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SEPP MAIER SPEGNE 80 CANDELINE. AUGURI!

Posted by ladycalcio su mercoledì, febbraio 28, 2024

Il grande Sepp Maier, mitico portiere del Bayern e della Nazionale tedesca degli anni ’60 e ’70, compie oggi 80 anni.

AUGURI SEPP!!!

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BECKENBAUER SI È PORTATO VIA UN PEZZO DI CALCIO

Posted by ladycalcio su martedì, gennaio 9, 2024

“Il mondo del Bayern Monaco non è più quello che era: d’improvviso è più buio, più silenzioso, più povero”. Così il Sito Ufficiale dei pluricampioni di Germania ha annunciato ieri la scomparsa di Franz Beckenbauer. Mito, icona, leggenda, campionissimo, bandiera: non vi sono parole per descrivere ciò che il “Kaiser Franz” è stato per il calcio tedesco e internazionale – e più che mai per i tifosi.

Un campione che muore lascia sempre un vuoto e tanta tristezza. Ma con Beckenbauer se ne vanno un pezzo di calcio e una parte di tutti noi.

Il “Kaiser”entra dell’Olimpo dei miti immortali. Il soprannome nacque in occasione di un’amichevole del Bayern a Vienna dell’agosto1971, organizzata per il 60° di fondazione dell’Austria Vienna. Prima dell’incontro si tenne un ricevimento, durante il quale un giornalista-fotografo immortalò Beckenbauer accanto al busto di un suo celeberrimo omonimo: Franz Joseph I, imperatore d’Austria dal dicembre 1848 al novembre 1916. Da quel momento Beckenbauer divenne Kaiser Franz, (l’imperatore Franz) soprannome che l’avrebbe per sempre accompagnato.

Franz Anton Beckenbauer era nato l’11 settembre 1945 fra le macerie di München-Giesing, un quartiere di Monaco di Baviera, al termine della Seconda Guerra Mondiale. 

La notizia ufficiale della sua scomparsa, avvenuta domenica 7 gennaio a 78 anni, è arrivata ieri alle 17.12. Beckenbauer si è spento lontano dai riflettori, a Salisburgo, vicino ai suoi familiari più stretti. Lascia la (terza) moglie Heidi e i figli Thomas, Michael, Joel Maximilian e Francesca Antonie (un altro figlio, Stephan, era morto a soli 46 anni nel luglio 2015 dopo una lunga malattia).

È stato tutt’altro che un fulmine a ciel sereno. Beckenbauer era da lungo tempo malato (aveva subito due interventi al cuore, soffriva di Parkinson e non vedeva più dall’occhio destro). Nelle ultime apparizioni in pubblico era apparso molto sofferente ed emaciato. Ad allarmare i suoi fans era stata soprattutto un’intervista nella quale aveva dichiarato come, anche per lui, fosse giunto il tempo di cominciare a pensare alla morte.

In occasione del suo 75° compleanno aveva dichiarato a Bunte di essere cattolico, di pregare tutti i giorni e di ringraziare Dio per tutto ciò che gli aveva dato: “Ringrazio per la vita bella che ho potuto fare. In questo senso, è doveroso dire grazie tutti i giorni”.

La sua ultima presenza in uno stadio risale al 26 agosto 2022. Non per una partita del Bayern, ma per il match di Bundesliga tra l’Hoffenheim e l’Augsburg (1-0). Il Kaiser era infatti in cura presso una vicina clinica.

Aveva visto giocare per l’ultima volta il suo Bayern all’Allianz Arena 15 mesi prima, in tempi di Coronavirus, e la squadra gli aveva regalato la gioia di una schiacciante vittoria per 4-0 sullo Stoccarda.

Ma quando nell’estate 2023 i Campioni tedeschi del Mondiale 1990 si erano ritrovati a Grassau im Chiemgau, in Baviera, il Kaiser non era più stato nelle condizioni di unirsi a loro.

La sua ultimissima apparizione in pubblico è avvenuta il 6 gennaio 2023 a Kitzbühel, per la tradizionale degustazione dei Krapfen presso l’Hotel „Kitzhof“.

Dunque, la notizia era nell’aria. Al punto che domenica, ancor prima che fosse annunciata la sua morte, il primo canale tv tedesco ARD aveva “inspiegabilmente” mandato in onda un lungo documentario a lui dedicato.

LE SUE DOTI CALCISTICHE

Eleganza nei movimenti, fluidità dell’azione, tecnica sopraffina, carisma e classe. Pochi sanno che Beckenbauer era nato attaccante – precisamente ala destra -, arretrando poi nella mediana fino a diventare lo stupendo libero della Nazionale di Helmut Schön.

UN PUZZLE DI RICORDI

È impossibile enumerare tutti i ricordi – sportivi e non – legati alla carriera di Franz Beckenbauer. In chi per decenni l’ha seguito, infiniti flashback alla rinfusa si susseguono uno via l’altro nella mente: un’immagine iconica lo vede rimanere in campo con il braccio al collo dopo essere caduto ed essersi rotto una spalla nella celeberrima semifinale dell’Azteca persa 4-3 contro l’Italia ai Mondiali di Messico ’70. Un’altra immagine indelebile lo ritrae in giacca e cravatta a Roma sul campo dell’Olimpico, da ct della Germania, con al collo la medaglia di Campione del Mondo 1990. Si sprecano i trofei sollevati, i goal sopraffini e le emozioni che ci ha regalato sui campi di gioco.

