CALCIO E PAROLE

By "Ladycalcio". Il blog più censurato e più temuto dagli addetti ai lavori

Archive for giugno 2013

ADDIO, STEFANO

Posted by ladycalcio su venerdì, giugno 28, 2013

Stefano Borgonovo

Stefano Borgonovo ci ha lasciati a soli 49 anni dopo una lunga lotta impari contro la SLA. A lui e alla sua famiglia va l’affetto più sincero di Ladycalcio e dei lettori di Calcio e Parole.

Nella foto: il titolo e la fotografia dedicati a Stefano dal Corriere della Sera di oggi.

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BAYERN: GUARDIOLA RACCOGLIE UN’EREDITÀ DIFFICILE

Posted by ladycalcio su mercoledì, giugno 26, 2013

Jupp-MaskeNeuer klebt Jupp-Maske an1. PK Guardiola

Come si volta in fretta pagina nel calcio. Soltanto “ieri”, Manuel Neuer appiccicava la maschera di Heynckes sul volto di una statua del municipio di Marienplatz, a imperitura memoria dei suoi successi.

Oggi, sul campo dell’Allianz Arena, il Bayern del Triplete riprende ad allenarsi sotto la guida di Pep Guardiola, per il mega-evento mediatico del pre-campionato tedesco.

Il grande Jupp, ritiratosi a vita privata dopo aver declinato una lauta offerta del Real Madrid, lascia un segno indelebile nella storia del Bayern e del calcio tedesco. Ma soprattutto, lascia al suo successore un’eredità pesantissima sotto il profilo umano. Chi scrive ha avuto la fortuna di avvicinarlo e intervistarlo, ricavandone, sin dal primo istante, l’impressione di una persona seria e modesta.

Al termine di una lunga carriera ricca di successi, i Verdi di Mönchengladbach avevano proposto di insignirlo della cittadinanza onoraria per meriti sportivi. Dopotutto, l’ascesa della città ai livelli internazionali dello sport è indissolubilmente legata alle sue imprese da calciatore e allenatore: oltre ad essere l’unico tecnico tedesco ad aver centrato il Triplete (seppur alla guida dei rivali storici del Bayern), Heynckes  è il terzo cannoniere della Bundesliga di tutti i tempi e il goleador del secolo del Borussia (30 reti in Bundesliga nel ’74!), squadra che ha allenato per due volte dopo aver vinto con essa, da calciatore, 4 campionati, una Coppa di Germania e una Coppa Uefa, oltre ad essere diventato campione europeo (’72) e mondiale (’74) con la Nazionale tedesca di Helmut Schön.

Ma il diretto interessato, non si è ritenuto così importante. Preso in mano il telefono, ha chiamato il nipote Markus Heynckes, membro del Consiglio Comunale nelle file della CDU, dicendo di essere sì onorato dal riconoscimento, ma in pratica, di non sentirsi all’altezza di personaggi del calibro di Otto von Bismarck.

Jupp Heynckes sarebbe stato il 10° cittadino onorario di Gladbach, laddove i precedenti 9, compreso il sopra citato Primo Ministro di Prussia e primo Cancelliere dell’Impero tedesco, sono quasi tutti uomini politici.E dire che, con tutto il rispetto per i grandi della storia, senza il Borussia dei vari Heynckes, Vogts,Netzer, Sieloff, Danner, Kleff & Co., questa cittadina della Bassa Renania dal nome difficile sarebbe rimasta pressoché sconosciuta nel mondo.

Nella conferenza stampa di presentazione di lunedì, Guardiola si è detto pronto. Pronto con la lingua lo è quasi, essendo riuscito a rispondere a gran parte delle domande in tedesco, con tanto di complimenti da parte dell’addetto stampa bavarese Markus Hörwick per la correttezza della sua grammatica.Difetta ancora nella comprehension (le domande gli venivano tradotte in cuffia), ma è normale. Né il nuovo tecnico ha svelato alcunché sul suo modulo di gioco, limitandosi a dire che lo adatterà alle caratteristiche tecniche dei giocatori.

