Il temuto crollo psicofisico post-Chelsea non c’è stato. A Udine, Mourinho si inventa una formazione d’emergenza, Thiago Motta si inventa difensore centrale, il magico Zanetti si reinventa insostituibile anche zoppo. Milito accarezza la palla di testa e la deposita alle spalle di Handanovic: la classe non si inventa.
L’inventiva della battagliera Udinese non basta a fermare l’Inter: azioni arrembanti in velocità, tiri, traverse… neppure la buona sorte si inventa e i friulani rimangono… al palo.
Che il pallone rotoli dentro o fuori dalla porta, non ci si inventa Società con la “s” maiuscola: l’Inter continua nel mutismo e quando parla – o fa parlare per delega – fa rimpiangere il silenzio stampa.
TOTO-DIFESA
Ladycalcio si è inventata da tempo uno spassoso hobby: in settimana mi ero divertita ad anticipare ad amici e conoscenti gli equilibrismi di Mourinho e dei giornalisti attorno al non recupero di Materazzi, che davo per certo.
La tesi del “risentimento” 😀 era già stata sbugiardata, oltre che da questo blog, dai tempi di recupero di quasi venti giorni 😯 . Non schierare Materazzi in assenza di tutti gli altri titolari a 18 giorni dall’infortunio avrebbe fatto sospettare uno “stiramento grandissimo”, metterlo in campo non recuperato avrebbe voluto dire rischiarlo. Povero, Mou, come uscire dal dilemma?
Perbacco: convocandolo, mandandolo in panchina e facendogli fare una passeggiata sul lungomare.. 8) , pardon, sul lungolinea, per tutto il secondo tempo, per ostentarlo come abile e arruolabile… E se tutto va bene, sul finale, il contentino degli ultimi minuti in stile Roberto Mancini”….
PARADOSSO
Dopo Budapest e Brema l’avevo descritto pienamente recuperato e in perfetta efficienza fisica. Per contro, i mass media lo presentavano quasi moribondo. Ora che lo vedo acciaccato, sarebbe ufficialmente “pronto” a rientrare. Alt! “Ufficialmente”, si fa per dire…
FUMO NEGLI OCCHI
FC Internazionale si cuce la bocca. A sburattinare sono i mass media, che per meglio convincerci che Matrix sia pronto, lo sparano a salve come sicuro titolare a fianco di Lucio in tutte le probabili formazioni per Udine. Ci fanno il lavaggio del cervello quotidiani, TV e siti Internet: “Materazzi pronto, Materazzi recuperato, Materazzi a Udine a fianco di Lucio”. Lo spingono come un’auto in panne…
E se giovedì, a 3 giorni dalla gara, inter.it riferisce di un “ inizio di lavoro con il gruppo prima di proseguire il programma specifico di recupero individuale” (che non significa essere pronti per una gara), venerdì pomeriggio Sky Sport 24 apre trionfalmente i titoli con il recupero di Matrix… peccato che si limiti allo “strillo”, senza più riprendere la notizia nel servizio….
Ma Ladycalcio non si lascia affumicare la vista…
LE BUGIE HANNO LE GAMBE INCEROTTATE 🙂
L’avevo anticipato sabato pomeriggio in una risposta ad un lettore: “La gamba non ha ancora recuperato e non è per niente pronta per sostenere il ritmo di gara: Matrix non la “usa”, è ancora deficitaria nell’azione e nelle sequenze del movimento (…)” A fine settimana, Materazzi e Chivu avevano preso parte a una partitella come “jolly”, con tanto di pettorina verde. Matrix, con un vistoso cerottone nero sulla coscia sinistra, mi era apparso subito in difficoltà; addirittura, si muoveva molto meno di Chivu.
Dalla mia osservazione, ricavavo un carico deficitario sulla gamba infortunata, scarsa mobilità e scompostezza nell’azione di corsa, sempre che di corsa si potesse parlare: Matrix mi sembrava soprattutto “fermo” sulle gambe e confinato a bordocampo, da dove si inventava qualche tocco di palla all’insegna del minimalismo dei movimenti. Per carità, è soltanto un’opinione! Come è mia opinione che Mourinho non sia un pirla.
Per La Gazzetta dello Sport è un’opinione la matematica. “Rimane in campo 20 minuti” infortunato, si legge nelle pagelle di Parma-Inter: a casa mia, dal 34’ al 45’ + 4’ di recupero non fanno 20’ 🙂 . Meno che mai, sottraendo il tempo dell’infortunio….
Ma torniamo a Udinese-Inter. L’ultima riserva, si diceva, sarebbe stata sciolta domenica mattina con un provino dedicato. Di cui Ladycalcio credeva di conoscere già l’esito.
