensì una malattia; il secondo è che da questo male si può guarire, a condizione che ci si sottoponga tempestivamente alle cure neccessarie anziché cercare di nasconderlo per timore o vergogna.

Questo aveva fatto purtroppo Enke, per paura di perdere il posto di titolare in porta.

Molte le iniziative sorte sull’onda della tragica morte del numero uno dell’Hannover 69, prima fra tutte la Robert-Enke-Stiftung (Fondazione Robert Enke), fondata dalla signora Teresa, che sostiene lo studio e il trattamento della depressione e delle patologie cardiache dei bambini (nel 2006 Enke aveva perso la figlioletta Lara, affetta da un grave difetto cardiaco).

Hannover ha dedicato al suo campione una via, la Robert-Enke-Straße.

Di seguito, i link a tre post sull’argomento apparsi 10 e 9 anni fa su questo blog:

https://calcioparole.wordpress.com/2009/11/12/la-germania-piange-robert-enke/

https://calcioparole.wordpress.com/2009/11/18/tanti-troppi-enke/

https://calcioparole.wordpress.com/2010/11/11/robert-enke-un-anno-dopo-2/

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ICARDI BEFFA IL MILAN AL 92′

Posted by ladycalcio su lunedì, ottobre 22, 2018

La beffa dell’incornata di testa al penultimo minuto di recupero, quando l’avversario è ormai certo di aver spuntato un pareggio: qual miglior modo di vincere il derby?

La soddisfazione se l’è presa Maurito Icardi, che ha fatto esplodere in un boato di gioia la San Siro nerazzurra lasciando ammutolita la fazione rossonera.

https://video.sky.it/sport/calcio/highlights-serie-a/inter-milan-1-0/v458182.vid

Non a caso, la svolta è venuta da un giocatore rappresentativo dei propri colori, uno dei pochissimi fra quelli in campo… e fuori.

Guardando la partita, inizialmente tesa e guardinga come quasi tutti i derby, saltava all’occhio, nelle rispettive file, la mancanza di figure rappresentative, aspetto che aveva sempre contraddistinto le stracittadine milanesi; insomma, l’estinzione di quei giocatori “storici” che, nonostante il passare del tempo, al solo nominarli riportano immediatamente ai colori nerazzurri o rossoneri: Mazzola, Corso, Boninsegna, fino a Zanetti e Julio Cesar per l’Inter; Rivera, Schnellinger, Benetti, fino a Gattuso e Sheva per il Milan.

Chi ricorderemo di questo derby? Credo il solo Icardi. Soprattutto il Milan, nonostante i progressi nel gioco ottenuti dal buon “Ringhio”, mi è parso una compagine anonima. Chi ricorderemo di essa fra dieci o vent’anni? Calabria e Musacchio? Suso e Calhanoglu? Al limite potremo ricordarci di Higuain: per ironia della sorte, un uomo-Juve.

Il pallone entra dopo 92 minuti di sterili tentativi e dopo un goal annullato per parte, permettendo all’Inter di recuperare due punti in classifica dalla Juventus, fermata sull’1-1 in casa dal Genoa.

Ma la vittoria ha i suoi risvolti. Nell’intervista del postpartita su Sky, Spalletti tradisce tutto il suo nervosismo scaldandosi per un’innocua domanda del giornalista Alessandro Alciato: “Ha vinto la squadra che ci ha provato di più?”

https://www.blitzquotidiano.it/sport/spalletti-alciato-inter-milan-video-sky-2945206/

Nervosismo forse acuito dalla preoccupazione per l’infortunio di Nainggolan in uno scontro con Biglia dopo mezz’ora di gioco. “È troncato” ha dichiarato il mister nerazzurro. Come i suoi calzettoni, aggiungiamo.

https://calcioparole.wordpress.com/2018/10/16/i-calettoni-tagliati-di-radja/

Ora sorge un dubbio: Radja soffre di una fragilità muscolare o tendineo-legamentosa e taglia i calzettoni per favorire l’afflusso di sangue e ossigeno ai polpacci e ai piedi?

https://sport.sky.it/calcio/serie-a/2018/10/21/inter-milan-nainggolan-infortunio-news.html

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