Ora, come ha fatto notare il presidente del Club Uli Hoeneß, il difficile sarà mantenere il livello acquisito.Poiché la maschera di Heynckes – o se preferite, il suo fantsama – , non si staccherà tanto presto dall’ambiente del Bayern e dai cuori dei tifosi.

Nelle foto: 1) La maschera di Heynckes apparsa sul sito dell’emittente Bayern3. 2) Manuel Neuer appiccica la maschera sul volto di una statua a Marienplatz. 3) Pep Guardiola durante la conferenza stampa di presentazione.

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STRAMA RITROVA LA FAVELLA COME OPINIONISTA RAI

Posted by ladycalcio su lunedì, giugno 17, 2013

Strama opinionista RAi

Strama, se ci sei, batti un colpo!”, veniva da dire fino a ieri sera.

Esonerato nel “miglior” stile Moratti, prodigo di proclami di fiducia forieri dell’imminente siluramento 😦 , l’ex-tecnico della Beneamata Andrea Stramaccioni era sparito nel nulla. Le sue tracce si erano perse una sera di maggio dopo le 5 pappine casalinghe rimediate dall’Udinese, anche se dai toni della conferenza stampa della vigilia se n’era già intuito l’addio.  

Da parte dell’Inter, le solite righe di circostanza sul Sito Ufficiale; da parte sua, un silenzio di tomba. E se difendere a spada tratta i giocatori che ti remano contro non paga, la “paga” ora la rischiano i “senatori” dello spogliatoio, che al suo posto si ritrovano Mazzarri: uno che se vai sotto di 5 goal in casa contro l’Udinese, gli attributi te li stritola.

Ieri sera, intanto, Stramaccioni ha esordito nello Studio Rai come opinionista della Confederations Cup, dicendo la sua su Messico-Italia (1-2). Inizialmente un po’ impacciato, quasi si sentisse su un terreno non suo, Strama si è via via ritrovato parlando di tattica.

Ma ora, i tifosi nerazzurri tremano all’idea delle possibili cessioni di Handanovic, Ranocchia e Guarin. E dato che il Presidentissimo Massimo Moratti ha rassicurato sulla loro permanenza, ne hanno ben donde!

 

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FACCHETTI, “BANDIERA IN MEZZO ALLA BATTAGLIA”, RADDOPPIA IN EDIZIONE CARTACEA

Posted by ladycalcio su mercoledì, giugno 12, 2013

Libro Facchetti Avanzi

Ricordate quando, nel dicembre 2011, vi segnalai il primo e-book di Pierluigi Avanzi, interista nell’anima e titolare del blog “Biografie Nerazzurre”? Si intitolava: “Giacinto Facchetti – Una bandiera in mezzo alla battaglia”.

Ebbene: da qualche settimana, l’appassionato ritratto che Pierluigi ha tessuto del grande “Cipe”è disponibile anche in edizione cartacea, edito da Urbone Publishing e arricchito dalla prefazione di un altro nerazzurro d.o.c.: il giornalista di Telelombardia Gianluca Rossi.

Rispetto alla mia presentazione di allora ( http://bit.ly/ukVLIR ), va inoltre segnalata l’aggiunta di un’appendice finale intitolata “Cinque anni senza Giacinto nelle parole di chi lo ha conosciuto”, in cui sono raccolte svariate dichiarazioni sul “Cipe” (di giocatori, dirigenti, persone amiche, ex-compagni, ecc.), rilasciate nel periodo dal settembre 2006 all’ottobre 2011.

Il libro, genuino nello stile e nel contenuto, è la perfetta idea-regalo per un amico interista, o comunque, una delle rare occasioni per leggere una narrazione su Facchetti esente da pregiudizi e falsi ideologici.

E se la “battaglia” è tutt’altro che conclusa (vedi il ritorno della Gea), nel frattempo, Pierluigi ha pur sempre realizzato uno dei suoi più grandi sogni di sempre: “Entrare nel tempio della Beneamata in quel di Appiano Gentile”.