Da Presidente del Bayern lo ricordiamo girare fra i tavoli con il microfono all’immancabile “Bankett”, la consueta cena che seguiva gli incontri di Champions League e che il Kaiser coronava con i suoi discorsi pungenti. Memorabile la volta in cui, dopo la batosta per 3-0 rimediata contro il Lione nella stagione 2000-01, aveva paragonato i suoi giocatori alla “Uwe Seeler-Traditionsmannschaft” (la squadra di vecchie glorie di Uwe Seeler), facendo arrossire l’allora capitano Stefan Effenberg.

E ancora, lo rivediamo in veste di cantante: con un singolo, l’indimenticabile successo “Gute Freunde kann niemand trennen” (letteralmente: i buoni amici nessuno può separarli), che nella Hit Parade tedesca superò i Beatles,

e negli LP incisi da Udo Jürgens con il coro della Nazionale tedesca prima di più edizioni dei Mondiali.

Beckenbauer è stato anche un’icona della pubblicità, avendo girato una quantità di spot: dal minestrone Knorr al latte Müller, dal rasoio Grundig alla birra Erdinger, culminando con un celebre spot girato con i piloti Mika Häkkinen e Michael Schumacher a bordo di una Mercedes Benz.

https://www.horizont.net/marketing/nachrichten/zum-tod-des-kaisers-die-legendaersten-werbespots-mit-franz-beckenbauer-217047

Lo ricordiamo anche come colonnista della Bild-Zeitung e come opinionista televisivo.

LE CONDOGLIANZE

“Non ci sono parole per esprimere quanto grande sia il nostro lutto – e quale vuoto lasci Franz Beckenbauer” (Herbert Hainer, Presidente del Bayern)

„Franz Beckenbauer è la più grande personalità che il Bayern abbia mai avuto” (Uli Hoeneß, Presidente Onorario del Bayern ed ex-compagno di squadra)

“Sono profondamente scosso. Franz Beckenbauer ha riscritto la storia del calcio tedesco, dandole un’impronta indelebile. È stato il mio Capitano al Bayern, il mio tecnico nella Nazionale tedesca, il nostro Presidente al Bayern e in tutti questi ruoli non solo ha avuto successo, ma è stato unico” (Karl-Heinz Rummenigge, per anni Presidente del Consiglio d’Amministrazione del Bayern ed ex-compagno di squadra).

“Per me Franz Beckenbauer è stato il più grande calciatore tedesco della storia” (Julian Nagelsmann, ct della Germania).

LA SUA CARRIERA

Beckenbauer finì al Bayern, quasi per caso, a 13 anni. Militava nel SC München 1906 e avrebbe dovuto andare ai rivali del Monaco 1860, a quel tempo la prima squadra della città. Ma un pestaggio fra i suoi compagni e i giocatori del 1860 gli fece detestare per sempre quella squadra. Si arruolò quindi fra gli acerrimi rivali cittadini del Bayern Monaco.

Nel 1965 il Bayern fu promosso nella Bundesliga. Stava nascendo la leggendaria compagine dei campioni Sepp Maier, Gerd Müller, Paul Breitner e Franz Beckenbauer. Da allora, per i “rossi” di Beckenbauer si susseguirono i successi: tre Coppe dei Campioni consecutive (1974-76), 4 campionati tedeschi, 4 Coppe di Germania, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale.

Il personale bilancio del Kaiser è di 582 partite e 74 reti.

Nel ’77 Beckenbauer fu ingaggiato dai Cosmos di New York a fianco di Pelé e conquistò 3 campionati statunitensi. Ma preso dalla nostalgia volle concludere la carriera in Germania, dove giunse nuovamente al titolo nazionale con la maglia dell’Amburgo.

Con la Nazionale tedesca vinse gli Europei 1972 e i Mondiali 1974 (da Capitano), battendo in finale l’Olanda di Johan Cruijff, per un totale di 103 presenze con l’aquila sul petto e 14 goal segnati. Vinse due Palloni d’Oro (1972 e 1974) e fu 4 volte calciatore tedesco dell’anno.

Come allenatore del Bayern vinse il campionato tedesco 1994 e la Coppa Uefa nel 1996. Fu per anni dirigente del club bavarese, ricoprendo il ruolo di Presidente dal 1994 al 2009.  

Come tecnico della Germania è legato al trionfo tedesco ai Mondiali di Italia ’90. Figura molto influente, fruttò in seguito alla Germania l’organizzazione dei Mondiali 2006 vinti dagli Azzurri. Nel 2000 venne eletto calciatore tedesco del secolo.

Ma come dalle parole del presidente Hainer, “il suo lascito non può essere misurato con i titoli”. Intanto, la Società bavarese ha annunciato una mega cerimonia in suo onore in programma venerdì 19 gennaio all’Allianz Arena.

Perdiamo un simbolo. Se ne va un’epoca.

SERVUS, FRANZ! (Ciao Franz!)

Ci piace ricordarlo così:

La sua splendida rete all’Inghilterra ai Mondiali 1970

https://video.corriere.it/sport/splendida-rete-beckenbauer-inghilterra-mondiale-1970-col-commento-pizzul/e1be880a-ae47-11ee-8381-1818d333c412

Franz Beckenbauer compilation

Il ricordo di La7

https://www.la7.it/intanto/video/franz-beckenbauer-lex-pallone-doro-morto-alleta-di-78-anni-08-01-2024-521358

Rai News

https://www.rainews.it/video/2024/01/calcio-mondiali-messico-70-franz-beckenbauer–gianni-rivera-2592e904-c62f-4737-9a97-7cbc9990883a.html

Pallone d’Oro 1976

Gli anni dell’ascesa

Italia-Germania 4-3 (Azteca 1970)

https://www.rainews.it/video/2024/01/calcio-mondiali-messico-70-italia-germania-4-3-beckenbauer-spalla-rotta-1e27de3a-9f05-45e3-9d44-39bee8432e1b.html

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