CALCIO E PAROLE

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Archive for agosto 2014

DALLA FUGA DI PRANDELLI ALLA “TOCCATA” DI CONTE

Posted by ladycalcio su giovedì, agosto 21, 2014

Eravamo rimasti alle vergognose dimissioni di Cesare Prandelli dopo la vergognosa eliminazione di Italjuve dai Mondiali del Brasile, seguite da un’ancor più vergognosa fuga dell’ex-ct verso i lidi turchi. Dimissioni comunicate nella conferenza stampa dopo Italia-Uruguay, evidentemente già programmate, condite da farneticanti allusioni fiscali.

Insomma, il Comandante Prandelli era stato il primo a buttasi dalla nave che affondava, immediatamente tratto in salvo da un ricco natante straniero con tutto l’agio di riciclarsi nelle tranquille acque del Bosforo.

Per carità, Prandelli non ha “rubato” i nostri soldi; il fatto è che oltre ai milioni del disastro, ora va a incassare pure quelli del campionato turco. Quel che è peggio, senza aver reso conto degli errori elementari, ostinati e cocciuti da cui era stato messo in guardia a 360 gradi.

Un flop mondiale costruito su Italjuve, sulla sciagurata scelta di Balotelli come uomo-squadra, sull’altrettanto infelice scelta di Paletta al posto di Ranocchia, oltre che su formazioni e sostituzioni assurde.
Imperdonabile il rifiuto “politico” del centrale difensivo nerazzurro, perseguito con caparbietà e cocciutaggine e con l’ipocrisia di una convocazione di Ranocchia come 23° uomo già destinato al rimpatrio prima dell’inizio del torneo. Con tutto ciò, del flop mondiale il Cesarone ex-nazionale si è assunto la paternità soltanto a parole – chissà se già in contatto con il Galatasaray -, pronto a far cassa altrove. Troppo comodo!

E se come sostiene qualcuno nelle sue scelte il ct ha davvero subito pressioni di spogliatoio, dopo il disastro avrebbe avuto il diritto e il dovere di rendercene edotti.
Avevo sempre stimato Prandelli, che ora, con la fuga-rifugio nell’ex-Costantinopoli, mi ha profondamente delusa sia sul piano calcistico, sia su quello umano.

Ripartendo da tale desolante quadro, Conte ha esordito nella conferenza stampa di presentazione con le solite frasi di circostanza e con i complimenti di circostanza (così almeno ci auguriamo) al suo predecessore.

Ahimè, già “toccando” un tasto a rischio: la piena riconferma del blocco juventino. E se qualunque commento sulle decisioni del nuovo ct è prematuro, mi siano consentite due considerazioni. La prima: Conte è un ottimo tecnico, ma nelle scelte che farà in Azzurro dovrà dimenticarsi di essere stato l’allenatore della Juventus.

In secondo luogo, per evitare il ripetersi del disastro Prandelli-Abete, si impone maggior serietà e responsabilità a livello federale, a costo di rivedere i regolamenti. In sostanza, chi sbaglia deve pagare- non essere pagato due volte come accaduto per Prandelli.

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Christoph Kramer si sente vittima della “tratta degli schiavi”

Posted by ladycalcio su martedì, agosto 19, 2014

Vi sono volte in cui l’idiozia crassa di certe dichiarazioni rende veramente difficile commentare. Si rischia di suonare scontati, banali e ripetitivi nel sottolineare la pochezza dialettica – e non solo – degli eroi pallonari. Del resto, certe uscite si commentano da sole, e da sole forniscono la dimensione umana e professionale del loro autore.

L’ultimo esempio ci viene da Christoph Kramer, 23enne centrocampista della Germania neocampione del Mondo. 5 partite in Nazionale e nessun incontro ufficiale nel Bayer Leverkusen, per cui è tesserato dal 2008 (dal 2011 a questa parte Kramer è stato prestato prima al Bochum e attualmente al Borussia Mönchengladbach), il giovanotto, stressato dalle troppe voci di mercato che lo riguarderebbero, ha dichiarato alla rivista “Der Spiegel” di sentirsi vittima di una “moderna tratta degli schiavi”.

A dispetto di un contratto che lo lega al Leverkusen fino al 2017, Kramer ha rincarato la dose: “Può esserci qualunque contratto, ma se non voglio giocare in un posto, non ci gioco”
Il DS del Leverkusen Rudi Völler a “Bild”: “Christoph farebbe sicuramente bene a tornare a concentrarsi maggiormente sulle partite del Borussia”.

Cosa aggiungere? Evidentemente, il precoce successo iridato conquistato con i piedi ha già dato alla testa al giocatore, non in grado di gestirlo. In un contesto internazionale di crisi e di disoccupazione, prudono le mani. Ma certi personaggi comprendono la realtà soltanto quando un calcione ben assestato da un altro paio di piedi li riprecipita da “schiavi” milionari di un mondo dorato ai “signori nessuno” che effettivamente sono.

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