L’ingresso “dalla porta principale” della Pinetina – parole sue  – è avvenuto un paio di mesi fa in occasione della sua partecipazione a “Inter_Net” (Inter Channel), il format settimanale a cura di Roberto Monzani che dà voce ai titolari degli spazi Web nerazzurri.“Se uno vuole guardare al futuro, deve sempre considerare il proprio passato”, ha dichiarato Pierluigi durante la trasmissione.“Non si può prescindere da ciò che siamo stati, da ciò che eravamo. E l’Inter, da questo punto di vista, in Giacinto Facchetti ha il suo biglietto da visita più luminoso, più confacente, proprio il biglietto da visita ideale per una Società come l’Inter.”

Al link seguente potete trovare l’elenco delle librerie in cui è presente l’edizione cartacea del libro, che può comunque essere ordinato in tutte le librerie d’Italia (Pagine: 73. Costo: 8 €):

http://www.urbone.eu/obchod/giacinto-facchetti-una-bandiera-in-mezzo-alla-battaglia_1

In alternativa, esso è disponibile al medesimo link in formato PDF al prezzo promozionale di 3,99 €, completo degli aggiornamenti di cui sopra.

Link a “Biografie Nerazzurre”, il blog di Pierluigi Avanzi: www.biografienerazzurre.blogspot.com

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ECCO MAZZARRI, LAVORO E SACRIFICIO

Posted by ladycalcio su venerdì, giugno 7, 2013

Presentazione Mazzarri 6.6.13

Ottimista, rilassato (per ora) e con il volto liscio da sembrare quasi di porcellana. Questo il Walter Mazzarri presentato ufficialmente ieri alla Pinetina.

12 anni di carriera da professionista alle spalle, di cui 10 in Serie A senza esoneri …. “Fermi con le mani”! 😆 scherza il nuovo tecnico dell’Inter davanti agli scongiuri dei giornalisti in sala stampa.

S  Siamo, come di prammatica, alla nuova sfida di un nuovo allenatore. In un’atmosfera pre-balneare, ancora lontano dalle pressioni della stagione agonistica, Mazzarri illustra i cardini della sua filosofia:   

1)  Rispetto delle regole e dei ruoli

2)    Cultura del lavoro e del sacrificio

3)    Sacralità dell’allenamento e imprescindibilità di una buona preparazione fisica

4)    L’interesse dell’Inter al primo posto


Dell’Inter gli è piaciuto tutto: dunque, si sente “pronto, carico per iniziare questo nuovo percorso”.

Quanto all’addio al Napoli, per carità, non chiamatelo “tradimento”: “come per tutti i matrimoni, c’è un inizio e una fine” 😆 , si “incarta” suscitando l’ilarità dell’audience. Lapsus a parte, la sua visione è ottimistica: “Spero sempre che il meglio debba ancora venire”.

Mazzarri si autodefinisce “un tattico, che dà un’impronta ben definita alle sue squadre” e “un accentratore”:“Sono un allenatore a cui piace assumersi tutte le responsabilità”, dalla preparazione fisica al reparto sanitario. E su quest’ultimo punto, dati i non esaltanti trascorsi dell’ “intoccabile”Dott. Combi, qualche scaramuccia potrebbe già nascere.

Ma soprattutto, attendiamo di vedere se il neotecnico della Beneamata conserverà lo stesso viso liscio e rilassato dopo che avrà messo piede nello spogliatoio dominato dagli argentini e dai troppi macilenti “senatori”, zavorre in virtù delle quali il lavoro giornaliero dei professionisti nerazzurri era stato ridotto al livello oratoriale di una misera oretta giornaliera o poco più.

Il nuovo mister, infatti, porta con sé in squadra il preparatore atletico Pondrelli, con il quale  lavora sin dai tempi della Primavera del Bologna senza che le sue squadre siano mai incorse in cedimenti atletici…. Fermi con le mani! 🙂

Il primo input della gestione Mazzarri è il prolungamento del ritiro a Pinzolo, con modifica del programma delle amichevoli estive. Finalmente, qualcuno ha capito che prima di disputare degli incontri, per amichevoli che siano, è necessario “lavorare almeno 2 settimane in modo intenso”. Proprio per scongiurare il crollo fisico e la falcidie di infortuni della stagione appena conclusa, i primi 15 giorni prevederanno “doppi allenamenti continui”.

