L’annunciato post su Materazzi che mi segue slitta di qualche giorno per via della risposta che devo a Federico Lo Giudice (esperto di Bundesliga di Sky Sport 24), che nella giornata di ieri mi ha indirizzato il seguente messaggio fra i commenti all’editoriale di fine anno, essendo ormai chiusi i commenti relativi al mio post in oggetto (“La lattina di Boninsegna 40 anni dopo“, del 20 ottobre 2011) http://bit.ly/uOaaHU
Ciao Ladycalcio,
Utilizzo questo spazio (i commenti all’editoriale di fine anno, ndr) perché quello riguardante la partita della lattina non permetteva più di lasciare commenti.
Purtroppo ho letto solo ora il tuo pezzo su quel Borussia Mönchengladbach-Inter passato alla storia e nel quale non risparmi critiche (da parte mia sempre apprezzate se fondate e costruttive) al sottoscritto per aver parlato di cantina e non di armadio della biancheria come, correttamente, dovrebbe essere tradotto Wäscheschrank. Inoltre hai sottolineato come Max Eberl desiderasse organizzare una partita tra il M’gladbach e il Vitesse all’insegna non del “vogliamoci bene”, bensì in cambio della restituzione del cimelio (lattina). Allora, visto che sei così attenta e precisa desidero farti 3 osservazioni che possano aiutarti in futuro a essere più cauta nel giudicare e criticare il lavoro degli altri.
Primo io vivo in Germania e parlo abbastanza bene il tedesco e quindi non ho dovuto utilizzare l’aiuto di nessun collega che mastica un pò di tedesco. Secondo ho parlato di cantina e non di armadio della biancheria perchè ho parlato direttamente con l’autore dell’articolo, che conosco abbastanza bene, che mi ha detto che la lattina era conservata dall’arbitro su uno scaffale della sua cantina e solo successivamente dentro un armadio della biancheria sempre in cantina…. quindi dire che la lattina era conservata in cantina era corretto.
Terzo ed ultimo punto, non ho mai detto nel servizio che Eberl volesse organizzare un’amichevole con Vitesse per semplice amicizia, ma proprio perché l’ intenzione dei Fohlen era quella di riprendersi la Lattina per poterla mettere nel proprio museo.
Fatte queste osservazioni, desideravo anche complimentarmi per il tuo blog che, a una prima occhiata, mi sembra molto interessante.
Buon lavoro
Federico Lo Giudice
RISPONDE LADYCALCIO
Caro Federico,
Ti ringrazio innanzitutto di avermi scritto. Il tuo messaggio conferma, una volta di più, quanto “Calcio e Parole” sia letto e tenuto in considerazione dagli “addetti ai lavori”.
Ho spulciato nei miei archivi e ho ritrovato quel tuo servizio su SS24 del 20 ottobre 2011, sulle note di “Bollicine” di Vasco Rossi.
Dunque:
1) Prendo atto delle tue precisazioni in merito ai tuoi contatti e approfondimenti con Dirk Krümpelmann (credo tu ti riferisca a lui), l’autore dell’articolo della Bild-Zeitung in cui si parla di “Wäscheschrank” (armadio della biancheria) e non di un ipotetico “Kellerregal” (scaffale della cantina). Il dato di fatto, tuttavia, è che nel suo articolo su Bild il collega tedesco usa il termine “Wäscheschrank”: lo stesso che l’arbitro Dorpmans ha reso nel corso delle trasmissioni televisive calcistiche tedesche di approfondimento, che ben conoscerai se vivi in Germania. Quindi, dato che nel servizio di SS24 le tue parole sono ripetutamente accompagnate dall’inquadratura di Bild, volenti o nolenti, il messaggio che chi conosce il tedesco ne ricava è quello di un errore di traduzione. O perlomeno, considerando che i servizi vengono abbinati alle immagini durante il successivo montaggio, di una discrepanza. Non si tratta comunque di un “giudizio” sul tuo lavoro, ci mancherebbe…
2) Registrazione del servizio alla mano, devo invece confermarti che hai completamente travisato il senso per quanto riguarda la proposta di Max Eberl. Affermi infatti: “Il manager del Borussia “Max Ebbert” (Max Eberl, ndr) ha proposto quindi di giocarsela 😯 (la lattina, ndr) in una partita amichevole tra il Mönchengladbach e il Vitesse, la soluzione in fondo più giusta e più sportiva, quella che probabilmente sarebbe piaciuta anche a Peppino Prisco”. Non è assolutamente così. Consentimi di sdrammatizzare con una battuta: non è che Eberl, dopo il lungo braccio di ferro, abbia voluto emulare Bud Spencer e Terence Hill che, in “Altrimenti ci arrabbiamo“, si giocano la Dune Buggy “a birra e salsicce” 🙂 . La sua proposta, come scritto nel mio post, era quella che il Borussia si recasse ad Arnheim per disputare gratuitamente un’amichevole di prestigio in cambio della restituzione del cimelio – non certo che la lattina dovesse andare alla vincitrice dell’incontro!
3) Dato che vivi in Germania e apprezzi le critiche “fondate e costruttive”, sportivamente mi sento di consigliarti di riascoltare il tuo servizio e di migliorare la pronuncia di “Max Eberl” e di nomi celeberrimi del calcio tedesco quali “Bökelberg-Stadion” e “Mönchengladbach”…
Quanto al “collega che mastica un po’ il tedesco”, era semplicemente una battuta (di cui faccio largo uso), ispirata alla risposta-standard che gli operatori linguistici professionisti riferiscono da parte di chi tenta di risparmiare sul traduttore, con conseguenze spesso imprevedibili.
Per rimanere in tema di stampa tedesca, aggiungo che ho colto più di una volta in difficoltà anche SkySport24, soprattutto in occasione delle rassegne online immediatamente successive alle partite di Coppe Europee…
Infine, ti ringrazio dei complimenti a questo blog e ti do il benvenuto come lettore. A questo punto, continua a seguirmi, e già che hai riportato a bomba l’argomento, non perderti un gustoso articolo sulle “perle” di calcio tedesco (ad opera di tanti illustri “esperti” 😆 nostrani) che ripubblicherò a breve dal mio archivio storico!
Un saluto sportivo da Ladycalcio
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