“Inaccettabile”, “troppo grave ai tempi del VAR”. “Una mancanza di rispetto”.
Così si è espresso in conferenza stampa Simone Inzaghi dopo la sconfitta interna contro la Juventus (0-1) di ieri sera, propiziata da un goal platealmente irregolare di Kostic viziato da un doppio fallo di mano di Rabiot. Rete convalidata dall’arbitro Chiffi dopo un lungo consulto in sala VAR.
Il colmo – sacrosante le parole del mister nerazzurro – è “far finta che non ci siano immagini. Io (l’azione, ndr) l’ho vista in 9 immagini diverse”, ha proseguito Inzaghi, e per convalidare il goal di Kostic “hanno impiegato 4 minuti”. “Un goal irregolare che ci penalizza”, ha concluso il tecnico interista, sottolineando come il fatto sia “chiaro, limpido e lampante”.
Dal canto suo, di fronte all’evidenza delle immagini, il collega Massimiliano Allegri ha tirato schiaffi dicendo che gli errori arbitrali vannno accettati e che bisogna essere signori come la Juve (da che pulpito!).
La Juve perde la faccia ma non il vizio. L’unica speranza per gli amanti della giuistizia (e per chi è nauseato dall’interminabile trafila di aiuti arbitrali alla Juventus) è che l’inchiesta sul caso delle plusvalenze rischiaffi i bianconeri in B.
Al seguente link, il commento all’episodio di Paolo Bonolis, intervistato da FCInter1908:
Posted by ladycalcio su domenica, gennaio 15, 2023
Chissà cos’avrà voluto significare il tifoso che qualche giorno fa ha appeso un Calendario Ufficiale 2022 della Juventus nel bel mezzo della stazione ferroviaria di Milano Bovisa 🙂 . Probabilmente desiderava “appendere al chiodo” un deludente anno a “zero tituli”, sperando in un 2023 migliore per la Vecchia Signora.
Se il bel giorno si vede dal mattino le prospettive non sono buone, perlomeno a giudicare dalla batosta in Campionato (5-1) subita venerdì dai bianconeri ad opera del Napoli.
All’amaro della sconfitta si aggiunge l’ilarità suscitata dal sipraietto al fischio finale dell’incontro: il tecnico partenopeo Spalletti rincorre con il braccio teso il collega bianconero Allegri (con il quale non corre buon sangue) per stringeregli la mano, mentre questi cerca di guadagnare frettolosamente gli spogliatoi.
Quando a metà dicembre aveva lasciato lo staff della Nazionale Azzurra per sottoporsi a cure mediche urgenti, tutto il mondo del calcio aveva presagito il peggio. Oggi, giorno dell’Epifania, Gianluca Vialli ci ha lasciati a soli 58 anni dopo aver coraggiosamente lottato per cinque anni contro un tumore al pancreas.
Vialli non faceva mistero della sua malattia. Proseguiva con passione la sua attività nel calcio, sua grande passione. Recentemente aveva dichiarato che la permanenza nell’ambiente calcistico, quando l’avanzare del male glielo consentiva, evidenziava subito dopo un sorprendente miglioramento dei valori del sangue.
Da Calcio e Parole, anche a nome dei suoi lettori, un immenso grazie per l’esempio di coraggio, abnegazione e dedizione alla causa a lungo profuso.
Tre confronti persi contro l’Inter in questa stagione e nessun titolo vinto, come non accadeva da 11 anni. Difficile dire quale delle due cose bruci di più agli juventini, che dopo la Finale di ieri sera a Roma chiudono la stagione 2021-’22 con un bilancio fallimentare: per dirla alla Mourinho, con zero tituli.
A memoria d’uomo, non accadeva da chissà quanto che i bianconeri perdessero tre confronti diretti stagionali contro i nerazzurri (in Supercoppa, in casa loro in campionato e ieri sera).
L’Inter di Simone Inzaghi si dimostra migliore sul piano del gioco e del carattere e si porta a casa il trofeo, trascinata da uno splendido Perisic, mentre la Juve corona la serata con l’espulsione di Massimiliano Allegri dopo un litigio con Farris.
Tuttosport titola “Inter di rigore”. Proprio loro. 🙂
Riprendo le notizie odierne sulle perquisizioni a carico della Juventus nell’ambito dell’Operazione “Prisma”, legata a un presunto falso in bilancio. Ai link seguenti potete leggere le accuse mosse alla Società bianconera:
Posted by ladycalcio su giovedì, settembre 24, 2020
In attesa che venga fatta chiarezza, no comment sulla vicenda del chiacchierato esame sostenuto da Luis Suarez per divenare cittadino italiano, sulla quale potete farvi la vostra idea leggendo ai seguenti link:
N.b – Le idee e le ipotesi espresse nei contributi linkati sono di responsabilità dei rispettivi autori e non rispecchiano necessariamente il pensiero di Ladycalcio, che in attesa degli esiti dell’inchiesta si limita alla scherzosa vignetta pubblicata sopra.
A memoria di tifoso non si ricordava un agosto in cui, in 12 giorni, si fossero decise in gare secche – e a porte chiuse – le coppe europee.
Colpa del Covid-19, del lockdown di campioni e comuni mortali e della pessima gestione legislativa del virus in generale, oltre che dei danni arrecati a livello mondiale dall’epidemia.