E dato che anche i matrimoni più consolidati possono finire, qui vi voglio, Signori Zanetti, Cambiasso, Samuel & Co!

(foto tratta da inter.it)

 

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IL BAYERN FA IL TRIPLETE. HEYNCKES AL REAL MADRID?

Posted by ladycalcio su lunedì, giugno 3, 2013

RobbenDie Menge 1Die Menge 2

RathausDouble Decker

Il Bayern Monaco fa sua anche la Finale di Coppa di Germania contro lo Stoccarda di Bruno Labbadia (3-2) ed entra nella storia. Dopo Celtic, Ajax, PSV Eindhoven, Manchester United, Barcellona e Inter, è la 7^ squadra europea l’unica tedesca – a centrare la tripletta campionato, Coppa Campioni e coppa nazionale.

I giocatori del Bayern scherzano e dicono che è tutto merito di quel chiacchieratissimo SMS di Thomas Müller ai compagni dopo la sconfitta casalinga europea contro il Chelsea dello scorso anno. Tuttora misterioso nel contenuto, il messaggio sarebbe stato talmente ‘tosto’, da risollevare ipso facto il morale alla macilenta truppa e infonderle la sete di rivincita sfociata nell’attuale trionfo.

Scherzi a parte, il merito del Triplete va in gran parte al tecnico Jupp Heynckes, che dopo il fischio finale è vittima di una “doccia di birra” ad opera di Neuer e Van Buyten.  “Dov’è Heynckes”? si domandano nel postpartita di ARD. È andato a farsi la doccia, ridono alcuni giocatori  – fra cui Lahm, Müller e Schweinsteiger – che si presentano in diretta TV in ciabatte da doccia rosse con il loro societario e una maglietta con la scritta in bavarese:Una, due, tre. Vinte”. Poco dopo, il tecnico definirà il bagno di birra “sgradevole” e confesserà di essersi fatto ben due docce, perché non si può dire, ma (la birra, ndr) puzza terribilmente”.

Se questa è la goliardica manifestazione d’affetto dei giocatori, i tifosi scaricano dal sito della TV bavarese una maschera appositamente creata con la faccia di Jupp e la indossano allo stadio e alla successiva festa.

Ma qual è lo slogan dei tifosi preferito da Josef “Jupp” Heynckes? “L’incitamento ‘Jupp Jupp Jupp….’”, confida.

LE POLEMICHE DEL PRE-PARTITA

Anche in vista di questa Finale, non erano mancate le polemiche. Il Bayern aveva dovuto rinunciare a Dante e a Luiz Gustavo, costretti a perdersi la finale e la festa del Triplete perché reclamati “a tradimento” a Rio dalla alla Seleçao brasiliana per …un’amichevole contro l’Inghilterra.  Ci si era messo anche Kalle Rummenigge, che in occasione delle copiose bevute durante la festa post Champions League,  aveva suscitato il risentimento dello Stoccarda  con una battuta provocatoria: “Fra sei giorni avremo un’altra Finale, ma credo che anche con un tasso alcolico di 1,8 per mille avremmo comunque una chance”.

QUALCHE STATISTICA

Nel calcio tedesco vi era un precedente di una finale di Coppa di Germania fra Bayern e Stoccarda che risaliva al 3 maggio 1986 e alla relativa vittoria dei bavaresi per 5-2. Dagli ultimi 8 incontri fra le 2 compagini (considerando la Bundesliga e la coppa nazionale), era sempre uscito vincitore il Bayern, con una differenza reti a suo favore di 27-9.

Nonostante il suo ricco palmarès, Jupp Heynckes non aveva mai vinto una coppa nazionale da allenatore (da giocatore sì), né in Germania, né nelle squadre estere allenate.

La vince invece per la 6^ volta Schweinsteiger, eguagliando l’ex-portiere Oliver Kahn.

La partecipazione al torneo è fruttata al Bayern circa 12 milioni di Euro, a cui si aggiungono altri 5 milioni circa di introiti dalla vendita dei biglietti, 2 milioni di partecipazione alla Finale e 300.000 di premio- vittoria.

