“Marioooo! Mariooo! Mariooo! Mario, alza la testa!” A gridare a squarciagola dalla balconata della tribuna rossa del Meazza è un bel bambino biondo infatuato di Balotelli. Il suo beniamino ha appena terminato il riscaldamento e sta per infilarsi nell'”oblò” presso la panchina che conduce al tunnel degli spogliatoi. Prima di lui sono già rientrati Toldo, Orlandoni, Motta e Chivu: chi con un gesto, chi con un sorriso, hanno salutato cordialmente i tifosi che inneggiavano ai loro nomi. Supermario incede truce, sussiegoso, con lo sguardo inchiodato a terra, come se ce l’avesse con il mondo intero. Il capoccione anziché alzarlo lo china, quasi a lasciare intendere di non rompergli le scatole. Scende con distacco la scaletta, snobbando il piccolo fan: neanche uno sguardo, neanche un sorriso o un gesto della mano. Quando con nulla si potrebbe far felice una persona… (ahimé, così piccola e ingenua).
Simpatico di questo passo non lo diventerà mai. Né potrà continuare ad imputare i cori a lui ostili al colore della pelle. È una vecchia storia che non regge più…. “Balo” non cambierà, ne sono convinta. Come dubito che cambieranno i suoi rapporti con l’Inter (e forse, con gli stessi compagni). La “riabilitazione” e la relativa convocazione dopo il lungo digiuno punitivo mi sanno tanto di perdono “politico”, dettato da interessi sportivi ed economici.
Non credo che Mario abbia davanti a sé un lungo futuro in nerazzurro, ma lasciandolo marcire in tribuna è chiaro che si svaluterebbe. Non c’è bisogno di approfondire i temi degli sponsor, della convenienza ad avere in campo una forza giovane e fresca nel momento decisivo del campionato, ecc.
Il suo ingresso sul terreno di gioco per il riscaldamento suscita il boato del pubblico interista. Contro il Bologna è autore di un goal, di un palo e di una buona prestazione. È veloce e fantasioso, tanto che i difensori avversari sono chiamati al raddoppio di marcatura per buona parte dell’incontro. Raggi e Buscé lo chiudono, fino a che Mourinho non lo sposta sulla destra. Al 7′ del secondo tempo, “Balo” raccoglie un pallone di Milito e festeggia il ritorno in squadra con un bel goal.
Ma non è questo il punto. Se l’Inter ha vinto, hanno perso ancora una volta i veri valori. L'”attaccamento” del giocatore alla maglia della squadra che lo ha reso ricco e famoso è stato tristemente dimostrato a “Striscia la Notizia” e al “Chiambretti Night“. Dopo i due penosi interventi, lo stesso Presidente Moratti, solito metterci sempre una buona parola per i suoi giocatori, era apparso seccato come poche volte. Ebbene: sul tormentone mediatico è stato passato un colpo di spugna sotto forma di due scarne righe di scuse da parte del giocatore sul Sito Ufficiale dell’Inter, che lasciano intatti tutti i dubbi. Non mi meraviglio: il concetto di trasparenza non mi pare andare esattamente a braccetto con i comunicati ufficiali di FC Internazionale...
È mancato il chiarimento (almeno “di facciata”) su quanto realmente accaduto, è mancata una presa di posizione comune del giocatore e della Società, è mancata soprattutto la voce di Mario, che così com’era disinvoltamente apparso nelle trasmissioni sopra citate, avrebbe potuto metterci la faccia anche per chiedere pubblicamente scusa: non solo alla Società e ai compagni, ma anche ai tifosi.
Prova a metterci una parola di incoraggiamento anche la Curva Nord, con uno striscione che recita: “Cuore, testa, muscoli… da anni sognavamo un gruppo così. Forza ragazzi (nessuno escluso)”. Ma quanto a lungo credete che Mario filerà dritto?
La pioggia che cade storta e che filtra copiosa attraverso la copertura del Meazza infradicia gli spettatori, ma lo spettacolo vale la bordata di umidità nelle ossa. Se c’è un neo, è che il volume di gioco prodotto dai nerazzurri non corrisponde al numero di goal messi a segno, anche se oggi sono stati 3, contro un Bologna di caratura decisamente modesta. Ottimo l’apporto di Motta al centrocampo, bene la difesa nel reggere all’emergenza cartellini. A proposito di difesa: povero Santon! Il ragazzo è visibilmente zoppo. Lo si nota dalla corsa, dai movimenti e dagli stacchi, per eseguire i quali salta addirittura su una gamba sola: la sinistra. Alla faccia delle belle parole sul sacrificio per la squadra, trovo pazzesco mandare in campo un ragazzo in quelle condizioni – e ancor di più lasciarcelo per 90 minuti. Non fatemi aggiungere altro.
Nulla di fatto sul fronte classifica. La Roma vince a Bari, il Milan a Cagliari. Martedì, a Mosca, per l’Inter sarà di nuovo Champions League. Chissà cosa ci riserverà l’uovo di Pasqua…
Buona Pasqua a tutti i lettori!