CASO ACERBI-JESUS: ORA IL NAPOLI ESAGERA

Premessa indispensabile: gli insulti razzisti sono inaccettabili, dentro e fuori dal campo. Ci sembra tuttavia che il caso Acerbi-Jesus, che da domenica 17 marzo tiene banco nelle cronache sportive, stia prendendo una piega esagerata.

Durante Inter-Napoli, il nerazzurro era stato accusato di aver rivolto all’avversario parole razziste legate al colore della pelle. Circostanza che non è stato possibile dimostrare con la prova video. Per di più, le scintille fra i due sembravano essersi placate dopo un chiarimento sul campo.

In mancanza di prove, questo avrebbe dovuto essere l’epilogo secondo il buon senso: tutto avrebbe dovuto finire con la partita, come accade ogni domenica per gli eccessi di agonismo, il turpiloquio e le provocazioni fra giocatori di opposte fazioni. Sembrava essere andata così, ma Acerbi, intercettato dai giornalisti dopo l’incontro, è tornato malauguratamente sull’argomento, rinfocolando la polemica subito ripresa da Jesus.

Il punto è che, come detto, sulla presunta offesa razziale non c’è uno straccio di prova, e che, a questo punto, la parola di Jesus vale quella di Acerbi. Il Napoli non vuole farsene una ragione, laddove la ragione avrebbe suggerito un incontro fra i due, un chiarimento a mente fredda e una stretta di mano imortalata in una foto da pubblicare sui social a testimonianza della pace raggiunta. Sarebbe stato, a mio avviso, il miglior viatico antirazzista con cui chiudere elegantemente una situazione non altrimenti gestibile, stante l’assoluzione di Acerbi (seppur “per mancanza di prove”) da parte del Giudice Sportivo.

Al contrario, il Napoli ha gettato benzina sul fuoco in uno stizzito e rancoroso comunicato contrassegnato dall’hashtag #iostoconjj :

https://sscnapoli.it/iostoconjj

Deplorevole, secondo chi scrive, il proposito di non aderire più alle iniziative delle istituzioni calcistiche contro il razzismo. A questo comunicato si aggiungeva un’ulteriore nota di Juan Jesus, pubblicata sul Sito Ufficiale della Società:

https://sscnapoli.it/nota-di-juan-jesus

A mio avviso, pur deplorando il razzismo in tutte le sue forme, in assenza di prove sarebbe stato più intelligente chiudere l’episodio al fischio finale, per scongiurare altresì l’effetto-boomerang.

Il rischio, ora, è che il can can scatenato dal Napoli e da Jesus faccia paradossalmente di quest’ultimo il bersaglio favorito di assai più dolorosi e reiterati insulti da parte del pubblico nel prossimo futuro…