MOU FA DI PIU’
“Vedrete che per Udine lo convoca lo stesso”, insisto. Mou fa di più: convoca tutti, belli e brutti 😀 .
Mou fa ancor di più: spedisce in tribuna Caldirola 😯 (l’unico difensore di ruolo sano) e si porta in panchina il macilento Materazzi. Una mossa che a fronte dell’emergenza difesa, dell’aggregazione di Caldirola alla prima squadra per metà settimana e delle condizioni in cui vedo Matrix, sembrerebbe illogicità pura. La “logica”, in tutta la sua teatralità, risiede probabilmente nel messaggio subliminale di far figurare sano ed affidabile un giocatore rotto 😦 .
Matrix siede in panca con il berrettone calato sulla testa. Su Inter Channel, Mirko Graziano della Gazzetta dello Sport ipotizza un’esclusione per scelta tecnica 🙂 (quale scelta, se Materazzi era rimasto l’unico difensore disponibile?), dato che l’Udinese gioca veloce sui palloni bassi.
LIMPING BACK TO FIELD 😦
Rende benone quest’espressione inglese, vero mister? Letteralmente, significa “tornare in campo zoppicando”.
“Materazzi fuori acciaccato, Thiago Motta riciclato in difesa”, scrive oggi Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport. Sarebbe bastato dirlo chiaro, senza complicarsi la vita – e senza complicarla a Matrix.
Thiago Motta nel ruolo di centrale difensivo è come un pesce fuor d’acqua: è lento, non ha il senso della posizione e, grosso guaio, non chiude la diagonale. Nella ripresa, Balotelli è stanco e chiede la sostituzione. Invece, è la panchina a chiedere a lui altri minuti. Perché? Perché Materazzi, che lo sostituirà al 37’ , è pronto soltanto per rimanere parcheggiato sul campo per pochi minuti 😦 .
“Vedrete che nel 2° tempo lo farà scaldare”, avevo preannunciato agli amici. Eccolo, infatti! Matrix guarda la partita da bordocampo 8) per quasi tutto il secondo tempo e al 37’, togliendosi il berrettone, esibisce uno scalpo da paura 😯 , che fa rima con bruttura 😦 . E dire che ha la fortuna di avere dei bei capelli… che però fanno rima con Balotelli, di cui sarebbe il tutor. È l’ultima invenzione per attirare l’attenzione.
Va riconosciuto che sul campo Marco è generoso e stringe i denti, proprio come li aveva stretti a Parma dopo essersi stirato. Purtroppo per lui, l’autonomia non è molto diversa da allora. Ma Mou non sa più cosa inventarsi per tappare quel buco in difesa.
Ora, Motta ha più respiro in direzione del centrocampo e a calamitare l’attenzione sulle prodezze difensive ci pensa Lucio. Con questo assetto, l’azione non si sviluppa quasi più in area, dove Materazzi rimane per lo più fermo, senza quasi toccare palla, saltellando sul posto a gambe divaricate a 50 m dal portatore di palla come per “prendergli le misure”. Interviene due volte di testa e in una delle occasioni si ostacola con Lucio. Neanche parlare di proiezioni in avanti o sui calci piazzati. Chiude lo spazio pericoloso, tutto qui.
Di ciò che avevo ironicamente previsto sono mancate – chissà se per pudore – solo le lodi sperticate allo staff medico 🙂
Dal suo esilio in tribuna, il mister continua a mandare SMS ad un Baresi dall’espressione rassegnata e a prendere appunti sul notes griffato. Ladycalcio non smette di riempire d’appunti il suo blocco Bufala Bill di Esselunga 🙂 – e di domandarsi quanto Mourinho sia effettivamente libero nelle sue decisioni. La stessa domanda alla quale, dentro di sé, si è già data una risposta certa riguardo a Materazzi, lasciato in campo a Parma (quando avrebbe voluto uscire), rispeditovi ieri a Udine come tappabuchi di lusso e protagonista di quello strano “silenzio stampa” verso di lei dopo l’invio di “Il Ritorno del Guerriero”.
L’immagine di Matrix a terra sull’erba del Tardini mi richiama alla mente la triste sequenza di Carolina Kostner a Vancouver, finita quattro volte con le terga sul ghiaccio. È il risultato delle convocazioni “politiche” e dell’ingerenza delle alte sfere nelle scelte personali e di campo. È l’amaro risveglio dai sogni di gloria. È il destino delle primedonne indorate di lustrini manovrate dalla stanza dei bottoni: finire con il sedere per terra.
Link:
https://calcioparole.wordpress.com/2008/11/24/perche-non-credo-piu-alla-sindrome-compartimentale-di-materazzi/