Bayern-Stoccarda di sabato è stata la 70^ Finale di Coppa di Germania, torneo istituito nel 1935, con sede fissa a Berlino dal 1985.

LA MEGA FESTA

Già detto delle docce di birra sul campo dopo il fischio finale, la festa prosegue ininterrottamente per tutta la notte, previo il canonico “banchetto”. “Il problema principale per domani mattina è essere puntuali all’aeroporto”, aveva scherzato Schweinsteiger, che dirà poi: “Una notte super. Cos’è successo, è meglio non dirlo”. Il mattatore della serata… pardon, della nottata? Il portierone Manuel Neuer!

Domenica pomeriggio, appuntamento per la sfilata del pullman per le vie di Monaco; ancora una volta, sotto la pioggia battente, che toglie ai giocatori il pretesto di portare gli occhiali da sole dopo la notte di festeggiamenti. Migliaia di tifosi, bagnati fradici, attendono per ore i propri beniamini incuranti del maltempo che da giorni affligge alcune zone della Germania a livello di calamità naturale (pensate che venerdì, dopo i 25 litri di pioggia per metro quadro scesi dal cielo, l’allenamento di rifinitura del Bayern ha dovuto essere effettuato sul campo degli amatori dell’Hertha Berlino!).

Gli eroi del Triplete tedesco sfilano a passo d’uomo su un Double Decker coperto che li ripara dalla pioggia (per inciso, lo stesso su cui l’anno scorso festeggiarono  la doppietta i rivali del Dortmund) che, con partenza da Münchner Freiheit, nel quartiere di Schwabing, procede per circa 3 km in direzione Marienplatz, con l’immancabile passaggio lungo la Leopoldstraße. Il pullman è preceduto da  un’auto coperta  che sfoggia la Meisterschale, il trofeo della Champions League e la Coppa di Germania. La macchina non sembra incontrare il gusto dei tifosi, al punto che, su Twitter, incalza il tam tam che la definisce un “Papamobile”. Malcontento anche sul fatto che il pullman non venga fatto passare sotto l’arco della Siegestor ( La Porta della Vittoria), come sarebbe convenuto ai tripli trionfatori, bensì a lato della stessa.

HEYNCKES VERSO MADRID?

Nelle ore della vigilia, l’attaccante ucraino dei bavaresi Anatoliy Tymoshchuk aveva dichiarato al canale TV russo “Rossija 2”: Heynckes sarà al 99 % il nuovo allenatore del Real Madrid“. Una dichiarazione che combacia con quella del procuratore di Heynckes Enrique Reves, che in settimana aveva affermato che il tecnico plurivincitore avrebbe risposto positivamente a un’eventuale telefonata del Presidente madridista Florentino Perez.

“Don Jupp”, come lo chiamavano a Madrid, non ha confermato né smentito, ma ha indetto per domani, martedì 4 giugno, una conferenza stampa presso la Sede del Bayern, per congedarsi dai giornalisti tedeschi e annunciare ufficialmente il suo futuro.

Fanno pensare all’ipotesi Real il canto intonato in spagnolo dai suoi giocatori (“Campeones”) e gli striscioni in lingua spagnola (“Gracias Don Jupp”), entrambi inconsueti per i tedeschi.

“Voi cosa ne dite?” viene chiesto ai giocatori intervenuti nel postpartita di ARD. La risposta ilare: “Chiedetelo a Tymo” (Tymoshchuk, ndr).

Intanto, a Marienplatz Jupp Jupp Jupp” si toglie un sassolino dalla scarpa. Era il 1990 quando aveva annunciato, per l’anno successivo, la conquista del trono d’Europa alla guida del Bayern. Non andò proprio così e anzi, nell’ottobre ’91 il tecnico di Mönchengladbach venne esonerato fra le polemiche e i cori “Heynckes raus”. Ora – ci tiene a sottolineare –  la promessa è mantenuta.   

La Dirigenza del Club tedesco gli ha preferito Guardiola, ma Heynckes lascia comunque un’impronta indelebile nella storia del Bayern. E come per immortalarlo, Manuel Neuer appiccica la sua maschera di carta sul volto di una statua sul balcone di Marienplatz.

Danke, Jupp!

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