Sono saltati tutti i parametri e quel che è peggio, tutti o quasi i valori sul campo: in campionato l’Inter ha rimontato la Juve perdendo lo Scudetto per un solo punto di distacco; in Europa, dopo essere affondati contro il Real Madrid, i bianconeri hanno silurato Sarri, sostituendolo a sorpresa con un Pirlo a digiuno di qualsiasi esperienza alla guida di squadre di Serie A. Proprio con lui, che sul finale di carriera aveva dichiarato: «non farò mai l’allenatore».
Al posto dei pluricampioni d’Italia, ai quarti di Champions ci va l’Atalanta, che dopo aver superato il Valencia con un punteggio complessivo di 8-4 (!), affronterà domani il Paris.
In Champions League il Bayern Monaco si è divorato il Chelsea di Lampard con un punteggio complessivo di 7-1 in due partite, che senza nulla togliere alla compagine di Flick, appare un divario davvero esagerato fra le due squadre.
Storie di una notte di mezza estate nell’anno del Covid, ma i fuochi d’artificio del Ferragosto 2020 non finiscono qui: ieri sera, battendo per 2-1 il Bayer Leverkusen a Düsseldorf in gara secca, l’Inter di Conte e delle polemiche ha innestato il turbo e si è proiettata nelle semifinali di Europa League. Lunedì 17 affronterà lo Shakthar Donetsk, che stasera ha battuto 4-1 il Basilea.
I nerazzurri tornano ad affrontare una semifinale europea dopo 10 anni di astinenza. L’ultima volta fu nel 2010, l’anno del Triplete. Ci attende un altro botto?
Posted by ladycalcio su martedì, dicembre 31, 2019
Cari lettori,
Anche il 2019 sta per lasciarci, dopo averci regalato un carico di emozioni calcistiche che, come sempre, questo blog ha cercato di riproporre e di commentare.
SORPASSO AI BIANCONERI!
A fare da contraltare ai tanti “ricorsi storici”, la novità di questo Natale da tanti anni a questa parte è il secondo posto della Juventus nella classifica di Serie A, seppur ex-aequo con la capolista Inter. Beninteso, si tratta di un traguardo fittizio, dato che al termine del girone d’andata (e al platonico titolo di “campione d’inverno) mancano ancora 180 minuti.
Come abbiamo avuto modo di constatare anche quest’anno, non cambia invece lo “stile Juve”:
Chi si ricorda più di Maurito Icardi? A quanto pare nessuno, tanto più che la coppia Lautaro-Lukaku ha fatto breccia nei cuori dei tifosi interisti a suon di goal (11 ciascuno), catapultando la Beneamata al vertice della Serie A.
Ma occhio ad un allarmante ricorso storico: la “sindrome del Natale”, che negli ultimi campionati ha fatto registrare dei repentini crolli dei nerazzurri dopo la pausa natalizia.
Per scongiurare il ripetersi del guaio, Conte chiede disperatamente rinforzi…
CHAMPIONS LEAGUE, NOT FOR EVERYONE
L’ho ripetuto molte volte: i proclami roboanti non portano bene all’Inter. Lo scorso anno, anziché le stelle la squadra rivide le “stalle” di una brutta eliminazione dalla competizione europea, e anche quest’anno, il motto “Not For Everyone” le si è ritorto contro traducendosi in un doloroso out contro il Dortmund.
L’ex-corazzata berlusconiana “più forte dell’invidia, più forte dell’ingiustizia, più forte della sfortuna”, è naufragata all’undicesimo posto in classifica dopo un cammino costellato di magre figure, culminato con le 5 pappine incassate dall’Atalanta.
Dulcis in fundo, con l’ennesima operazione commerciale, i rossoneri si sono aggiudicati un Ibra di decima mano che ritorna a Milano “per cambiare il corso” della stagione rossonera. Auguri! 🙂
Fra i numerosi “casi” andati in scena nel 2019, ne ricorderò uno solo: l’addio della bandiera giallorossa Francesco Totti alla sua Roma, motivato in una toccante conferenza stampa:
Il 2019 ha visto un’importante affermazione del calcio femminile non soltanto a livello sportivo, ma anche a livello mediatico. I Mondiali di France 2019 hanno messo in luce la superiorità delle americane guidate da Jillian Ellis e la buona prova delle Azzurre di Milena Bertolini, eliminate ai quarti di finale dalle olandesi.
Ha fatto notizia anche Stéphanie Frappart, primo arbitro donna ad arbitrare una finale internazionale maschile, quella di Supercoppa Europea fra Liverpool e Chelsea dello scorso agosto:
I fatti hanno dato ragione a Ladycalcio, tanto più che il blasonato Campione del Mondo 1982, ora stimato opinionista Rai 🙂 , non smette di deliziarci con le sue chicche, l’ultima delle quali gli è valsa una sospensione dalla trasmissione “Quelli che il calcio” (Rai2).
La sua esternazione: “Quando sento una donna parlare di tattica, mi si rivolta lo stomaco”. 😯
Il consiglio è di cambiare canale e di ascoltare, su Sky, le telecronache e il commento tecnico di Gaia Brunelli e Martina Angelini, che come scritto lo scorso luglio, “per stile, competenza e qualità del commento tecnico non hanno nulla da invidiare alla storica coppia Caressa-Bergomi”.
Chiudo l’anno con le stupende immagini di un avvenimento sportivo extracalcistico che ha coinvolto tutti gli italiani al di là dei campanilismi del pallone: la splendida vittoria di Charles Leclerc sulla “Rossa” di Maranello al GP di Formula 1 di Monza dello scorso settembre: